economia

“In autunno altri 200.000 posti a rischio”, di Barbara Ardù

Cgia: 2,2 milioni di disoccupati a fine 2009. Franceschini: Berlusconi nega, dove vive? A luglio il Cnel aveva calcolato in circa mezzo milione i lavoratori a rischio nel 2009 e un tasso di disoccupazione in crescita al 9%.Più pessimista la Cgil: tasso al 9,3% nel 2009 e al 10,1% nel 2010. Bonanni (Cisl): tutto dipenderà dai comportamenti di Confindustria, di governo e sindacati. A fine anno arriverà il conto dei disoccupati. E sarà altissimo: due miloni e 200mila. È una previsione nera quella che arriva dagli artigiani di Mestre che guardano con preoccupazione alla ripresa di settembre. Per ora gli italiani, quelli che possono, sono in vacanza. La maggior parte delle fabbriche, in mancanza di ordini, ha chiuso. Niente turnazioni, tanto che il turismo d´agosto sembra reggere. Ma la Cgia di Mestre non vuole «fare del catastrofismo». Lancia un allarme perché «la ripresa dell´attività dopo le ferie – sottolinea il centro studi – suscita sempre grande incertezza per le famiglie italiane. E con la crisi per molti il lavoro sta diventando una fissazione: riapriranno le fabbriche dopo Ferragosto?» Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia, prova una risposta. «Stimiamo – spiega – che saranno circa 200mila i posti di lavoro a rischio, un numero importante che però non inficia alcuni segnali positivi emersi negli ultimi mesi, che ci stanno allontanando dalla fase più acuta della crisi». C´è stata la promozione dell´Ocse, che ha certificato come Italia e Francia siano i primi paesi dell´area a dare segni di ripresa. La caduta orizzontale di fatturato e ordini sembra essersi arrestata, ma è anche vero che a settembre, i magazzini saranno ancora pieni e il Pil ha fatto meno 6 per cento.
L´analisi della Cgia d´altra parte non si discosta molto da quella di altri centri studi. A luglio il Cnel aveva calcolato in circa mezzo milione i lavoratori a rischio nel 2009 e un tasso di disoccupazione in crescita al 9%. Più pessimista la Cgil: tasso al 9,3% nel 2009 e al 10,1% nel 2010. Stime perché per l´Istat da giugno il salasso è già sotto gli occhi di tutti: nel primo trimestre si sono persi 204.000 posti di lavoro, il primo calo netto da 14 anni, mentre sono aumentate di 221mila unità le persone in cerca di occupazione.
E se governo e premier invitano alla fiducia e sperano nel piano anticrisi, Dario Franceschini, segretario del Pd, critica Berlusconi, che sembra non accorgersi della realtà. «Francamente non so dove viva – ha affermato il segretario del Pd – un conto sono i segnali di possibile ripresa nel 2010-2011, altra cosa è l´economia reale, come è oggi e come si troverà a settembre». Sul fronte occupazione Bonanni, segretario Cisl, sottolinea invece come tutto «dipenderà dai comportamenti di Confindustria, governo e sindacati».
La Repubblica 09.08.09