Giorno: 7 Febbraio 2010

"La bolla si sgonfia Bertolaso provvederà", di Eugenio Scalfari

La bolla delle Borse si sta sgonfiando. Poco male. Le Borse sono il terreno di gioco degli speculatori e anche un serbatoio al quale attingono le imprese per rifornirsi di capitali, sempre che il risparmio vi affluisca. Da qualche tempo però il risparmio privilegia investimenti sicuri e possibilmente remunerativi. Per tutto il 2009 ha privilegiato i titoli emessi dagli Stati; negli ultimi mesi ha cambiato direzione preferendo i “bond” emessi da imprese solide. Che la bolla borsistica si sgonfi per loro non è un dramma: prima o poi si riprenderà. Ma attenzione: le Borse sono anche un termometro che segnala tendenze e aspettative. Da questo punto di vista i vistosi ribassi dei giorni scorsi, registrati sia in Europa sia a Wall Street, mandano messaggi sinistri che non possono esser sottovalutati. Il significato è chiaro: il 2010 (ma anche l’11 e forse perfino il 12) sarà eguale se non peggiore del “terribile” 2009. Questa volta non si tratta d’una crisi immobiliare e bancaria: in prima fila ci sono i cosiddetti “fondi sovrani”, cioè i deficit giganteschi …

"E il sondaggio di Crespi premia Errani: «Lui al 58%, il Pd sale al 39,5%»", di A. Com.

Vasco Errani al 58% nella corsa per tornare sulla poltrona di governatore dell’Emilia-Romagna. E il Pd al 39,5%, ovvero nonostante il caso Cinzia e le dimissioni del sindaco Delbono comunque sopra il 38,9% delle ultime politiche. Questo il responso di un sondaggio dell’istituto di ricerche Luigi Crespi (già sondaggista `di fiducia’ del premier Berlusconi), pubblicato ieri sul sito clandestinoweb. Secondo la ricerca, se si votasse domani la sfida contro la deputata Pdl Anna Maria Bernini vedrebbe vincitore il governatore uscente. Il confronto non considera dunque gli altri due contendenti, schierati da Udc e grillini, gli indecisi inoltre sarebbero ben il 28,6%. L’intervista a Errani, sempre sul sito, mette in evidenza il calo rispetto al 62% dei consensi, percentuale toccata 5 anni fa al momento della sua elezione al secondo mandato. «Non commento mai i sondaggi, perché li considero indicativi di una tendenza. E la tendenza confermata dal vostro sondaggio, re- plica Errani, è che emiliani e romagnoli sono soddisfatti del tanto lavoro svolto in questi cinque anni». Ed ecco le performance dei partiti nelle intenzioni …

"L'Italia dei finti assunti e del lavoro nero", di Gian Antonio Stella

Ricordate l’antico adagio? La madre degli stolti è sempre incinta. Va rivisto: è sempre incinta anche quella dei falsi braccianti agricoli. Anche perché, oltre al resto, frega gli assegni di maternità. Con i 98.376 smascherati nel 2009, dice l’Inps, i «furbetti del poderino» (finto) salgono negli ultimi 7 anni a 569.841. Pari alla popolazione di Genova. Con differenze tra regione e regione abissali: un imbroglione ogni 4.890.841 abitanti in Lombardia, uno ogni 151 in Calabria. Trentaduemila volte di più. Sia chiaro: gli ispettori dell’Istituto nazionale di previdenza sociale presieduto da Antonio Mastrapasqua non hanno dovuto occuparsi solo della truffa sui braccianti. Anzi, su un miliardo e 253 milioni di euro accertati di contributi evasi, quelli che riguardano l’agricoltura sono solo 295. E fanno impressione anche gli altri numeri. Secondo i quali non solo il 79% delle aziende visitate avevano dei dipendenti non in regola (con punte del 90% in Sardegna, dell’88% nelle Marche e nel Molise ma anche dell’ 84% in Emilia-Romagna) ma le stesse regioni meno disinvolte col sommerso fanno segnare cifre da capogiro.C’era …

"Europa, castello di bugie", di Barbara Spinelli

In un mondo che sta mutando in profondità e a ritmi rapidissimi, l’Europa ha una reputazione forse immeritata ma non lontana dalla realtà. Appare come potenza addormentata, che non partecipa alla storia del presente, capace solo di adombrarsi quando è trascurata e non consultata. Non l’ha svegliata la fine della guerra fredda. Non sono bastate a destarla le vicissitudini di un dominio americano sul mondo che da unipolare che era dopo l’89, si è infranto prima in guerre fallimentari, poi nella crisi finanziaria del 2008. Crisi che perdura, che ha accelerato l’emergere di nuove potenze (Cina, India, Brasile), che ha scalfito il primato non solo dell’America ma dell’Occidente. Questi eventi erano occasioni straordinarie di risveglio, che gli europei tuttavia hanno sistematicamente mancato. La tendenza a ripetere lo stesso errore significa che c’è del metodo, nella loro follia: più precisamente, c’è l’abitudine a vivere in illusioni che son dure a morire e scambiate con la realtà. Non si spiega altrimenti il malcontento imbronciato con cui i governi hanno reagito alla sfida che lunedì è venuta da …

«Meno tasse? Ecco gli aumenti del governo Berlusconi», di Marco Laudonio

Fassina smonta le bugie del premier: “L’ICI al 60% delle famiglie l’ha tolta Prodi, mentre lui aumenta le tasse a lavoratori e imprese”. Bersani: “Anno record, lavoreremo per pagare le tasse fino al 23 giugno!”. Le 5 bugie del governo “Abbiamo abbassato le tasse, togliendo l’Ici e togliendo 2 miliardi alle imprese”. Il problema è che il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ne è convinto. Pure per telefono lo racconta, come ha fatto sabato mattina chiamando (!!) all’inaugurazione dell’autostrada pedemontana lombarda, stamane a Cassano Magnago, in provincia di Varese. “Nonostante la crisi l’Italia c’è, non abbiamo aumentato le tasse e sosteniamo le famiglie e chi ha perso il lavoro”. Berlusconi era al telfono, chissà da dove. Il segretario del PD, Pier Luigi Bersani, ferma subito la grancassa delle bugie: “Non so in quale paese vive. Da quando il governo ha detto che la crisi era passeggera e psicologica, abbiamo 700 mila disoccupati in più, un milione di persone sotto ammortizzatori sociali e decine di migliaia di piccole imprese saltate o a rischio fallimento. Questi sono …

«Le bugie sulle lingue nella (non) riforma Tremonti – Gelmini delle superiori», di Silvia Minardi*

Il Consiglio dei Ministri ha approvato in data 4 febbraio 2010 la (non) riforma delle scuole superiori che prende avvio dal prossimo anno scolastico. Nei mesi scorsi, quando la rete ci consegnava versioni anche molto diverse tra loro sulle ipotesi di riforma, lend aveva messo in evidenza l’azione di propaganda del ministro che non solo elimina dal curricolo obbligatorio l’insegnamento della seconda lingua straniera, ma indebolisce anche l’insegnamento della lingua inglese. Ieri, però, dalla propaganda sulle lingue nelle ipotesi di riforma siamo passati alle bugie. Infatti con l’approvazione della riforma si parla – anche su molti organi di stampa – di un potenziamento dell’insegnamento delle lingue straniere nella riforma delle superiori. Così non è. Nei sei licei previsti dalla riforma resta una sola lingua straniera (“Lingua e Cultura Straniera”) nel curricolo obbligatorio. Non si parla di Lingua Inglese, è vero, ma quante scuole sceglieranno una lingua straniera diversa dall’inglese? Solo al Liceo Linguistico una seconda e una terza lingua straniere vengono insegnate per cinque anni, mentre nel Liceo delle Scienze Umane la seconda lingua straniera …