Mese: Settembre 2009

«Quando l’etica diventa merce di scambio», di Ivana Giannone

Laicità e diritti a 360 gradi sul palco di Genova. Franco: “Il Governo rispetti la Costituzione. No alle leggi portate in dote”. Dal testamento biologico alle unioni civili, dalla legge sulla fecondazione assistita al rapporto fra Stato e Chiesa. In una parola: Laicità. È questo il tema della nona puntata di “Parole Democratiche”. Sul palco di Genova voci e posizioni diverse. Dal deputato cattolico Enzo Carra, al candidato alle primarie 2006 Ivan Scalfarotto, famoso per la sua battaglia in difesa dei diritti degli omosessuali, passando per Vittoria Franco, responsabile Pari Opportunità del PD. Presenti anche Maria Antonietta Coscioni, moglie di Luca Coscioni e deputata radicale e il presidente dei giuristi cattolici, Francesco D’Agostino. Sotto lo sguardo attento ed obiettivo del giornalista di El Pais, Miguel Mora, si parte analizzando la matrice di tutto, il rapporto fra Stato e Chiesa, che secondo la senatrice Franco deve rifarsi alla Costituzione, “all’articolo 7 che stabilisce che ognuno dei due sia indipendente e sovrano nei suoi limiti”. Una disposizione che spesso non è stata seguita fedelmente, ad esempio “quando …

«(Scuola) Boom di disoccupati, sono 25 mila. La Gelmini lo sapeva da mesi, ecco la relazione fatta al Mef», di Alessandra Ricciardi

Avvio di anno incandescente per la protesta dei senza contratto. Cercansi ammortizzatori. La protesta sta dilagando come un’onda in tutta Italia: provveditorati occupati, monumenti presi d’assalto, sit-in davanti ai governatorati regionali e scioperi della fame. La scuola riapre i battenti da oggi e fa i conti con gli effetti della riforma Gelmini: meno posti in organico, meno contratti di lavoro. In testa la Campania, la Calabria e la Sicilia, che da sole realizzano quasi il 50% dei tagli. Ma non era mai successo che a sconatere la disoccupazione fossero in così tanti: 25 mila in più rispetto allo scorso anno, denunciano i sindacati, una crescita che raggiunge punte sul territorio di quasi il 20% se si calcolano i contratti di lunga durata stipulati nel 2008/2009. Gli interessati – almeno al metà tra i 40 e i 49 anni, secondo rilevazioni sindacali- se ne stanno rendendo conto in queste ore in cui gli uffici procedono alle chiamate, alle cosiddette nomine sui posti liberi. Dati che però il ministero dell’istruzione conosceva benissimo da tempo, come emerge da …

“19 settembre, tutti in piazza per la libertà d’informazione”, di Simone Collini

L’appuntamento è in piazza a Roma, sabato 19 settembre o al massimo sette giorni dopo. L’intenzione degli organizzatori è infatti quella di fare una manifestazione in difesa della libertà di stampa quanto più aperta possibile, ma in tempi rapidi. Domande che hanno come risposta la querela di Berlusconi, oscure «patacche» tirate fuori dal giornale di famiglia, tentativi di colpi di mano per decidere le sorti di Rai3 e Tg3: l’escalation non permette rinvii. Per non parlare del fatto che tra due settimane il Senato riprenderà la discussione del ddl Alfano che vieta la pubblicazione delle intercettazioni. Per questo un ampio fronte di associazioni e forze sindacali sta lavorando per dar vita a una manifestazione che sarà non – come dicono un po’ tutti quelli che si sono già attivati per la riuscita dell’iniziativa – in difesa di qualche gruppo editoriale o di solidarietà con la categoria dei giornalisti, ma a tutela del diritto dei cittadini ad essere informati. FANGO E VENDETTE «Per la piattaforma della manifestazione non è che sia necessario inventare chissà cosa – …

“«Le lotte femminili hanno migliorato questo Paese»”, di Marisa Rodano

Il dibattito aperto sull’Unità sul «silenzio delle donne» è una bellissima iniziativa, che ho molto apprezzato. Mi ha però lasciata interdetta una frase del pur interessante intervento di Lidia Ravera. «Ve la ricordate la rivolta da camera delle nostre madri? »- ha scritto Ravera – «Erano donne che avevano vissuto la loro giovinezza a cavallo della seconda guerra mondiale e che, nell’Italia in rapido sviluppo degli anni sessanta, impigliate nel codice antico dell’esistenza vicaria, stavano maturando un disagio crescente per i ristretti ambiti delle loro vite. Che cosa facevano mentre le loro figlie scendevano in piazza bruciando le icone della femminilità tradizionale? Si lamentavano. Opponevano un fiero cattivo umore a un destino che vivevano come immutabile. Era il canto della loro sconfitta, il lamento». Mi sono chiesta: come è possibile che una scrittrice, colta, brillante e intelligente come Lidia Ravera non sappia che quelle madri, le donne della generazione della resistenza, negli anni ’50 e ’60 erano rimaste in campo, avevano condotto straordinarie lotte per ottenere il diritto al lavoro e allo studio, la parità …

«L’estate senza Finanziaria», di Pietro Garibaldi

Da almeno vent’anni, la ripresa della vita economica e politica dopo la pausa estiva è stata dominata dalla discussione collegata alla legge Finanziaria. Dal silenzio di fine estate su questi temi, sembra quasi che la Finanziaria del 2010 non si debba proprio fare. Certamente non rimpiangiamo il tradizionale martellamento di fine estate sulla dimensione della manovra, sui presunti tagli alla spesa pubblica, sugli imponenti programmi di sviluppo e sui minacciati inasprimenti fiscali. In effetti la qualità della discussione sulla Finanziaria, il principale strumento di politica economica del Paese, è sempre stato molto scadente. Inoltre, dopo mesi di martellamento estivo, la Finanziaria ha quasi sempre finito col determinare inasprimenti fiscali e aumenti di spesa pubblica. Nel 2009, la spesa pubblica arriverà quasi al 53% del Prodotto interno lordo e la pressione fiscale raggiungerà la cifra record del 43,4%, sempre in rapporto al Pil. La mancanza di dibattito sulla legge Finanziaria e sulla politica economica non è solo colpa dell’estate dei veleni e dell’attenzione dei media a temi che poco hanno a che fare con la politica …

«Le fabbriche riaprono, ma non per tutti: l’autunno freddo della cassa integrazione», di Pietro Piovani

È settembre, e riaprono le fabbriche. Quelle che possono. Da tutta l’Italia arrivano notizie di stabilimenti che chiudono, operai in cassa integrazione, lavoratori che scioperano e a volte che si arrampicano sui tetti. La situazione più grave forse è quella dell’industria tessile. «Nei primi sei mesi dell’anno le richieste di cassa integrazione sono già state il triplo di quante se ne erano avute nell’intero 2008» segnala Valeria Fedeli, segretaria della Cgil-Filtea. E la cosa grave è che il settore aveva già attraversato la lunga crisi del 2001-2006. Un periodo durante il quale le imprese si sono sì ristrutturate e rilanciate, ma facendo ampio ricorso alla cassa integrazione. Quindi molte di loro adesso non possono farlo più: la legge impone il tetto di 52 settimane di cassa integrazione, di più non si può. Sindacati e imprese chiedono al governo di superare quel limite. «Siamo riusciti a fare un accordo per la Adelchi», racconta ancora la Fedeli. La Adelchi è un gruppo calzaturiero di Lecce con circa 500 dipendenti. Dopo un anno di cig, i lavoratori sarebbero …

“Libertà di Stampa. Quando il potere teme il controllo”, di Stefano Rodotà

L´aggressione ai giornali sgraditi non riguarda solo i paesi totalitari, ma interroga la qualità delle democrazie. Le tecniche per controllare e contrastare il sistema dell´informazione vanno dalla censura, la selezione dei giornalisti, il condizionamento economico fino alla violenza e l´uccisione. A che vale l´offerta di infiniti canali televisivi se la produzione di contenuti è concentrata nelle mani di pochi monopolisti? È la varietà di opinioni a essere decisiva. La guerra ingaggiata dai paesi totalitari contro la libertà di informazione su Internet costituisce la manifestazione ultima e spettacolare di un conflitto secolare, di una insofferenza di tutti i poteri costituiti nei confronti di chi agisce per rendere trasparente e controllabile il loro operato. È una vicenda lunga, accompagna la nascita dell´opinione pubblica moderna, che riesce a strutturarsi e a far crescere la sua influenza proprio grazie al ruolo della stampa. Qui è la radice di un processo che, insieme, dà senso alla democrazia e fa progressivamente emergere la stessa stampa come potere, il “quarto potere”, al quale ne seguirà un “quinto”, identificato nella televisione: poteri oggi …