Mese: Giugno 2014

"Rai e politica: il momento del coraggio", di Stefano Balassone

La Rai si sente a nudo perchè per la prima volta dacchè esiste, il governo in carica ne rovescia, come si usa dire oggi, la «narrazione». Così il presidio del «pluralismo» viene letto come stanca eredità di lontane lottizzazioni; la presenza «territoriale» è commistione con il notabilato delle caste politiche locali; la sfida a Mediaset come una semplice ammuina dentro la oggettiva consociazione del duopolio. E ancora: le «torri» come un patrimonio sì, ma sottratto al mercato (del resto non c’è Servizio Pubblico che abbia torri proprie) per non turbare il parallelo business di Mediaset (e non solo di Mediaset); il finanziamento di fiction come una spartizione a spese della qualità, tant’è che i prodotti all’estero non si vendono. È per caso ingiusto e infondato questo rovesciamento della narrazione Rai? No, non è affatto infondato e chi lavora in Rai, ognuno per la sua parte, lo sa o dovrebbe saperlo, dal giornalista dell’ennesima testata al funzionario che appone il visto all’ennesimo contratto. La maniera brusca con cui il governo ha posto la questione «150 milioni» …

"Mai così tanti senza lavoro tra i giovani si sale al 46% giù anche i contratti precari", di Luisa Grion

È sempre più dramma disoccupazione: il 46% dei giovani è senza lavoro. Le nuove stime sono ai livelli del 1977. Diminuiscono anche i contratti per i precari. Caustico il commento di Confindustria: «Strisciamo sul fondo». L’Europa è a rischio deflazione. Il ministro Poletti: «Aiuti alle imprese e basta con i vincoli da Bruxelles. Per creare nuovi posti serve fiducia e noi abbiamo bisogno di investimenti pubblici e privati ». Bonus Irpef anche alle famiglie numerose. Nel decreto previsto il ritorno della rateizzazione delle cartelle Equitalia. Tre milioni e mezzo d’italiani a spasso, in cerca di un lavoro che non trovano, e un tasso di disoccupazione da record che vola al 13,6 per cento e che fra i giovani raggiunge l’imbarazzante vetta del 46. Ecco gli ultimi dati Istat sul mercato del lavoro nei primi tre mesi dell’anno: una sequenza di numeri mai così negativi da trentasette anni a questa parte (l’istituto di statistica fa partire le serie storiche dal 1977) che segnala una sempre più netta spaccatura nel Paese. Fra Nord e Sud, infatti, il …

"Il patto con gli elettori vale più delle prescrizioni di Bruxelles", da L'Unità

Bocciatura scongiurata. Il governo valorizza il bicchiere mezzo pieno e guarda avanti, alla nuova Commissione Ue che dovrà insediarsi a Bruxelles il prossimo autunno. E questo anche se quella attuale, come spiegano da Palazzo Chigi, «per la prima volta ha esaminato l’esecutivo Renzi e ne ha accolto l’impostazione». Il dato politico – «viene confermato il nostro percorso di riforme», commenta il sottosegretario Sandro Gozi – giustifica l’attesa del responso di ieri che il premier ha vissuto «senza particolari timori». Il Def passa l’esame, anche se il braccio di ferro tra commissari traspare dal gioco dei giudizi e delle raccomandazioni. Lo stesso vice presidente Olli Rhen, non tenero di solito con il nostro Paese, rileva il rinnovato clima di fiducia nei confronti dell’Italia, pur ribadendo la necessità che Roma mantenga la continuità nel consolidamento di bilancio e intervenga sul debito pubblico. Un rinvio a settembre più che una promozione, si dice. In altri contesti, probabilmente, la Commissione avrebbe comminato una bocciatura, la stessa che evoca Renato Brunetta forzando ad arte il responso europeo di ieri. Tra …

"Una strada per uscire dall’austerità", Stefano Lepri

Stanti le attuali regole europee, è andata bene. Meno severa di così la Commissione di Bruxelles non poteva essere, dato che i conti pubblici dell’Italia non rispettano tutti i parametri stabiliti. Può essere l’indizio che entriamo in una fase nuova. Sabato anche il governo spagnolo ha deciso un calo di tasse. Così com’è la ricetta dell’austerità nell’area euro non è più sostenibile. Però occorrerà saggezza politica per cambiarla senza aprire una rissa. In Paesi carichi di debiti riaggiustare i bilanci è indispensabile, ma il ritmo con cui il «Fiscal Compact» europeo lo impone si rivela inadatto a una crisi di portata storica, lunga, con le caratteristiche che sta prendendo. Lo si vede nelle cose. In tutti i Paesi avanzati, anche quelli più sani, la ripresa è più fragile di quanto sperato. Non siamo in un ciclo economico normale. Le ferite del 2007-2009 sono lontane dall’essere completamente guarite. Se avessimo un forte recupero e una prospettiva di rialzo dei tassi di interesse, avrebbe senso ridurre il debito prima che si può. Non è così. Ovunque le …

"Una scuola di qualità", di Chiara Ingrao

«Ci devi pensare prima di candidarti: essere pronta ad affrontare le responsabilità». «Ognuno ha diritto ad esprimere i propri pensieri. Le decisioni vanno prese tutti insieme». «Abbiamo risolto le discussioni con il confronto diretto fra noi». «Il risultato più importante è stato la soluzione del problema riscaldamento». «Le qualità che dovrebbe avere un rappresentante sono: la calma, la serietà e il rispetto per gli altri». «Se arriva il pensiero “ce la posso fare?” lo devi mettere da parte, devi pensare: “ce la devo fare”». A pochi giorni da elezioni cui il 41% dell’elettorato non ha ritenuto valesse la pena di partecipare, voglio condividere con voi queste riflessioni di rappresentanti di classe e di istituto dell’Istituto magistrale Terenzio Varrone di Cassino, sul significato più profondo della rappresentanza. Ne abbiamo raccolte tantissime, e sintetizzate in sei cartelli: le parole della democrazia. RESPONSABILITÀ, PARTECIPAZIONE, SERIETÀ, UNITÀ, DETERMINAZIONE, PASSIONE: cartelli innalzati in silenzio in assemblea, come fa la protagonista del film Norma Raecon la scritta UNION, sindacato, prima di essere cacciata dalla fabbrica per aver difeso, appunto, il diritto …

"Rai, era meglio un’altra protesta", di Vittorio Emiliani

La domanda di fondo a Matteo Renzi sulla Rai, al di là della richiesta immediata di 150 milioni, è la seguente: quale Rai vuole? Cosa intende fare della Rai? Sottrarla, dice, ai partiti, al governo (in primo luogo al governo, aggiungiamo, dopo l’infame legge Gasparri). Benissimo. Ma allora non serve molto chiedere ad una azienda – perché la Rai lo è ancora – un contributo di 150 milioni. Serve invece rottamare subito la legge Gasparri e sostituirla con un’altra semplice e rapida sul modello inglese o svedese: una Fondazione alla quale vengono conferite le azioni della Rai, una fondazione che sia retta da un gruppo di garanti al di sopra di ogni sospetto, colti e competenti, che a loro volta nominano il direttore generale e il cda. Certo, il modello funziona bene nel Regno Unito anche perché Bbc fruisce di un canone sui 183 euro (quello svedese sale a 232 euro) pagati da utenti che lo evadono solo all’8 %. Ipotizziamo che la Rai abbia il canone Bbc: pur coi suoi 16 milioni di utenti/paganti …

"E in Italia il sorpasso delle rinnovabili", di Luca Pagni

Le rinnovabili hanno messo la freccia e il sorpasso, appena sfiorato nel mese di aprile, diventerà realtà entro la fine dell’anno. L’energia prodotta dalle fonti verdi è stata pari a quella delle centrali termoelettriche, alimentate a carbone e a gas naturale: un risultato che colloca il nostro Paese in cima alla classifica continentale per lo sviluppo della green economy. La Germania, che pure è partita prima dell’Italia nello sviluppo del settore, con le energie verdi copre il 27% del totale del fabbisogno, dato peraltro in crescita rispetto al 23% di un anno fa. In Italia, ad aprile, le rinnovabili hanno contribuito al 49,1% della produzione netta totale di elettricità e al 43,7% della domanda. Un risultato ottenuto grazie a una prestazione sopra la media da parte dell’idroelettrico (più 12% rispetto all’aprile di un anno fa) che ha beneficiato di un inverno ricco di nevicate e di invasi colmi. Ma anche le altre non sono state da meno: sia l’eolico (+9,2%) che il fotovoltaico (+2,3%) hanno proseguito la loro crescita che dura ormai ininterrotta da sette …