Giorno: 26 Dicembre 2010

"Le emozioni, i dubbi, la rabbia Facebook studia il suo popolo", di Tiziano Toniutti

I giovanissimi sono i più irrequieti, con l’età si tende a parlare degli altri e pensare alla famiglia. I pensieri positivi sono molto apprezzati, quelli negativi i più discussi e commentati. Ecco cosa emerge dall’analisi dei messaggi che gli utenti del social network pubblicano sulla loro bacheca. Un milione di pensieri degli utenti passati al setaccio, tra la popolazione di madrelingua inglese. Questa la via scelta da Facebook per provare a disegnare una mappa sociale basata sulle emozioni e gli stati d’animo, attraverso l’analisi dei messaggi di “status” lasciati dagli utenti. Ne viene fuori un quadro complesso che dipinge le correlazioni tra età e sensazioni condivise, pensieri e parole, argomenti che diventano importanti in orari ben precisi. Che delinea un livello di interazione tra individui finora inedito e che esiste perché esiste lo spazio virtuale del social network. L’analisi. Facebook ha analizzato la correlazione tra età, argomenti e linguaggio utilizzato per esprimerli. E la linea tracciata dai risultati è chiara: i messaggi con contenuti positivi, spiritosi, ironici, raccolgono molti “mi piace”: gli utenti cliccano volentieri …

"Lo spezzatino dello Stelvio e le battaglie tradite di Cederna", di Vittorio Emiliani

Le finestre di casa Cederna, a Ponte in Valtellina, si aprivano sulla luminosa vallata, in pieno Parco Nazionale dello Stelvio. In particolare quella dello studio di Antonio. Ogni anno il più attrezzato dei polemisti italiani in materia dedicava almeno un articolo a quel Parco a lui ben noto, il più vasto, istituito nel 1935 dopo Gran Paradiso e Abruzzo “firmati” da Benedetto Croce ministro della PI nel 1922 assieme alla legge sulle “bellezze naturali”. I problemi posti da Cederna (mancato nel ’96, a Ponte) riguardavano una miglior tutela del parco e maggiori fondi rispetto alla solita micragna. Ma già si affacciava l’ombra dello smembramento in 3-4 parti voluto dalle Province Autonome di Trento e Bolzano. Anche per questo molto si adoperò con Gian Luigi Ceruti e altri per la legge-quadro n. 394 del ‘91 sulle aree protette, durante la sola legislatura in cui fu alla Camera (non fu rieletto). Adesso, viene ridotto a spezzatino con una norma infilata nell’ormai solito mostruoso “milleproroghe” abborracciato a Palazzo Chigi, fra un bonus fiscale, la proroga per le case-fantasma …

Il welfare che serve all'Italia di Beniamino Lapadula e Riccardo Sanna

E’ necessario riqualificare la spesa pubblica e spostare risorse dalla ricchezza privata alla riduzione del debito. Il welfare italiano è arretrato, mentre il workfare ha un aspetto categorial-corporativo che taglia fuori 4 milioni di precari. Le prospettive del welfare sono condizionate in modo drammatico dalla questione del debito pubblico. Con l’irruzione della crisi questo è un problema non solo italiano, ma di tutti i paesi sviluppati e, in particolare, di quelli europei. Le scelte intraprese dagli Stati dell’Unione europea hanno ridotto temporaneamente l’instabilità finanziaria, ma reso contemporaneamente più incerta la ripresa. Soprattutto visto che l’euroausterity è stata dettata dalla spinta a mantenere i vantaggi competitivi di quelle economie – al primo posto la Germania – trainate dalle esportazioni extra-Ue e con un saldo corrente nella bilancia dei pagamenti positivo a livello nazionale, ma insufficiente a portare il segno più anche al saldo europeo. Le conseguenze della persistenza degli squilibri globali, della bassa crescita, dell’ulteriore aumento del debito pubblico sull’inevitabile ridimensionamento dello Stato sociale, si sono già fatte sentire in Grecia, in Spagna, ora in Irlanda …

"Le tre lady che diedero pari dignità ai salari", di Leonardo Maisano

«Sally era con te, Vera?». «Certo. Questa, invece, è Rose. Sì, quella lì, quella dietro a tutte noi. E lavorava di fianco a te, Sheila». «No, Gwenn, ti sbagli non con me…». Metti un mattino, un tè con tre anziane signore. Sheila, Vera e Gwenn, scrutano vecchie fotografie sedute al pub Lord Denman, estrema periferia occidentale di Londra. East End vero, quello dove la parlata cockney muta di tono con il ricambio delle pinte di birra che già di buon ora arredano i tavoli e accendono il discettare su salari e disoccupazione, sussidi e posti di lavoro. East End vero, dicevamo, via dal mimetismo di Kensington, Chelsea, Notting Hill. Lontani dal profondo ovest, ai confini metropolitani, a Dagenham, dove la Ford fece la storia della manifattura britannica e 187 donne fecero la storia della Ford. Sheila, Vera, Gwenn e altre 184 signore che ora non ci sono più, o sono troppo distratte dai nipoti, o hanno semplicemente seppellito, con l’età, l’epopea di loro stesse, scrissero un capitolo di storia celebrato da un film che mobilita …

"Le omissioni di Quagliariello", di Massimo Vaira

Bisogna dare atto al professore-senatore Quagliariello (e ringraziare Il Fatto per aver promosso l’iniziativa) di aver fatto ciò che il ministro Gelmini non ha fatto per due anni: confrontarsi con gli studenti e i ricercatori. Per il resto, però, non è andato oltre una serie di luoghi comuni e slogan governativi sull’università. Insomma come accademico, ha dimostrato ciò che vent’anni fa diceva Sabino Cassese: “Molti professori non scriverebbero una riga nelle loro discipline senza aver fatto mille ricerche di archivio, ma, per il solo fatto di essere all’università, ritengono di esprimersi da esperti sull’università stessa”. Questo limite si aggrava combinandosi con la retorica e le parole d’ordine politiche che poco hanno a che fare con un discorso serio e fondato sull’università. Insomma, il professore-senatore non sa o non dice una serie di cose che dovrebbe invece sapere e dire. Uno degli argomenti principali cavalcati tanto dalla Gelmini quanto da Quagliariello è quello secondo cui l’università italiana versa in un pessimo stato e ciò è certificato dai ranking internazionali : nessuna università italiana è tra le …

Gli auguri del premier: giudici, emergenza democratica

Le elezioni sarebbero un ”grave danno” per un Paese che sta uscendo da un anno ”difficile” piu’ forte di prima; tuttavia, senza una maggioranza in grado di fare le riforme, l’unica alternativa resta quella del voto. Silvio Berlusconi, dopo la conferenza stampa di fine anno, continua a rivendicare i meriti del suo esecutivo, rinnovando l’apertura a Pier Ferdinando Casini. Il leader centrista pero’ rifiuta garbatamente la proposta e ribadisce di voler restare equidistante anche dal Pd, respingendo l’invito di Pier Luigi Bersani ad una ”alleanza costituente”. Il presidente del Consiglio, in un audio-messaggio ai Promotori della Liberta’, avverte che la fine anticipata della legislatura sarebbe un ”grave danno” al Paese. Per questo promette di fare il possibile per evitarlo. Ove cio’ non fosse possibile, precisa pero’, ”non ci sara’ altra scelta se non tornare dal popolo sovrano”. L’obiettivo ”primario”, ripete, resta la ”governabilita”’ attraverso un allargamento della maggioranza, visto che non esiste una maggioranza alternativa a quella attuale. L’intento e’ sempre quello di attrarre singoli deputati delusi. Ma anche di convincere i centristi: spero che …