Giorno: 24 Febbraio 2010

"All'Italia il record europeo dell'abbandono scolastico", di Corrado Giustiniani

E’ l’abbandono dopo l’obbligo la piaga più sanguinolenta del sistema scolastico italiano. Il 20 per cento dei ragazzi che oggi hanno tra i 20 e i 24 anni non ha completato la secondaria superiore. Uno su cinque, dunque. «Una vergogna, un dato che pone il nostro paese al di fuori di ogni norma europea», commenta Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli, che presenta oggi a Roma il Rapporto sulla scuola in Italia 2010, con l’intervento del ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini. Il 50 per cento di questi ragazzi non ha neppure avviato un ciclo di studi dopo le medie, l’altra metà, invece, l’ha iniziato ma interrotto. Gli studenti a rischio di drop-out, sono generalmente maschi e con un retroterra socio-culturale svantaggiato: il 30 per cento di loro ha mollato per ragioni familiari. Una volta tanto, non ci sono differenze tra Nord e Sud: si distribuiscono a macchia di leopardo fra le scuole italiane. Cresce, fra loro, la quota degli studenti di origine straniera, anche se oggi rappresentano soltanto il 5 per cento degli iscritti alle superiori. …

Scandicci (FI) – Contro la scuola dei tagli

Casa del Popolo di Vingone via Roma, 166 – Scandicci Incontro con Manuela Ghizzoni Parlamentare e capogruppo del PD nella Commissione “Cultura, Scienza e Istruzione” della Camera Irene Parlagreco Dirigente Amministrativa dell’Istituto Comprensivo Scandicci I Sandro Fallani Assessore alla Pubblica istruzione del Comune di Scandicci

Editoria, i contributi tornano non per radio e giornali minori

Giochi ancora aperti sull’editoria. La proposta di governo e maggioranza salva i giornali solo per il 2009, ma impone costi pesantissimi al sistema radiofonico. Fnsi: è cannibalismo. Pd: lavorare ancora. Oggi il voto conclusivo sulle «milleproroghe»: un emendamento ripristina parzialmente i fondi. Le opposizioni presentano un sub-emendamento. La Fnsi contraria: «È cannibalismo». Quella dell’editoria resta una battaglia aperta. Il finanziamento alle testate di idee e non profit ha tenuto banco per l’intera giornata alla Camera. Riunioni su riunioni, che hanno fatto slittare per tutto il pomeriggio l’avvio del voto in Aula sul Milleproroghe. Si è lavorato per un emendamento condiviso. Ma in serata si è ottenuto un testo molto rischioso, che apre nuovi problemi. Si capirà oggi, al momento del voto, se nella nottata sono stati fatti ulteriori passi avanti. Per il momento il Pd ha presentato un subemendamento al testo, per correggere le storture introdotte. DISCRIMINAZIONE Il relatore, Massimo Polledri (Lega) definisce il testo prodotto da maggioranza e governo «un compromesso più che accettabile tra l’esigenza di fare pulizia in alcune zone grigie salvando …

"Politica industriale azzerata", di Romano Prodi

Caro direttore, a una mia analisi sulla mancanza di politica industriale nel tempo di crisi, il ministro Claudio Scajola ha avuto l’amabilità di rispondere con ampiezza di argomentazioni sul Sole 24 Ore del 16 febbraio. A questo vorrei replicare con dati concreti, a volte un poco pedanti, ma sempre efficaci per chiarire i termini del dibattito. Prima di tutto vorrei ricordare al ministro in carica che il programma Industria 2015 è stato interamente ideato, organizzato e costruito sotto il mio governo e approvato dal Consiglio dei ministri dello stesso governo su proposta del ministro delle Attività produttive, Pier Luigi Bersani, con un “fondo di competitività” di un miliardo di euro. E che, per rinforzare questo programma, la legge finanziaria 2007 (approvata a fine dicembre 2006) prevedeva a favore dell’industria un credito “automatico” d’imposta per la ricerca fino al 15% della spesa e fino a 15 milioni per ogni ricerca. E aggiungeva forti incentivazioni (finanziate per 570 milioni) per specifiche aree strategiche, che tuttora sono degne di essere considerate come prioritarie e cioè: efficienza energetica, mobilità …

"Nascere al sud penalizza gli studenti", di Flavia Amabile

I giovani meridionali hanno un anno e mezzo di ritardo nella preparazione rispetto a quelli del Nord e sanno quello che sa uno studente immigrato. Sei uno studente in una scuola del Sud? Basta questo per avere un anno e mezzo di ritardo nella preparazione rispetto a uno studente del Nord. Uno studente italiano, però. Perché il livello di conoscenze dei ragazzi meridionali equivale più o meno a quello degli stranieri nelle scuole del Nord. Un quindicenne su tre di quelli che ogni giorno entrano nelle classi dalla Campania alla Calabria, isole comprese, non raggiunge la soglia minima delle conoscenze definita a livello internazionale. Un risultato drammatico, anche perché prescinde da ogni altra considerazione. Lo studente non può farci molto, la pochezza della sua preparazione è condizionata unicamente dal contesto, dal semplice gesto di frequentare una qualsiasi scuola del Sud. La Fondazione Agnelli ha analizzato anche quest’anno lo stato della scuola in Italia nel suo Rapporto che verrà presentato ufficialmente oggi e il quadro che emerge non è affatto lusinghiero. L’indagine si basa sui dati …