Giorno: 12 Dicembre 2009

Il Pd di Carpi in piazza per l’alternativa

Domani in concomitanza con la campagna di tesseramento. Alzare i redditi medio bassi, dare liquidità alle piccole e medie imprese che costituiscono la spina dorsale della nostra economia e dei nostri territori, dare il via a un piano di piccole opere e incentivare la green economy. Sono quattro cose da fare in fretta per arginare “una crisi che morde” e sono le quattro proposte messe in campo da Pier Luigi Bersani nel corso della presentazione dell’iniziativa “Mille piazze per l’alternativa”. Anche il Partito democratico di Carpi è mobilitato e partecipa all’iniziativa “1000 piazze per l’alternativa”. Domani, domenica 13 dicembre, in concomitanza con l’avvio della campagna di tesseramento 2010, al banchetto in Piazza Martiri per presentare le proposte del PD per arginare la crisi sarà presente anche l’On. Manuela Ghizzoni. “Davanti ad un Governo che si occupa dei problemi di un solo italiano, Silvio Berlusconi – commenta la parlamentare del Pd – noi proponiamo la nostra alternativa e guardiamo ai problemi di tutti gli italiani, che riguardano la crisi, il precariato e il lavoro, l’emergenza ambientale, …

“Cosa manca ancora al PD”, di Edmondo Berselli

Con quale proposta politica e culturale Bersani si prepara allo scontro con la destra? Negli ipermercati delle Coop i clienti vanno a caccia di sconti e di prodotti sotto costo. Questo dato commerciale, non appaia un paradosso, è un primo indizio che ci sono due o tre cose da sapere sul Partito democratico, sulla sua condizione sociale, sul suo elettorato. E in questo senso aiuta molto l’indagine svolta nei primi giorni di dicembre da Ipsos per ‘Il Sole 24 Ore’. I dati disponibili risultano impressionanti rispetto alla tradizione: perché dimostrano che il berlusconiano Popolo della libertà ha costruito un blocco sociale apparentemente inscalfibile, e dalle caratteristiche addirittura impensabili. L’alleanza con la Lega rende maggioritaria la destra fra gli operai, i pensionati, i disoccupati, le casalinghe, oltre che ovviamente fra gli imprenditori, i professionisti e i commercianti, e territorialmente nel Sud del Paese. Non è una novità. La classe operaia era passata a destra già alle elezioni del 2001, sfiorando il 60 per cento. Invece l’insediamento del Pd è molto più circoscritto. Nel Triveneto i consensi …

Scienziati in allarme “La politica nasconde la verità sul clima”, di Antonio Cianciullo

“Due gradi in più? Le cose stanno peggio”. Secondo i climatologi la soglia proposta dai governi è già superata nei fatti. «Sarebbe bello, ci metterei dieci firme, non una. Peccato sia irrealistico: i 2 gradi sono un traguardo che non è più alla nostra portata. Dirlo è un atto di onestà. Così come è un atto di onestà aggiungere che se non ci muoviamo subito, se non chiudiamo nel giro di pochissimi anni il rubinetto dei gas serra, non riusciremo neppure a fermarci a 3 gradi». Rank Raes, capo dell´Unità cambiamenti climatici del Centro di ricerca della Commissione europea, esprime ad alta voce quello che i migliori climatologi del mondo – da Stephen Schneider della Stanford University a Jason Lowe del Met Office – stanno raccontando a Copenaghen nelle riunioni parallele al negoziato dei governi. Nella bozza di accordo finale resa pubblica ieri, l´obbiettivo di fermare il riscaldamento globale a 2 gradi in più viene sventolato come una bandiera. È il vessillo che dovrebbe indurre i Paesi a tagli nelle emissioni di gas serra che …

“Una sceneggiata dove niente è come appare”, di Francesco La Licata

Messaggi da vero boss dietro le dichiarazioni ufficiali. Il copione è stato rispettato. Ogni attore ha recitato bene la propria parte. Tanto che tutti – protagonisti e comparse – adesso sono nelle condizioni di potersi dichiarare soddisfatti. L’imputato, Marcello Dell’Utri, esce dall’aula della Corte d’Appello esibendo come trofeo vittorioso Filippo Graviano che scandisce: «Non conosco il senatore». Lo stesso boss di Brancaccio può vantare di aver, finalmente, spiegato la propria posizione di mafioso non pentito che da qualche tempo ha preso le distanze dal suo passato senza, per questo, fare il salto verso la collaborazione. Ed anche il fratello, Giuseppe, può dire di aver raggiunto l’obiettivo di «mettere in chiaro» che ciò che gli sta più a cuore è di risolvere il problema della sua condizione di detenuto ad un «41 bis» duro, durissimo, tanto duro da costringerlo in condizioni di salute così precarie da «non consentirgli di sopportare un interrogatorio». E per questo motivo, abbondantemente spiegato in una lettera alla Corte (che il Presidente non ha voluto leggere in aula), «per il momento» si …

I parlamentari modenesi del Pd a fianco degli enti locali in crisi

“Continueremo a difendere l’autonomia finanziaria degli enti locali, secondo i principi di quel federalismo fiscale che la destra richiama a parole ma non persegue nei fatti” “Raccogliamo l’appello dei Consigli comunali e dell’Amministrazione provinciale di Modena. La gravità della crisi, i vincoli sugli investimenti imposti dal Patto di stabilità, la drastica riduzione dei trasferimenti statali e la non copertura dei mancati introiti dovuti alla cancellazione dell’Ici sulla prima casa rischiano di mettere in ginocchio gli enti locali. Con conseguenze pesantissime sul welfare e sugli interventi per opere pubbliche, quindi sull’occupazione e sull’attività delle imprese, oltre che per i bisogni delle famiglie”. Questo il primo commento dei parlamentari modenesi – Giuliano Barbolini, Mariangela Bastico, Manuela Ghizzoni e Ivano Miglioli – al documento finale dell’Assemblea dei consigli comunali e provinciale di Modena che si è tenuta questa mattina all’Auditorum Biagi. I parlamentari modenesi ribadiscono il giudizio fortemente critico su una Finanziaria che non affronta le questioni poste dalla crisi, in primo luogo l’occupazione, il recupero del potere d’acquisto per le famiglie, il sostegno alle piccole e medie …

“L’abisso della Repubblica”, di Massimo Giannini

Trenta metri, per coprire la distanza che separa la Sala della Protomoteca dalla Lancia blindata che aspetta il capo dello Stato per riportarlo al Quirinale. Ma in quei trenta metri, che Giorgio Napolitano e Gianni Letta percorrono insieme parlando del berlusconiano “editto di Bonn”, si apre l’abisso della Repubblica. Dottor Letta, come mai? Cosa sta succedendo?”, chiede il Capo dello Stato, commentando il violento attacco alle istituzioni pronunciato dal premier al congresso del Ppe. “Presidente, da parte di Berlusconi non c’è nessun attacco nei suoi confronti, ci mancherebbe. Il suo è stato uno sfogo, e si può capire: si sente accerchiato, assediato dalle inchieste giudiziarie, braccato dagli avversari politici e dai giornali. Ha reagito, in modo duro. Ma non c’è nessuna intenzione di sfasciare le istituzioni…”. E questo è tutto. Di più il sottosegretario alla presidenza del Consiglio non sa e non può dire. Dunque neanche il “dottor Letta”, l’uomo del dialogo, è in grado di spiegare a Napolitano qual è il demone che agita il Cavaliere, e fino a che punto voglia spingersi in …