"Terza media, l'esame fuori tempo", di Maurizio Tiriticco*
Nel 2007 l’obbligo di istruzione è stato innalzato di due anni. Si è trattato di una iniziativa largamente attesa, perché in una società ad alto sviluppo otto anni di istruzione obbligatoria erano veramente pochi, stante lo sviluppo di quelle competenze di base estremamente necessarie per qualsiasi processo lavorativo. In effetti nella società della conoscenza la tradizionale separatezza tra lavoro manuale e lavoro intellettuale si sta attenuando sempre più rapidamente, e non c’è attività che non richieda anche conoscenze di base di alto profilo. In seguito all’innalzamento dell’obbligo, ci si aspettava che il tradizionale diaframma tra scuola media, dove la prossima settimana si svolgeranno gli esami conclusivi, e istruzione secondaria superiore si andasse via via attenuando e che la verifica delle competenze di cittadinanza e delle competenze culturali acquisite dagli studenti, puntualmente definite nel dm 139/2007, e debitamente coordinate con quanto richiesto dall’Unione europea a tutti i sistemi scolastici degli Stati membri, costituisse il vero momento terminale di dieci anni di studi obbligatori. Ma questa attesa non si è mai realizzata. Le ragioni di tale insuccesso …