Giorno: 19 Dicembre 2009

“Le colonne d’Ercole del novecento”, di Adriano Prosperi

Nelle prime ore della mattina di venerdì 18 dicembre qualcuno ha strappato via la targa di metallo con la scritta “Arbeit macht frei”, che sovrastava l’ingresso del lager di Auschwitz. È stato un gesto deliberato, preparato accuratamente: solo questo è quel che sappiamo per ora. Non conosciamo gli autori: ma sappiamo perché l’hanno fatto e come si chiama il loro delitto. Si tratta del furto non di un pezzo di metallo, ma di un simbolo sacro alla memoria dell’umanità. È dunque un reato di lesa memoria umana quello che è stato consumato. Qualcuno forse si chiederà perché quel simbolo non fosse sorvegliato, perché non ci fosse una polizia speciale a impedire l’azione criminale. Ebbene, noi non crediamo che si debba proteggere a forza quel simbolo: è l’umanità intera che deve sapere quale soglia altissima di rispetto e di tutela debba alzarsi nella mente di tutti davanti a quel pezzo di metallo. È da lì che deve emanare una forza capace di tenere lontana ogni volontà aggressiva. Come la biblica Arca dell’Alleanza, che si tutelava da …

“Cittadinanza, una controriforma firmata Bertolini”

Duro attacco dell’on. Ghizzoni alla nuova proposta del Pdl e della Lega che nega ai figli degli immigrati nati in Italia il diritto di essere italiani. “Negare ai figli degli immigrati nati in Italia il diritto di cittadinanza. E’ l’ultima vergogna del governo di destra e porta la firma dell’on. Isabella Bertolini, relatrice della proposta di legge sull’immigrazione che impedisce a tanti italiani di fatto di esserlo anche di diritto. Una proposta di legge che peggiora l’attuale normativa”. E’ durissimo il giudizio dell’on. Manuela Ghizzoni, capogruppo Pd in commissione Cultura della Camera, dopo che la commissione Affari costituzionali ha dato il mandato al relatore – l’on Bertolini – di riferire in aula martedì su una proposta di legge che ha già spaccato la maggioranza. In commissione Cultura una parte dei deputati del Pdl, 7 su 12, ha votato assieme alla minoranza un parere “bipartisan” che chiede il recepimento dello «ius soli», ovvero la possibilità, per i bambini nati in Italia da genitori stranieri, di acquisire la cittadinanza del paese di nascita in alternativa quella dei …

“Anche Brera nelle mani di Resca”, di Vittorio Emiliani

Un altro commissariamento (quello di Brera) e un altro incarico per Mario Resca da poco al Mi.BAC quale direttore generale “valorizzatore” dell’intero patrimonio storico-artistico. La strategia del governo è chiara: “commissariare” l’Italia, con proconsoli liberi di assumere decisioni importantissime senza dover rispettare le normali procedure, di spendere forti somme senza il controllo della Corte dei conti, di appaltare grandi lavori accorciando i normali e trasparenti percorsi. Dopo Pompei, le aree archeologiche di Romae Ostia (col pretesto di vari disastri ambientali…), i lavori per gli Uffizi, tocca alla “grande Brera”. I soprintendenti in carica (e quindi scaricati) obietterebbero facilmente – se non fossero colti da afasia (a parte i compattissimi e ammirevoli archeologi di Roma e Ostia Antica) – che, con quelle scorciatoie e quei fondi, loro avrebbero fatto altrettanto senza dover stipendiare un altro ben pagato Commissario straordinario. Il quale: a) di musei sente parlare solo da qualche mese; b) ha tanti altri incarichi che si tiene ben stretti. Mario Resca – pur essendo stato oggetto di pungenti interrogazioni parlamentari (Giulietti, De Biasi, Ghizzoni, Melandri, …

“Draghi: 1,6 milioni di lavoratori senza garanzie”, di Elena Polidori

Di fronte alla crisi che oggi colpisce soprattutto l´occupazione, Mario Draghi reclama di nuovo una revisione del sistema degli ammortizzatori sociali. Il governatore della Banca d´Italia, mentre chiarisce che su questo fronte «il governo ha fatto moltissimo, non vorrei essere frainteso», torna a ripetere il dato-choc che già una volta, nel giugno scorso, era stato contestato dal premier Silvio Berlusconi. Ovvero: 1,6 milioni di persone sono senza tutela. Più esattamente: 1,2 milioni di lavoratori dipendenti non avrebbero copertura in caso di interruzione del rapporto di lavoro. A loro si affiancano 450 mila parasubordinati che «non godono di alcun sussidio o non hanno i requisiti per accedere ai benefici introdotti dai provvedimenti del governo». A braccio, incontrando a porte chiuse gli studenti universitari di Padova, aggiunge che questa è la stima dell´impatto massimo che si potrebbe avere sul mercato del lavoro qualora la crisi si manifestasse con la stessa intensità. Sempre a braccio, fornisce un altro dato, questo sì, nuovo: la crescita acquisita per il 2010 è più 0,4%. Nel suo ragionamento, la ripresa globale dell´economia …

I Grandi si sono arenati sul “Vorrei ma non posso”, di Pietro Greco

Mentre a Copenaghen i negoziati procedono a oltranza e tutto è ancora da scrivere, possiamo trarre un primo e – per forza di cose – provvisorio bilancio della quindicesima Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP 15). Il primo dato è che i rappresentanti di 193 Paesi hanno riconosciuto, per usare la parola di Barack Obama, che «i cambiamenti del clima non sono fantascienza, ma scienza» e che «il pericolo è reale ». Con Copenaghen il problema non è più il «se» agire per contrastare gli effetti indesiderabili dei cambiamenti climatici accelerati dall’uomo, ma è: «quanto», «quando » e «come» agire. Solo un anno fa George W. Bush e gli Usa ancora ne contestavano l’esistenza. Oggi il mondo intero riconosce che il problema esiste e che bisogna risolverlo. Non è poco. Ma non è ancora abbastanza. Copenaghen, la città della conferenza, non si è trasformata in Hopenaghen, la città della speranza. Un altro passo significativo – stando alla bozza di accordo politico che circolava ieri sera a tarda ora – è aver accettato la …

Crisi, la disoccupazione colpisce più le donne che gli uomini

Le donne rischiano di pagare il prezzo più alto della crisi, soprattutto in termini di occupazione. Sono infatti più esposte alla precarietà ed hanno maggiori difficoltà a reinserirsi una volta perso il posto. Non a caso, dopo dieci anni di progressi, la forbice tra uomini e donne sul mercato del lavoro è tornata ad allargarsi. È questa la fotografia scattata dalla Commissione Ue, in cui si invitano i 27 Stati membri della Ue a trasformare l’impatto sociale della crisi in un’occasione. «Tra il 1998 e il 2008 – spiegano gli esperti – sono stati compiuti considerevoli progressi sul fronte dell’occupazione femminile», aumentata del 7,1% in dieci anni e attestandosi su un 59,1% che non è troppo distante dal parametro del 60% indicato nella strategia di Lisbona. Anche se esistono grandi differenze tra Paese e Paese: in tre Stati membri (Malta, Italia e Grecia) – si evidenzia – sono occupate meno della metà delle donne in età lavorativa, mentre la percentuale sale al 70% in Danimarca e oltre il 71% in Svezia e Olanda. «Il trend …