Giorno: 9 Dicembre 2010

"Cambi di casacca last minute e assenze, ecco chi potrebbe dare un aiutino a Berlusconi" di Celestina Dominelli

Lui, l’indiziato numero uno tra i deputati che potrebbero fare da stampella all’esecutivo nel voto decisivo del 14 dicembre, rispedisce al mittente l’accusa di essere un voltagabbana. «Fino a quando sarò nell’Idv voterò in conformità con il mio gruppo. Farò quello che mi dice il partito». Ma il deputato dipietrista Domenico Scilipoti non è l’unico a essere finito nell’ultimo pallottolliere della conta berlusconiana in vista della fiducia. Perché, man mano che il tempo stringe, la corsa agli indecisi si fa serratissima. Il Cavaliere, che domani sera riunirà i vertici per un punto prima del voto, è sempre più convinto che avrà la fiducia anche alla Camera e i suoi sono al lavoro per garantirgli i numeri. Che non significa, però, solo pressing sugli incerti ma anche una oculata strategia per assicurarsi qualche assenza strategica. In particolare tra le fila dei finiani moderati. «Le firme delle colombe in calce alla mozione di sfiducia presentata da Fli e Api – racconta al Sole24ore.com un berlusconiano che conosce bene Fini e i suoi – erano subordinate al fatto …

"Cresce la distanza tra scuole buone e cattive", di Lorenzo Salvia

La classifica dell’Ocse. In Italia il divario è maggiore che altrove, va peggio solo in Argentina. Bisogna essere fortunati fin da piccoli. Perché scegliere la scuola sbagliata è un errore che ti può segnare per tutta la vita. Ed in Italia più che una scelta sembra una lotteria. Il nostro Paese è il secondo peggiore al mondo nella classifica della cosiddetta varianza, cioè la differenza fra scuole dove gli studenti hanno risultati buoni e scuole dove gli studenti hanno risultati mediocri. Bianco o nero, ci dicono le tabelle del rapporto Ocse-Pisa (il Programma internazionale per la valutazione degli studenti curato dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) pubblicato due giorni fa che dà i voti ai 15enni di mezzo mondo. Peggio di noi c’è solo l’Argentina, meglio di noi tutti gli altri dalla Bulgaria al Perù, dalla Romania al Messico. Non è un bel segnale. Anche perché rispetto al passato la forbice si sta allargando. Addirittura «del 50 per cento se guardiamo la prima rilevazione fatta nel 2000» spiega l’analista dell’Ocse Francesca Borgogni. Come …