Giorno: 24 Ottobre 2013

“Un attacco alla democrazia”, di Michele Prospero

Per Berlusconi i guai giudiziari non finiscono mai. La lunga “notte delle procure” continua e il Cavaliere affonda, sempre infilzato in punta di diritto. L’ultimo graffio arriva da Napoli: rinvio a giudizio per compravendita di senatori. Il quadro degli eventi diventa così, per lui, sempre più drammatico. Il rinvio a giudizio di ieri segna infatti un salto qualitativo. La vicenda processuale avrà i suoi tempi ma la sostanza politica però è già nitida. Si profila un attacco al cuore dello Stato. Un colpo che pare persino più grave, se confermato, della sfilza di reati cui già è incappato miseramente per accumulare ricchezza. L’alterazione della funzionalità degli organi costituzionali, con la vile mediazione del pagamento in contanti, è il frutto di una terribile strategia distruttiva che svela la fragilità di una democrazia malata dinanzi a un capitalista che si impossessa dello Stato e lo privatizza. Non si tratta degli episodi di normale trasformismo parlamentare, dei poco edificanti cambi di casacca dettati da opportunismo, o delle prosaiche trame che sempre sorreggono gli scambi politici. Qui si narra …

“Il nuovo lavoro dell’Occidente”, di Robert B. Reich

Negli Stati Uniti e in altre economie avanzate, la percentuale di pil che va ai salari continua a contrarsi, mentre la fetta che va ai profitti aumenta. Quasi tutti i guadagni economici realizzati in America dalla fine della crisi sono andati all’1% più ricco della popolazione, che possiede il grosso degli asset finanziari, mentre il 90% meno abbiente si è ulteriormente impoverito. I singoli stati dell’Unione si sono a loro volta gettati nella mischia, cercando di attrarre investimenti e posti di lavoro – spesso a spese degli stati vicini – con tasse minime, alti sussidi, normative leggere e bassi salari . Questo, tuttavia, non è un destino ineluttabile. Le nazioni (America inclusa) hanno la possibilità di recuperare un po’ di potere contrattuale rispetto al capitale globale, per esempio rifiutando il gioco al massacro reciproco e unendo invece le forze per fissare requisiti comuni di accesso ai propri mercati. Dopo tutto, il capitale transnazionale dipende dai consumatori e l’accesso a grandi mercati – come gli Stati Uniti e l’Unione Europea – è essenziale alle multinazionali per …

“Il centro impossibile”, di Michele Ciliberto

C’è qualcosa di nuovo oggi nel sole, direbbe il poeta: un gruppo di homines novi sta cercando di costruire in Italia un partito del centro. Una assoluta novità, da noi, in cui sono impegnati giovani talenti, ancora poco conosciuti, della politica italiana: si chiamano Casini, Lupi, Cesa, Mauro, tutta gente alla quale – direbbe un hegeliano di Napoli – «fumano i mustacchi». Non è facile capire cosa si propongano: uno dei più autorevoli, trasferitosi in Italia da Strasburgo per dirigere l’operazione, ha detto che il centro vuole opporsi al «dirigismo» e allo «statalismo» della sinistra, cioè – se capisco bene – alla «pianificazione» di tipo sovietico, su cui anche da noi ci fu un interessante dibattito, ma negli anni Trenta, specialmente tra i teorici del corporativismo. Uno che li conosce bene, perché li ha lungamente frequentati, ha detto che quello che si propongono è una «caricatura» della Dc: espressione un po’ pesante alla quale la nostra «civiltà della conversazione» – adusa a un lessico sobrio e misurato – non è abituata; ma in questo caso …

“Un paese ostaggio dei rancori”, di Cesare Martinetti

Sarà mai possibile in questo nostro Paese aprire una discussione su un argomento – mettiamo, non a caso, l’emergenza carceri – e discutere del merito di quel problema e non aprire una rissa su un aspetto eventuale e marginale di quella questione? Per poi risolvere tutto nel nulla, dimenticarsi il fondo di quell’emergenza, naturalmente non risolverla e passare a una nuova emergenza purché si possa trasformare al più presto in rissa? No, non pare possibile. Abbiamo citato le carceri non a caso perché sono l’esempio più recente e più plastico di questo fenomeno tutto italiano. Il sistema penitenziario italiano è una vergogna, l’Italia rischia di subire l’onta di una condanna europea – ma la si potrebbe semplicemente definire una condanna «di civiltà» – per lo stato delle nostre carceri, un inferno dove esseri umani sono costretti a vivere in un metro e mezzo quadrato, in un supplizio inimmaginabile e feroce che si perpetua quotidianamente. Quanto se n’è parlato quando il Presidente della Repubblica ha messo il Parlamento e il sistema politico di fronte a una …

“Un corruttore come alleato”, di Massimo Giannini

Puoi governare con il tuo carnefice? Puoi considerare «alleato» un leader politico, pregiudicato e spregiudicato, che solo cinque anni fa ha comprato un parlamentare a suon di milioni per far cadere la tua maggioranza? Di fronte al rinvio a giudizio di Silvio Berlusconi, deciso dal Gup di Napoli nell’inchiesta sulla corruzione del senatore De Gregorio, conviene ribaltare la questione, famosa e ormai annosa, della cosiddetta «agibilità politica» del Cavaliere. Conviene guardarla dal punto di vista non delle reazioni del centrodestra, ma delle decisioni del centrosinistra. Un rinvio a giudizio non equivale ovviamente a una sentenza di condanna. Ma significa che un giudice terzo, diverso dai pubblici ministeri inquirenti, ritiene che siano state raccolte prove sufficienti a giustificare l’avvio di un processo. Nell’inchiesta Berlusconi-Lavitola- De Gregorio le prove, più che sufficienti, paiono schiaccianti. Nella primavera del 2006 l’Unione di Prodi vince per un soffio le elezioni. A Palazzo Madama ha solo 4 voti di maggioranza. Basta una modesta transumanza, e il governo va a casa. Nel luglio successivo il Cavaliere lancia la campagna acquisti. Il senatore …

“L’arroganza dell’America”, di Federico Rampini

L’opinione pubblica americana pensa ad altro (il pessimo debutto della nuova sanità obamiana), i mass media “dormono al volante”, Barack Obama è lento a reagire all’ultima puntata del Datagate. Il presidente è colto di sorpresa dalla durezza di Angela Merkel, dalla brusca telefonata “voluta da Berlino”, per protestare vibratamente contro lo spionaggio del cellulare della cancelliera. L’impreparazione della Casa Bianca e dell’America intera di fronte allo sdegno degli alleati, traspare nei bizantinismi adottati per placare, minimizzare. False smentite, bugie dalle gambe corte, tradiscono imbarazzo e pigrizia, sottovalutazione o arroganza. OBAMA risponde alla Merkel che “l’America non spia e non spierà la cancelliera tedesca” ma si guarda bene dall’usare il verbo al passato, dunque non esclude che lo spionaggio sia accaduto in passato. Trucchi semantici come quelli usati dal suo capo dell’intelligence, James Clapper. Di fronte alle rivelazioni di Le Monde sulle 70 milioni di telefonate francesi sorvegliate dalla National Security Agency in un solo mese, Clapper smentisce che «siano state intercettate ». Ma lo spionaggio nell’èra di Big Data, per controllare quantità così smisurate di …

“I pesci piccoli. In cella per reati minori e carcerazione preventiva”, di Salvatore Maria Righi

Nei numeri c’è tutto: tre su quattro, tra i 64.758 che sono in gabbia, sono pesci davvero molto piccoli. O addirittura pesciolini finiti non si sa come nella rete, come i minorenni clandestini rinchiusi nel carcere di Catania per istigazione e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. «Il vero problema è chi sia giusto incarcercare, cioè chi debba stare dentro e quale modello vuole darsi questo Paese» sintetizza Patrizio Gonnella, presidente di Antigone, un osservatorio da cui il pianeta carceri si vede piuttosto bene, in ogni sua piega e fino all’ultima pietra. Un mondo a volte infernale, raramente normale, per la gran parte il disastroso campo di battaglia lasciato a valle dagli effetti della Bossi-Fini e della Fini-Giovanardi, le due leggi che hanno avuto il potere di riempire le celle senza abbassare di una virgola rispettivamente il problema dell’immigrazione e quello della droga. Pesci piccolissimi sono ad esempio i piccoli consumatori e spacciatori che gravitano intorno alla cocaina e agli altri stupefacenti che hanno preso piede negli ultimi anni. Secondo gli ultimi dati in possesso di Antigone, il …