Giorno: 25 Dicembre 2010

"Amnesty: un calendario di buone notizie", di Umberto De Giovannangeli

Un calendario della speranza. Le vittorie del 2010. Registrate in un campo cruciale: quello dei diritti umani. Le migliori 12 buone notizie del 2010. A indicarle è Amnesty International. «Il risultato del nostro impegno e di chi ha cuore i diritti umani è dimostrato dalle buone notizie che ci arrivano ogni giorno: prigionieri politici liberati, condanne a morte commutate, leggi liberticide cancellate, sgomberi forzati fermati e tanto altro…..» rileva Amnesty. Gennaio: rilasci – Guinea Issiaka Camara, Alpha Oumar Diallo e Hassiniou Pendessa, tre militari arrestati nel dicembre 2008, sono stati rimessi in libertà il 25 gennaio 2010. Non sono mai state rese note le ragioni del loro arresto e, per tutta la durata della detenzione, i tre militari non sono mai stati portati di fronte a un giudice. Amnesty International aveva chiesto alle autorità guineane di sottoporli a un processo regolare per un reato di accertata natura penale oppure di rilasciarli. Febbraio: campagna “Io pretendo dignità” – Burkina Faso Il 12 febbraio 2010, nel corso di un incontro col Segretario generale ad interim di Amnesty …

"Inverni sempre più freddi perché il pianeta si riscalda", di Luigi Bignami

Gli esperti non hanno dubbi: Europa del nord, Nord America e Asia orientale per i prossimi anni devono aspettarsi inverni sempre più freddi, piovosi e anche nevosi, come quello cioè, che si è avuto a cavallo tra il 2009 e il 2010. L’inverno appena iniziato in Italia è stato preceduto da un periodo di gelo non facile da dimenticare. E sembra che nuove ondate di freddo siano alle porte. Se facciamo memoria poi, non sarà difficile ricordare quanto freddo, soprattutto al centro nord, si è dovuto patire durante l’inverno scorso. E se ci si sposta più a nord del pianeta, verso la Francia settentrionale e l’Inghilterra la situazione è stata ancor più tremenda. Paradossalmente invece, in Groenlandia e nel Nord del Canada la situazione è opposta: le temperature sono sopra le medie. Ma come è possibile ciò se il pianeta si sta riscaldando sempre più? Sembrerà strano, ma la situazione rientra perfettamente in un quadro di un pianeta sempre più caldo. Europa del nord, Nord America e Asia orientale per i prossimi anni devono aspettarsi …

"Fermate Tremonti, killer dei piccoli giornali", di Gianni Del Vecchio

Anche quest’anno Tremonti ci sta riprovando. Ormai per il ministro dell’economia quella manciata di milioni che lo stato ogni anno passa ai piccoli giornali per tener vivo uno dei corollari della democrazia, e cioè il pluralismo dell’informazione, è diventata una specie di ossessione. Quei soldi devono sparire, e pure in fretta. Chi se ne importa se il parlamento, organo sovrano nella nostra Costituzione, abbia più volte votato contro i tentativi di taglio. E chi se ne importa che il braccio destro di Berlusconi, il sottosegretario Paolo Bonaiuti, stia lavorando a una riforma per rendere più trasparente ed efficace l’erogazione dei fondi pubblici alle testate di partito e alle cooperative. Per Tremonti le piccole testate non devono più gravare sulle casse pubbliche: o dimostrano di poter stare sul mercato oppure è meglio che rinuncino alle rotative. L’ultimo episodio della lunga battaglia è di questi giorni: nel decreto Milleproroghe sono stati tagliati i fondi per l’editoria (da 100 a 50 milioni) nonché azzerati i 45 milioni stanziati per le radio e tv locali. Contravvenendo così a quanto …

"Il delirio del potere", di Massimo Giannini

Come Charlie Chaplin con un gigantesco mappamondo tra le mani, Silvio Berlusconi contempla un orribile 2010 esaltando gli splendori del pianeta “pacificato” grazie alle sue virtuali capacità taumaturgiche, e non vede le reali miserie politiche ed economiche nelle quali sta precipitando il Paese che governa. Il presidente del Consiglio celebra il rito della conferenza stampa di fine d’anno tra la velleità ridondante del “Grande Dittatore” e la verbosità estenuante di Fidel Castro. Il mondo gli deve tutto: lui ha “imposto a Obama e Medvedev la sigla del Trattato Start” sulle armi nucleari, lui “ha fermato i carri armati russi a 20 chilometri da Tbilisi”, lui ha “suggerito a Gheddafi di dare una casa di proprietà di 25 metri quadrati a ogni libico”, lui si occupa “da trent’anni di Medioriente, per sanare la ferita aperta tra israeliani e palestinesi”. Un delirio di onnipotenza imbarazzante. Che svanisce miseramente quando il Cavaliere è costretto suo malgrado a ripiegare lo sguardo sui disastri della povera Italia. Qui emerge un ricettario di impotenza inquietante. Il premier non ha una soluzione …

"Uno tsunami morale per risalire", di Massimo Gramellini

Dopo la sbornia del “yes, we can”, meno vittimismo e più esempi. Il 2010 è stato l’anno delle sabbie mobili: né avanti né indietro, ma sempre più a fondo. Si discute di nucleare, mentre l’energia di cui avremmo maggiormente bisogno è la passione. Quella che ti spinge prima a immaginare il futuro e poi a crearne uno. Gli innocenti non sapevano che la cosa era impossibile e per questo la fecero, scriveva Bertrand Russell. E invece, dopo la breve sbornia obamiana, «yes we can» ha lasciato di nuovo il posto a «non si può», che è il mantra degli arresi, la gabbia contro cui si spiaccicano i sogni. Il 2010 si chiude con gli studenti in piazza e presto potrebbe toccare ai pensionati e persino agli occupati, perché se gli stipendi stanno diventando cinesi, il costo della vita rimane drammaticamente europeo. Ci si può opporre a questa crisi epocale che ha cambiato il flusso millenario della storia? No, ma ci si può convivere. Purché tutti facciano qualcosa. E in quel tutti ci siamo davvero tutti. …

"Lega di lotta e di cemento", di Alberto Statera

Ancora non è finita la conta dei danni provocati dall’alluvione che ha devastato il Veneto all’inizio di novembre, facendo due morti e gravi danni in 328 comuni e 3433 imprese, che la giunta regionale del presidente leghista Luca Zaia ha posto le basi della più grande speculazione immobiliare che a memoria d’uomo si ricordi. Archiviati i recenti pianti di coccodrillo sulla cementificazione che provoca le alluvioni, la Lega di lotta e di cemento, ha varato col Pdl una legge regionale che modifica le norme in materia di governo del territorio e dà via libera alla possibilità di ristrutturare ruderi e baracche di pochi metri su terreni agricoli, ampliandoli fino a 800 metri cubi. Chiunque – non solo chi fa l’agricoltore – può costruirsi una villa di 270 metri quadrati o una palazzina di tre piani con tre appartamenti da 90 metri al posto di quattro sassi in croce. I ruderi agricoli sono decine di migliaia nella regione e alcuni, posti nelle località turistiche più pregiate, sono assai appetibili. Soltanto a Cortina sono 200 e, calcolato …