Giorno: 10 Giugno 2014

"Perché il rientro dei capitali?", di Vincenzo Visco

Il tema del «rientro» dei capitali illegalmente depositati all’estero è un tormentone che caratterizza il dibattito politico italiano da una decina d’anni. Gli argomenti a favore sono noti e sono sempre gli stessi, una volta (pudicamente) espunto quello reale, vale a dire la tutela degli interessi degli evasori: l’opportunità di facilitare l’utilizzazione di questi capitali per investimenti da effettuare in Italia, e i benefici di gettito che l’erario che potrebbe trarne. Argomenti evidentemente piuttosto deboli. Per quanto riguarda la legge in discussione alla Camera si afferma che rispetto agli scudi di Tremonti, «questa volta è diverso» in quanto non si tratterebbe di un condono ma di una riapertura dei termini. Cioè una «voluntary disclosure» sull’esempio di quanto fatto in altri Paesi in base alla quale l’unico beneficio previsto sarebbe la riduzione del- le sanzioni in quanto il contribuente (persona fisica o giuridica) dovrebbe dichiarare integralmente gli ammontari evasi, spiegarne l’origine, e paga- re tutte le imposte dovute (Irpef, Ires, Irap e anche l’Iva a meno che non di- mostri che i proventi originari erano stati …

"Casal di Principe sceglie il sindaco anti-camorra “Riparto da don Diana”, di Conchita Sannino

Ha vinto ancora lui, contro Gomorra. Ma ci sono voluti venti anni e tre scioglimenti antimafia. Renato Natale, 64 anni, medico, esponente di Libera, è di nuovo sindaco a Casal di Principe, 20mila abitanti, epicentro dell’impero del clan dei casalesi. «La mia parola d’ordine? Lo Stato. Che sanziona, ma che sa anche stare al fianco dei cittadini migliori». È la nemesi del potere criminale, quattro lustri dopo la breve primavera di Casale. Eletto al ballottaggio con il 68,3 e due liste civiche (contro le quattro liste e il 31,7 del rivale omonimo, Enricomaria) il primo cittadino aveva già governato per dieci mesi, dal ’93 al ’94, poi costretto a dimettersi per il voto contrario della sua maggioranza, dopo l’esecuzione mafiosa del parroco Peppino Diana. Un risultato che provoca entusiasmo: dalla Bindi, a Saviano (che twitta: «Casal di Principe è in una nuova era») a Nichi Vendola (che parla di «riscatto e futuro migliore» e lancia l’hashtag #tuttanatastoria). Allora, dottor Natale, da dove ricomincia? «Qualcosa avevamo avviato. E mi piace pensare, come diceva Troisi, che posso …

"Vince solo chi cambia", di Elisabetta Gualmini

Alla fine tutto torna. I risultati del secondo turno delle comunali, combinati con gli esiti del primo, mandano un messaggio forte e chiaro. Vince chi cambia. Chi propone facce nuove e programmi che appaiono credibili. E quanto più i partiti tradizionali riescono a rinnovarsi nella leadership e nei messaggi, a proporre candidati che segnano uno scarto rispetto alla deriva nostalgica in cui i due poli principali si erano chiusi negli ultimi anni, tanto più i movimenti di protesta come il M5S si sgonfiano, derubati della loro stessa essenza, battuti sul loro stesso terreno. L’elettore fluttuante con cui abbiamo imparato a fare i conti dalle elezioni politiche di un anno fa, non lo freghiamo più. Non basta la nostalgia. Né il rimpianto o la malinconia. Perché l’elettore infedele è anche brutale. Il giovane non vota più come gli dicono i genitori, la moglie se ne infischia dei suggerimenti del marito, e il marito decide di testa sua, non c’è collega o amico che tenga. Questa fondamentale (e banale) legge della politica, particolarmente pregnante in un’Italia ancora …

Il “Partito di Renzi” fa meglio del Pd così il centrosinistra conquista 167 città, di Ilvo Diamanti

Chi ha vinto queste elezioni? Il Pd o il PdR? Il Partito Democratico o il Partito di Renzi? È il quesito che echeggia, all’indomani dei ballottaggi delle amministrative, appena conclusi. Ultimo atto della competizione elettorale, cominciata due settimane fa, con le elezioni europee e il primo turno delle amministrative. Le europee, infatti, hanno fornito un risultato inequivocabile. E hanno offerto, al tempo stesso, una chiave di lettura che ha condizionato quel che è avvenuto dopo. Fino al risultato di ieri. Con la tentazione, paradossale, di interpretarlo tutto in chiave interna. Ponendo Renzi di fronte – e, in alcuni casi, contro – il suo partito. D’altronde, l’esito del voto amministrativo e, in particolare, dei ballottaggi, tende ad essere riassunto in alcuni “casi”, di particolare importanza simbolica. Livorno, Urbino, Perugia, Riccione: città storicamente “rosse”, dove il Centrosinistra ha perso. Come a Padova, dove governava da dieci anni. Peraltro, in termini percentuali, il confronto fra il voto al PdR e il PD, nelle città dove si votava, ha mostrato una chiara prevalenza del primo. Non per caso, il …