Giorno: 25 Dicembre 2009

“Sistema paese: quattro ponti per le riforme”, di Michele Ainis

Una statuetta del duomo di Milano ha schiuso i battenti alle riforme, anche se avremmo preferito uno strumento meno contundente. Però il suo effetto è stato pari a un sedativo per i bollenti spiriti che fin qui impedivano qualunque trattativa. Da un giorno all’altro destra e sinistra parlano all’unisono: la Costituzione si può modificare. In quali norme, con quali presupposti? Si vedrà, non è un problema. Per il momento la discussione gira attorno al metodo, alla modalità più rapida e sicura; e anzi i più sostengono che una procedura vale l’altra, tanto ciò che conta è l’intenzione. Errore: in queste faccende il successo dipende dal percorso sul quale s’incamminano i viandanti. Ecco allora una mappa, o meglio un vademecum, con il profilo delle diverse soluzioni. A occhio e croce sono quattro, come gli elementi del nostro pianeta. Assemblea costituente. È l’indicazione più alla moda: la propongono Cossiga, Frattini, Buttiglione, un drappello di ex socialisti fra i quali spiccano Martelli e Formica, nonché vari altri esponenti della prima e della seconda Repubblica. Non che l’idea sia …

“L`inconcludente summit di Copenaghen e la vera lotta ai cambiamenti climatici”, di Guido Viale

Per decenni gli ambientalisti sono stati accusati dai teorici dello “sviluppo” e dagli epigoni dell`industrialismo ad oltranza divoler ritornare alla luce delle candele e alla vita nelle grotte. Adesso è ormai chiaro a tutte le persone e a tutti i governanti informati (purtroppo in Italia più rari, questi ultimi, che in qualsiasi piccolo Stato dell`Africa o dell`Oceania) che a farci tornare all`età della pietra saranno proprio loro, i teorici delle capacità autoregolative dei mercati (detto anche “pensiero unico”) e del business-asusual (in sigla, Bau) promosso e imposto dalle lobbies delle industrie petrolifera, automobilistica, energetica e dai costruttori di “Grandi opere”, se la loro presa sui governi usciti a mani vuote dalla Conferenza di Copenaghen non verrà azzerata. Le conseguenze dell`inconcludenza di questo “Summit” sono state solo adombrate dal rapporto di Greenpeace di cui riferiva Antonio Cianciullo su questo giornale il 21 dicembre. Ma bastano pochi cenni a quello scenario tutt`altro che improbabile per rendersi conto che una vera politica industriale (ma anche, va da sé, energetica, agricola, alimentare, dei trasporti, delle infrastrutture e, vivaddio, culturale) …

“Il mondo da inventare”, di Mario Calabresi

Il cambiamento e le certezze lasciano il posto alle sorprese. Ogni neonato che verrà al mondo nella notte tra l’8 e il 9 aprile potrà vantare per tutta la vita di aver portato la popolazione del mondo a raggiungere quota sette miliardi. Lo sostiene il settimanale «Time» ma nessuno potrà dire con sicurezza se ciò accadrà davvero il prossimo anno o se dovremo aspettare il 2011. L’incertezza è la cifra del tempo che viviamo, una stagione della storia in cui la fede nel progresso e nel miglioramento del tenore di vita di ogni generazione è crollata. Nessuno si azzarda a scommettere che la recessione sia finita davvero, la crisi superata e il futuro roseo, ma la storia ci rincuora raccontandoci che i cicli economici si alternano e i primi segnali di luce si cominciano a vedere. Finisce un decennio faticoso, cominciato con l’euforia dell’euro ma subito segnato dal crollo delle Torri Gemelle, dall’affermarsi del terrorismo islamico e dal dilagare della paura nelle società occidentali, concluso con la più grande distruzione di ricchezza e di lavoro …

Universita’: Franco, “Su riforma Gelmini parte proprio male”.

La Gelmini si inventa una realtà che non esiste. Parte male il confronto con l’opposizione. Non esiste un Pd buono, quello di Bersani-Letta, e un Pd cattivo, quello di Veltroni-Franceschini. Il Pd è unito nel volere una riforma che rilanci l’università italiana, il che vuol dire più ricerca, migliore didattica, più diritto allo studio, spazio a nuovi ricercatori, investimenti”. Lo dice la senatrice del Pd Vittoria Franco, componente della Commissione Istruzione di Palazzo Madama di cui è stata presidente, a proposito di un’intervista al ministro Maria Stella Gelmini sulla riforma dell’università oggi sul Corriere. “Il ministro Gelmini – prosegue Vittoria Franco – smetta i panni della maestra che bacchetta a destra e a manca. Ha bacchettato perfino il relatore di maggioranza alla sua riforma dell’università in Commissione al Senato, il senatore del Pdl Valditara, che ha osato avanzare qualche osservazione critica, e lo ha accusato di essere ‘un docente’. Sulla riforma i docenti dovrebbero starsene zitti, anche quando sono senatori e sono dunque chiamati ad esaminarla e votarla? “La ricerca nell’università – continua ancora Vittoria …