Giorno: 28 Giugno 2014

Il Pd di Modena al Sottosgretario Reggi “Scuole sicure e a misura della nostra comunità”

Consegnato al sottosegretario all’Istruzione il documento “La scuola prima di tutto” I problemi della scuola, causati da tagli alle risorse e restrizioni del personale, sono aggravati a Modena dalle conseguenze del sisma e dell’alluvione, ma anche dalle carenze di organico: la denuncia di una situazione che mette a rischio la qualità del nostro sistema scolastico è contenuta in un documento – a firma Lucia Bursi, Filippo Molinari e Cristina Ceretti – che il Pd modenese ha consegnato, venerdì scorso, al sottosegretario all’Istruzione Roberto Reggi. Erano oltre duecento gli amministratori che, nel pomeriggio di venerdì 27 giugno, hanno partecipato a Modena all’incontro, organizzato dal Pd regionale, con il sottosegretario all’Istruzione Roberto Reggi sui temi dell’edilizia scolastica. Nell’occasione, il Pd modenese ha consegnato al sottosegretario un documento incentrato non solo sull’edilizia scolastica, ma, più in generale, sul diritto alla scuola dal titolo “La scuola prima di tutto”, a firma del segretario provinciale Pd Lucia Bursi, del responsabile Enti locali del Pd provinciale Filippo Molinari e dell’assessore provinciale all’Istruzione Cristina Ceretti. Nel documento, dopo aver ricordato il grado …

"Falso in bilancio e autoriciclaggio, per un’economia sana ", da redazione Unità

Fa parte del pacchetto giustizia – penale e civile – le cui linee-guida verranno discusse nella riunione del Consiglio dei ministri prevista per lunedì, 30 giugno. Si tratta del rafforzamento delle sanzioni per il falso in bilan- cio. Secondo le anticipazioni, la pena detentiva verrebbe portata da 2 a 5 anni; si prevederebbe la possibilità di procedere d’ufficio; conseguenza dell’innalzamento della pena sarebbe la possibilità di effettuare intercettazioni per il perseguimento di questo reato (ma anche la materia delle intercettazioni sarebbe sottoposta a revisione, principalmente per l’introduzione di alcuni limiti alla di- vulgazione dei colloqui intercettati). Non è chiaro quale sarebbe la sorte delle soglie di esenzione, né se si inciderebbe sui caratteri costitutivi del reato che da sempre sono l’”immutatio veri” e la “ scientia fraudis”. È crescente l’importanza nel campo societario e, più specificatamente, bancario della rappresentazione del bilancio per l’affidamento di terzi, per la tutela del risparmio, per la trasparenza e la correttezza negoziale, per la visibilità nel mercato, mentre, a fronte del maggior rigore che nei diversi paesi occidentali si è …

"Giovani, emergenza di tutti", di Luigi La Spina

C’è un’emergenza nazionale, urgente e grave, che determinerà il futuro dell’Italia: quella dei giovani. Se la classe politica e dirigente non avrà la consapevolezza di quanto sia drammatica la loro condizione e non provvederà a un drastico spostamento di risorse, pubbliche e private, per affrontare quello che è davvero il primo problema nazionale, la sorte dell’Italia è già segnata. E’ quella di un Paese nella serie B del mondo. Dove i giovani più fortunati, quelli nati in famiglie abbienti, saranno costretti a emigrare e, per gli altri, il destino è quello della sottoccupazione, sempre più precaria e meno qualificata. Abbiamo già tradito una volta i nostri figli e i nostri nipoti, durante gli ultimi due o tre decenni dello scorso secolo, quando abbiamo riversato sulle loro spalle il più grande debito pubblico di uno Stato occidentale, un cappio al loro collo che li sta soffocando, perché ha ridotto in maniera intollerabile l’investimento sulla loro vita. Se non riconosciamo l’enorme responsabilità di questo primo tradimento nei loro confronti, se non cercheremo urgentemente di limitare i danni …

"Scuola e lavoro: Un divario da colmare", di Roberto Vacca

IN USA LE AZIENDE INVESTONO IN RICERCA E SVILUPPO MOLTO PIÙ CHE DA NOI. QUINDI, LA PERCENTUALE DEI DISOCCUPATI è metà che in Italia. Pure gli industriali americani denunciano un grave divario fra le competenze/abilità ottenute dalle scuole superiori e quelle di cui hanno bisogno (SKILLS GAP). Sul problema la Intelligence Unit dell’Economistha appena pubblicato un rapporto, sponsorizzato dalla fondazione Lumina che in Usa crea iniziative per innalzare i livelli di diplomati e laureati. Le aziende sostengono che spendono molto più di prima per addestrare il personale. È vitale farlo: il 60% dei posti di lavoro richiedono oggi una formazione post-diploma, dato che prodotti, processi e strumenti professionali vengono innovati di continuo (non solo nel settore informatico). Lo studio dell’Economist si basa su interviste a 343 dirigenti di aziende che hanno da 100 a oltre 10.000 addetti e volumi di affari da milioni di dollari a oltre 10 miliardi. Per ridurre o annullare il divario citato, i 2/3 degli intervistati ha già in corso collaborazioni con università. Un terzo collabora con Community College. Più della …

"Il maestro Eggers insegna a raccontare", di Elena Stancanelli

Lo scrittore ha avviato un esperimento nelle scuole americane ora esportato in Italia: “Proviamo ad appassionare i giovani alle storie” «SE mi limitassi a scrivere», dice Dave Eggers, «non mi sentirei a mio agio. Tutto quel tempo da solo, a pensare al modo migliore per esprimere le mie emozioni… Non crede che scrivere romanzi sia, almeno in parte, un esercizio di egoismo?». Lo dice senza alcuna arroganza, come se non volesse offendere nessuno. È il suo modo: gentile, disarmato, attento agli altri. È arrivato a Firenze per il premio Von Rezzori. Il suo ultimo romanzo, Ologramma per un re, era entrato nella cinquina. Siamo su un pullman, abbiamo appena visitato una piccola scuola di Campi Bisenzio (periferia fiorentina), il Porto delle Storie. Un circolo di scrittura nascosto in un bar, inventato da Leonardo Sacchetti, insieme alla Cooperativa Macramè. Un progetto che si ispira a quello di Dave Eggers, 826 Valencia. Per questo lo scrittore americano si è offerto di andarli a trovare. Per tutta la mattina ha ascoltato i racconti ispirati alle copertine dei suoi …

"Renzi soddisfatto: «Accordo molto, molto buono»", da redazione Unità

«La partita adesso si sposta in Italia». Al termine della due giorni di trattative («molto tosta» ammette) nel consiglio europeo prima a Ypres poi a Bruxelles, Renzi torna a casa con un accordo che definisce «molto molto buono». Positivo, spiega il premier, sia nel metodo perché il sì a Juncker è stato posticipato e condizionato a «un accordo politico» su un programma per una Ue che cambi passo verso la crescita, «più alle famiglie che alle burocrazie». E questo era il metodo chiesto dall’Italia: prima le cose da fare, la direzione dove far viaggiare la macchina, poi il pilota. Sia nel merito visto che il focus del documento sottoscritto dai capi di stato e di governo è sulla crescita. Per Renzi si tratta di un successo arrivato anche attraverso una confronto diretto con pure qualche braccio di ferro con la cancelliera Merkel (gli attriti di giovedì notte si sono appianati poi in un faccia a faccia ieri mattina) in cui Renzi s’è fatto forte del successo elettorale del 25 maggio («rappresento il partito più votato …

"Svolta federalista per l’Europa", di Andrea Bonanni

OGGI comincia l’Europa di Jean-Claude Juncker. E sarà, nel bene o nel male, un’Europa diversa da quella che abbiamo conosciuto. Profondamente diversa, a cominciare dalla designazione del presidente della Commissione europea avvenuta, per la prima volta nella storia, con un voto che mette in minoranza la Gran Bretagna e pone fine a quarant’anni di veti inglesi sulla politica europea. La nomina di Juncker non è stata decisa in conciliaboli segreti tessuti nelle anticamere del vertice, come quella di tutti i suoi predecessori. Per diventare presidente della Commissione, l’ex premier lussemburghese ha dovuto ottenere l’investitura dei leader del Ppe come candidato del partito. Il Ppe ha dovuto vincere le elezioni. Il Parlamento ha dovuto costruire una maggioranza basata sulla grande coalizione popolari-socialisti. I capi di governo hanno dovuto inchinarsi alla volontà dei cittadini e dei partiti politici. E, GRAZIE all’impulso dell’Italia, hanno dovuto elaborare una pur vaga piattaforma programmatica per il futuro governo dell’Europa. Tutto questo non era mai successo. E, ora che è avvenuto, cambia radicalmente gli equilibri di una Unione europea in cui l’Italia …