Giorno: 1 Dicembre 2010

L’assedio al Palazzo dei 50mila. Berlusconi: «andate a studiare», di Mariagrazia Gerina

Dimissioni, dimissioni», avanza come in un film verso il parlamento blindato il popolo dei ventenni, scesi a migliaia dai tetti degli atenei, dai licei occupati, dalle università in rivolta. Studenti di geologia, di scienze ambientali, di storia, di ingegneria, di matematica. «Assediamo Montecitorio», scandiscono mentre dalla Sapienza e dagli altri atenei romani si riversano in massa per le vie di Roma. Cinquantamila, forse di più: «Se ci bloccano il futuro noi blocchiamo la città», cantano mentre la gente dalle finestre, e persino dalle macchine bloccate, applaude. Davanti, i libri di gomma- piuma a fare da scudo. Giallo, come Gomorra. Verde, come il Satyricon di Petronio. Blu, come la Costituzione. Rossi, come i tagli alla ricerca e all’università scritti a pennarello. Dietro una marea di zainetti e giacche a vento che mentre corre verso il parlamento, in omaggio a Monicelli intona «Brànca-brànca- brànca…leòn-leòn-leòn». «Gli studenti veri sono a casa a studiare, a protestare ci sono solo quelli dei centri sociali e i fuori corso », assicura Berlusconi, da Palazzo Grazioli. I blindati cominciano da lì e …

"L'istruzione precaria", di Carlo Galli

Non è una riforma epocale, come sostiene la ministra, se non per le modalità con cui il Palazzo l’ha varata, contro la protesta – questa sì nuova, per l’imponenza della mobilitazione giovanile. La via crucis della riforma Gelmini è terminata, con la sua approvazione alla Camera. Non è una riforma epocale, come sostiene la ministra, se non per le modalità con cui il Palazzo l’ha varata, contro la protesta – questa sì nuova, per l’imponenza della mobilitazione giovanile, macchiata da qualche violenza dei centri sociali – che ha pesantemente interessato le città del nord, del centro, del sud. Una riforma che passa con i voti in aula e, nelle piazze, con i colpi di manganello e di lacrimogeni, reali e simbolici. Altro non è, infatti, l’affermazione di Berlusconi che i giovani per bene sono quelli che stanno a casa a studiare, uno stereotipo reazionario dei tempi del Sessantotto, per di più sulla bocca di chi pare frequentare abitualmente non la gioventù studiosa, quanto piuttosto quella avvenente e compiacente. È una riforma contrabbandata come rivoluzionaria, poiché …

Scuola di Adro, il giudice decide:«Via i simboli. Mettete il tricolore», di Toni Jop

La sentenza del giudice del lavoro: siano issati il tricolore e la bandiera E adesso che si fa? Accuseranno il tribunale di Brescia di essere filoitaliano? Perché la sentenza ordina: via i simboli leghisti dalla scuola di Adro, siano issate il tricolore e la bandiera dell’Unione europea. E paghi il responsabile di quei cocci. Era solo questione di tempo: nessuno stato democratico della vecchia Europa avrebbe mai tollerato che una scuola pubblica fosse decorata, invasa, marcata con il simbolo di un partito politico. E benché quel volpino del sindaco della cittadina, Oscar Lancini, promotore di quell’invasione pataccara, abbia a più riprese cercato di attribuire interamente il senso della foglia verde alla simbologia celtica, il “sole delle alpi” è il segno più noto della sua parte politica. Ma questi sono problemi della Lega, a partire dal fatto che dovrà spiegare alla collettività di Adro come finanziare la cancellazione di un clamoroso spot di partito giocato dal sindaco sui muri di un bene pubblico. Il signor Lancini ha annunciato ricorso. Lo descrivono su tutte le furie e …

"Elenco del peggio e del meglio della scuola", di Domenico Starnone

1. La scuola peggiore è quella che si limita a individuare capacità e meriti evidenti. La scuola migliore è quella che scopre capacità e meriti lì dove sembrava che non ce ne fossero. 2. La scuola peggiore è quella che esclama: meno male, ne abbiamo bocciati sette, finalmente abbiamo una bella classetta. La scuola migliore è quella che dice: che bella classe, non ne abbiamo perso nemmeno uno. 3. La scuola peggiore è quella che dice: qui si parla solo se interrogati. La scuola migliore è quella che dice: qui si impara a fare domande. 4. La scuola peggiore è quella che dice: c’è chi è nato per zappare e c’è chi è nato per studiare. La scuola migliore è quella che dimostra: questo è un concetto veramente stupido. 5. La scuola peggiore è quella che preferisce il facile al difficile. La scuola migliore è quella che alla noia del facile oppone la passione del difficile. 6. La scuola peggiore è quella che dice: ho insegnato matematica io? Sì. La sai la matematica tu? No. …

Approvano il ddl Gelmini. E la chiamano riforma…

Il voto definitivo sul ddl Gelmini è arrivato in un clima surreale solo a sera. Il ddl ha ricevuto 307 sì, 252 no mentre 7 deputati si sono astenuti ma l’impegno in Aula delle opposizioni registra la 63sima e la 64esima sconfitta sugli emendamenti dal Pd, Api e da Fli. Fuori da Montecitorio è Roma a sperimentare lo stato d’assedio e in tutta Italia si protesta nelle piazze e sui tetti, con 7.000 studenti bolognesi che occupano l’autostrada. Nella capitale dalla prima mattina il centro è bloccato al traffico e nelle zone limitrofe al Parlamento è impedito persino il passaggio a piedi. E contro gli stduenti arrivano cariche e lacrimogeni. Dario Franceschini, nel suo intervento alla Camera nel quale ha annunciato il voto contrario del gruppo del Pd al ddl Gelmini, ha definito quello del governo “l’ultimo atto di debolezza di una maggioranza senza muscoli che a tempo scaduto prova a imporla”. Rispondendo a Berlusconi che aveva detto che gli studenti bravi devono andare a studiare invece che a manifestare (zitti e buoni quindi)lo ha …