Giorno: 8 Dicembre 2009

Le “mille piazze” del Pd per parlare al Paese reale, di Jolanda Bufalini

La montagna andrà a Maometto venerdì 11 e sabato 12, ovvero dirigenti, parlamentari, amministratori del Pd saranno tutti mobilitati nelle “Mille piazze” del prossimo fine settimana. «Invece di portare le persone in un unico posto – spiega Nico Stumpo, responsabile organizzazione del Pd – andremo noi nei luoghi vivi del paese per criticare il governo e anche per fare le nostre proposte per uscire dalla crisi». Imprese, lavoro, sanità, famiglie, giustizia, scuola i temi scelti, che regione per regione, circolo per circolo, gli organismi locali declineranno, secondo ciò che sul territorio è sentito con maggiore urgenza. Venerdì i banchetti Pd si troveranno nei pressi di luoghi di lavoro e di studio (venerdì c’è anche la manifestazione sindacale di tutti i comparti della conoscenza), sabato nelle piazze, nei mercati, davanti ai centri commerciali. Un’unica iniziativa centrale, di lancio delle altre, è prevista giovedì 10 con Bersani a Roma. Il segretario andrà – spiega il segretario regionale Alessandro Mazzoli – prima all’Ispra, il centro di ricerca per la tutela ambientale dove un taglio drastico mette a rischio …

Ocse, in Italia spesa sotto la media per la sanità

La spesa pro-capite italiana per la sanità è pari a 2.686 dollari, al di sotto della media dei 30 Paesi Ocse, di 2.984 dollari. Lo segnala il rapporto 2009 sulla salute dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, pubblicato oggi. In generale, si rileva nel rapporto, nel decennio 1997-2007 la spesa pro-capite per la salute è aumentata nei Paesi Ocse al ritmo del 4,1% l’anno. In Italia, come in altri Paesi industrializzati, la spesa è cresciuta a un ritmo decisamente inferiore (2,4%). In testa alla classifica della spesa sanitaria ci sono gli Stati Uniti, che con 7.290 dollari, unico Paese nel quale la spesa privata supera quella pubblica. Con 4.763 dollari, la Norvegia è seconda nella classifica della spesa sanitaria pro-capite e la Svizzera è terza con 4.417 dollari e un’alta proporzione del privato. I livelli di spesa più alti (fra 3.000 e 4.000 dollari), rileva l’Ocse, si concentrano nei paesi dell’Europa settentrionale e occidentale. Nei Paesi Ocse si vive in media oltre 80 anni, pari a un guadagno di oltre 10 anni rispetto …

«Sull’istruzione siamo all’emergenza democratica», di F. Luppino

Sarà un solo sindacato, ma l’attesa è per una grande mobilitazione. È lo sciopero generale dei dipendenti pubblici Cgil. Il centro, però, sarà la scuola. Il sito della Flcgil da giorni riporta un banner chiaro: forbice perde, lo slogan per lo sciopero generale dei lavoratori della conoscenza, definizione d’altri tempi, anche un po’ poetica. Ma per Mimmo Pantaleo, segretario generale della FlcCgil, di poetico non c’è proprio nulla. «Il governo sta mettendo in discussione il diritto costituzionale all’istruzione». Cosa significa lo sciopero in questo momento? Si fermerà tutto il pubblico impiego. Ma certo l’emergenza nell’istruzione è enorme. Il governo sta demolendo il sistema di istruzione pubblico, chiamano riordino quello che è uno smantellamento. Quando servirebbe il contrario per dare un futuro al nostro Paese. Cosa resta della scuola dopo un anno di riforma Gelmini? Cosa ha fatto più male? I tagli agli organici. Sta drammaticamente diminuendo la qualità, c’è un disegno pericoloso dietro tutto questo. Si è toccata la scuola primaria che ci invidiavano nel mondo; adesso stanno mettendo mano alla scuola secondaria superiore, con …

Finanziaria: di male in peggio

Il governo blinda la finanziaria ponendo la fiducia anche nel voto delle Commissioni. Per Bersani “siamo davanti ad un mini assalto alla diligenza, fatto di misure totalmente irrilevanti per la situazione che abbiamo davanti”. Un atto di arroganza di una maggioranza incapace di discutere nemmeno in minima misura. Starà davvero diventando una pessima abitudine ma anche quest’anno si conclude con le stesse modalità di quello precedente. Il governo Berlusconi presenta una legge finanziaria inadeguata a risolvere i problemi più urgenti per il Paese e davanti alle crescenti divisioni interne e obiettive difficoltà di gestione, con un maxiemendamento, blinda il testo evitando qualunque forma di dialogo o collaborazione con l’opposizione. A dire il vero il DPEF del 2009, deliberato e votato in soli 9 minuti ha seguito un percorso diverso rispetto a quello di quest’anno. Quello attuale è stato presentato, votato e discusso al Senato con un testo. Poi è stato completamente modificato alla Camera con la richiesta successiva di porre la fiducia anche sul voto in commissione. Una sorta di assalto alla diligenza del Far …

«Vogliono solo voci autorizzate È la democrazia per greggi», di Daniela Preziosi

Intervista a Zagrebelsky: ma è un gesto che esprime debolezza. «Il vero volto di un governo e di una maggioranza lo si capisce non nei proclami, ma nelle scelte concrete che riguardano le priorità. Evidentemente, il pluralismo dell’informazione, le voci che non dipendono da editori che hanno interessi in mille altre cose, non sono precisamente al centro dei pensieri di questo governo». Usa un eufemismo per descrivere la situazione, il professore Gustavo Zagrebelsky, già giudice della Corte Costituzionale e prestigioso nome dell’associazione “Libertà e Giustizia”. Con altri intellettuali di rango, nello scorso febbraio ha promosso un appello contro il declino della cultura democratica nel paese (si intitolava «Rompiamo il silenzio») che ha raccolto oltre 200mila firme. In questo anno, la tendenza non è cambiata. Gli chiediamo – ma, rivolta a lui, suona come una domanda retorica – se la cancellazione di fatto di molte testate, alcune delle quali – come il manifesto – partigianissime ma indipendenti, non sia un nuovo ulteriore aspetto di questa decadenza. Berlusconi non teme di stupire. Cancella di fatto un gruppo …

«La corona longobarda», di Gad Lerner

Se nel giorno di Sant’Ambrogio, vescovo e patrono di Milano, la Lega ha lanciato una sfida pubblica contro il suo successore Dionigi Tettamanzi, paragonandolo prima a un imam musulmano e poi a un prete siciliano mafioso, è perché si sente forte, molto forte. La volgarità degli argomenti scagliati contro l’”Onorevole Tettamanzi”, delegittimato così nel suo ruolo pastorale, additato come un nemico degli interessi del popolo, non deve trarre in inganno: c’è del metodo nella provocazione architettata nel dì festivo. Quasi una contro-predica rivolta al gregge della diocesi più grande del mondo, puntando dal trono del governo alla conquista dell’altare in Duomo. La Lega vuole la corona longobarda, che sia cristiana o pagana non le importa. Si erge a potere costituito che ripristina la tradizione perduta. Sente venuto il suo momento e punta al bersaglio grosso. Perciò esercita violenza verbale, scagliandosi contro il cardinale: deve dimostrarci che nulla la potrà fermare, non ha paura di nessuno. Perfino il Vangelo può subire un’interpretazione alternativa, dal “Bianco Natale” razzista fino ai bambini rom da ricacciare in mezzo alla …

«L’Africa vittima inconsapevole del disastro clima», di Meles Zenawi*

Il cambiamento climatico colpirà per prima, e con la massima forza, l’Africa, un continente che non ha praticamente contribuito al danno. A parte l’Antartide, è l’unico continente non industrializzato. Quel po’ di industrializzazione che aveva avuto luogo a partire dagli Anni 80, è stata più o meno smantellata. Per questo l’Africa non ha contribuito allo storico accumulo dei gas serra attraverso l’industrializzazione basata sul carbonio. E anche il suo attuale contributo è trascurabile, dato che è praticamente tutto causato dalla deforestazione e dal degrado delle terre coltivabili. Eppure il cambiamento climatico la colpirà con estrema durezza, perché azzopperà il suo vulnerabile settore agricolo, dal quale dipende il 70 per cento della popolazione. Tutte le stime del possibile impatto del riscaldamento globale suggeriscono che gran parte del continente diventerà più secca e che il continente nel suo insieme sperimenterà una maggiore variabilità climatica. Sappiamo bene quale sia stato in passato l’impatto delle siccità sulle vite di decine di milioni di africani. Possiamo perciò immaginare quale potrebbe essere quello di un clima ancora più secco. Le condizioni …