Giorno: 9 Dicembre 2009

“Emissioni, la bufala governativa. Non è vero che l’Italia paga di più”, di Fabrizio Fabbri

Clima. Va avanti da mesi una campagna disinformativa in cui si sente solo la campana dell’esecutivo. Ora uno dei membri del Comitato che ha assegnato i crediti di gas serra rimette in fila le informazioni. Ottocentocinquanta milioni di euro: questa la cifra che l’Italia sarebbe costretta a pagare per far funzionare le sue industrie rispettando la direttiva europea sulle emissioni. La colpa sarebbe del governo Prodi che ha permesso alla Commissione Ue di penalizzare l’Italia. Cifre e accuse che tornano d’attualità nel primo giorno di apertura del summit sul clima, che cerca un accordo proprio sulla riduzione delle emissioni dei gas serra. Terra pubblica la testimonianza di prima mano di uno dei membri del Comitato che ha lavorato al piano emissioni, per rimettere in fila gli eventi e confutare le manipolazioni. La Direttiva Ets, che regola le quantità di gas serra emessi dalle attività industriali, prevedeva che ogni Stato membro presentasse alla Commissione Europea, entro il giugno 2006, una richiesta di diritti di emissione per il periodo 2008-2012, il cosiddetto secondo Piano nazionale di assegnazione …

«Berlusconi, un leader in crisi che va sconfitto con il voto Il popolo viola? È gia politica», di Pietro Spataro

Il popolo viola è già politica, ma i partiti evitino strumentalizzazioni…». Miguel Gotor, giovane storico all’Università di Torino, è convinto che in Italia si sia aperta una fase nuova ma non si fa illusioni: «Il tramonto di Berlusconi sarà lungo e velenoso ». Ritiene che l’«antiberlusconismo democratico» sia un fenomeno importante. «Dobbiamo sapere però che in Italia ci sono due minoranze mobilitate, berlusconiani e antiberlusconiani. Il resto è altrove». Quindi lei è convinto che si stia chiudendo l’era Berlusconi? «Credo sia in crisi la leadership di Berlusconi. Su questo aspetto ho tre certezze. La prima è che l’uscita di scena sarà lunga, difficile e velenosa. La seconda è che sarebbe un errore pensare di sconfiggere il premier attraverso la via giudiziaria o con una spallata. Se mi passa la metafora:come in un combattimento “Sumo” Berlusconi deve essere “schienato” per via elettorale. Cioè messo a terra, ma politicamente: il centrosinistra deve entrare nel suo blocco sociale ». E la terza certezza? «L’Italia sta vivendo una crisi di rappresentanza. Il nostro linguaggio pubblico gira attorno a due …

“Eternit, processo all’amianto”, di Guido Iocca

Inizia a Torino il dibattimento a carico dei massimi responsabili della multinazionale. Sarà il più imponente giudizio, per numero di casi trattati e per il ruolo dei dirigenti coinvolti, mai celebrato in Europa per questioni legate all’amianto. “Oggi è stata scritta una pagina fondamentale nella tormentata storia dell’amianto in Piemonte, in Italia e credo in tutto il mondo”. Con queste parole, il pm Raffaele Guariniello aveva commentato, lo scorso 22 luglio, la chiusura dell’udienza preliminare dell’inchiesta sugli oltre 3.000 casi tra malati e morti per amianto – non solo lavoratori, ma anche cittadini – a causa dell’Eternit Italia. Quel giorno il gup Cristina Palmesino aveva rinviato a giudizio il magnate svizzero Stephan Schmidheiny e il barone belga Jean Louis Marie Ghislain de Cartier de Marchienne per disastro doloso e rimozione volontaria di cautele (sapevano e non hanno fatto nulla per evitare la tragedia). In settimana, precisamente il 10 dicembre, quella pagina importante della storia della giustizia sul lavoro conoscerà il suo epilogo, con l’inizio a Torino del processo a carico dei responsabili della multinazionale. Un …

“La principessa e il rospo da baciare”, di Eugenio Scalfari

Tra domenica e lunedì scorso nel circuito mediatico è accaduto un fatto strano: i principali giornali stranieri, televisivi e stampati, hanno dato notevole rilievo alla deposizione del pentito mafioso Spatuzza che chiamava in correità Berlusconi e Dell´Utri; i principali giornali e “talk show” televisivi italiani titolavano la cronaca di quell´argomento ma avevano come obiettivo politico Pier Luigi Bersani, accusato di irresolutezza e d´incapacità a risolvere i tanti guai che affliggono il nostro paese. Sembrava si fossero dati un vero e proprio appuntamento Giuliano Ferrara sul “Foglio”, Ernesto Galli della Loggia sul “Corriere della Sera”, Luca Ricolfi sulla “Stampa”, per non parlare che dei maggiori. Stonava soltanto l´”Avvenire”, il giornale dei Vescovi italiani, che titolava insolitamente a tutte colonne sulla tardiva e insufficiente retromarcia di Vittorio Feltri sul caso Boffo: dopo averlo linciato fino a provocarne le dimissioni, Feltri ammetteva che i documenti da lui portati come prova di omosessualità del direttore del giornale cattolico erano falsi. Se ne dispiaceva. Del resto il risultato ormai era stato ottenuto e Boffo era stato sbalzato di sella. Segnalo …

“Prima centrale nucleare al Nord, Il dossier porta alla Regione Veneto”, di Sergio Rizzo

L’ipotesi di realizzare un sito nell’area del Polesine, vicino a Chioggia. Centrali – Per il deposito delle scorie si sta studiando l’ipotesi di una località al Sud. «Se potessi scegliere dove mette­re una centrale nucleare me la metterei nel giardino di casa». Parola di Claudio Scajola. Peccato che la casa del ministro dello Svilup­po economico si trovi in Liguria, regione che non avrebbe neanche un centimetro quadrato idoneo a ospitare un impianto atomico. Figu­riamoci un giardino. Per giunta la Liguria, go­vernata dal centrosinistra, è una delle dieci Re­gioni che hanno fatto ricorso alla Consulta contro la legge 99 con la quale il governo ha riaperto la strada al nucleare. Una iniziativa che, visti i precedenti, può rappresentare un ostacolo serissimo a tutta l’operazione. Intanto il tempo passa. Ed è sempre più vici­na la scadenza del 15 febbraio, data entro cui dovrebbero essere pronti i quattro provvedi­menti del governo necessari per poter costrui­re le nuove centrali. Serve una delibera del Ci­pe che dirà quali tecnologie si potranno impie­gare, e probabilmente saranno ammesse tan­to la francese (Epr) …

“Tfr dirottato in Finanziaria rivolta di Cgil e opposizione “, di Roberto Petrini

Giù le mani dalle liquidazioni”. Manovra verso la fiducia. La Finanziaria «blindata» corre a verso la fiducia nell´aula di Montecitorio, mentre la Cgil, a fianco di Pd e Italia dei valori, fa «muro» sull´utilizzo da parte dell´esecutivo del fondo Tfr, che per 3,1 miliardi, viene «girato» dall´Inps al Tesoro e posto a copertura di circa un terzo della manovra 2010. «Il governo si fermi e tenga giù le mani dalle liquidazioni: ha deciso di appropriarsi del Tfr senza chiedere il permesso a nessuno tanto meno ai lavoratori», ha dichiarato ieri segretario confederale del sindacato, Agostino Megale. Alla voce della Cgil già nei giorni scorsi, quando tra le pieghe degli emendamenti spuntò la clamorosa partita di giro che pone un´ipoteca contabile sulle liquidazioni, si erano aggiunte le proteste dei Pd e dell´Italia dei valori che parlò di vero e proprio «scippo». La protesta della Cgil, che ha già proclamato uno sciopero degli statali per l´11 dicembre, si somma al malumore per la reintroduzione dello staff leasing e per l´aumento dei costi per le cause di lavoro …