Giorno: 20 Febbraio 2010

«L'Italia a doppia velocità comincia all'asilo nido», di Claudio Tucci

Un paese a doppia velocità fin dall’asilo nido. Mandare un bimbo, da o a 3 anni, in un asilo nido comunale costa 402 euro, al mese, in Lombardia, 322 in Toscana, 276 nel Lazio, 219 in Campania, 198 in Sicilia. Differente, anche, il tempo d’attesa (con il “record” in Campania: il 42% delle domande rimane in sospeso) e la presenza di strutture sul territorio: dei 3.184 asili, oggi esistenti, con un disponibilità di 129.992 posti, il 59% è concentrato al Nord, il 27% al Centro e solo il restante 14% al Sud. A poche settimane dall’allarme lanciato dalla Ragioneria generale dello Stato, sui divari dei costi per uno studente alle elementari, medie e superiori, che possono arrivare ai 150-200 euro di gap tra Nord e Sud (che alzano ulteriormente l’asticella del divario territoriale esistente nel Belpaese), è un interessante studio di Cittadinanzattiva a evidenziare come mandare un bimbo a un asilo nido comunale costi a mamma e papà 297 euro al mese, circa 3mila euro l’anno, ma che questa cifra – pur onerosa – sia …

"Giustizia, il codice della volpe. Così il Cavaliere cambia le regole", di Giuseppe D'Avanzo

IL disegno di legge contro la corruzione, annunciato da Silvio Berlusconi, non c’è perché non poteva esserci. Nel mondo meraviglioso di mister B., i fatti sono immaginari e la comunicazione sostituisce l’azione. Chi si ricorda del “piano casa”? Berlusconi: “Venerdì, faremo il provvedimento sul piano casa che avrà effetti straordinari sull’edilizia” (7 marzo 2009). Non se n’è avuta più traccia. E tuttavia, anche nel mondo fiabesco del Cavaliere, emerge con molta coerenza il principio di non contraddizione tutte le volte che sono in ballo gli affari, la storia e il destino del presidente del consiglio. Berlusconi che annuncia di voler inasprire le pene per i corrotti, di voler liberare il suo partito e quindi il Parlamento e il governo da “chi sbaglia o commette dei reati” è la volpe che pretende di essere custode del pollaio. E’ una scena non disponibile in natura, a meno di voler credere che il bianco possa essere uguale e contrario al nero. A meno di non immaginare – ma chi è così ingenuo o stupido? – che il presidente …

Le dimissioni mediatiche di Cosentino

L’ultima sceneggiata del governo: il sottosegretario all’Economia accusato per mafia lascia la poltrona, ma solo perchè in lite con il Pdl. Berlusconi rifiuta le dimissioni e Cosentino prende tempo per riflettere. Il PD: “Basta farse, spieghino al paese perchè si dimette proprio oggi”. Nicola Cosentino si è dimesso. O forse no. Non si sa con certezza, quello che invece è chiaro come il sole è che il tanto sperato e sollecitato abbandono della poltrona da sottosegretario all’Economia è arrivato per le ragioni sbagliate. Poteva andarsene perché sulla sua testa pende un’accusa di associazione mafiosa, oppure perché a suo carico è già stato emesso un mandato di arresto, poteva lasciare addirittura perché la Cassazione poche settimane fa ha liquidato il suo ricorso. Già, poteva. Invece in perfetta coerenza Un accordo di troppo alla presidenza della regione Campania, in cui Cosentino è coordinatore per il Pdl e un candidato Udc al posto di uno dei suoi fedelissimi sono bastati a provocare le dimissioni dalla carica di sottosegretario e da quella di coordinatore di partito. Il doloroso addio …