Giorno: 17 Dicembre 2010

Emergenza rifiuti a Napoli. C'è un decreto per NON risolverla

Alla Camera gli unici miglioramenti dagli emendamenti PD. Ma la destra boccia quelli per la raccolta differenziata, la legalità e la trasparenza negli appalti. “Il decreto voluto dal governo Berlusconi è del tutto inadeguato e contiene scelte sbagliate che aggraveranno l’emergenza rifiuti smentendo clamorosamente i miracoli continuamente annunciati dal premier”. La sonora bocciatura del decreto sull’emergenza rifiuti arriva dalla capogruppo del Pd nella commissione Ambiente, Raffaella Mariani e dal deputato democratico eletto in Campania Tino Iannuzzi, che annunciano: martedì 21 dicembre voteremo no. Stella Bianchi, responsabile Ambiente della Segreteria PD è lapidaria: “Alla prima prova il governo Berlusconi dimostra di sbagliare ancora. Nel decreto continuano a restare in capo alle province, e non ai comuni, le competenze fondamentali nonostante il fallimento della loro azione sia sotto gli occhi di tutti, non c’è un impegno alla riduzione dei rifiuti da inserire nel piano regionale, ancora assente, sono previsti commissari straordinari per l’indicazione delle discariche invece di criteri tecnici rigorosi e trasparenti. C’é solo il passo avanti della chiara assegnazione al presidente della regione della responsabilità di …

"Si è dissolto il patto con gli italiani", di Guido Crainz

Robert Musil paragonava la declinante dinastia degli Asburgo a «certe stelle, che si vedono ancora benché non ci siano più da migliaia di anni». La prosa de L´uomo senza qualità e un riferimento così nobile appaiono certo sproporzionati alle vicende che viviamo, ma la letteratura aiuta spesso a fuggire dalle miserie quotidiane. Miserie che propongono da tempo tre domande molto semplici, rese più stringenti dal voto parlamentare che ha sancito la temporanea sopravvivenza del governo Berlusconi (a conferma di quanto «popolarità e pubblicità siano arciconvincenti», per citare ancora Musil, ignaro di altri mezzi). Le domande riguardano la natura delle sostanze tossiche e dei detriti che si sono accumulati nella politica e nel Paese, l´inadeguatezza delle opposizioni, la possibilità o meno di invertire quelle tendenze profonde che l´”era Berlusconi” ha alimentato e rafforzato. La compravendita dei “rappresentanti del popolo” è stata l´ultima e quasi marginale espressione di una prassi che negli ultimi mesi è solo uscita dall´ombra. Una prassi diffusa: il metodo Verdini, che ha caratterizzato gli interventi dall´alto, ha avuto la sua corrispondenza alla base …

"Mafia, i silenzi di Milano", di Franco Morganti

Dopo la denuncia di Roberto Saviano in televisione durante la trasmissione Vieni via con me, adesso arriva quella della procura milanese. Non solo in Lombardia c’è la malavita organizzata, in particolare la ‘ndrangheta, ma gli imprenditori non denunciano usura e estorsioni, come invece avviene in Sicilia e, da poco, anche in Calabria. Così mercoledì scorso Ilda Boccassini, procuratore aggiunto e capo della Direzione distrettuale antimafia di Milano, mentre il procuratore Edmondo Bruti Liberati accenna agli accordi con Assolombarda, con la firma del Protocollo per la legalità firmato a Milano da Assolombarda col ministro dell’interno. Milano, dunque, peggio di Reggio Calabria? Cerchiamo di percorrere il tragitto di emigrazione della malavita meridionale verso la Lombardia. All’origine c’è la pratica di estorsione, di spaccio di droga, di controllo della prostituzione che si svolge nei territori controllati dalla malavita: Sicilia, Calabria, Campania, Puglia. Ci sono territori in cui il cittadino viene “invitato” a rifornirsi presso un determinato distributore di benzina, dove il voto avviene con la scheda precompilata e scambiata con la scheda bianca ad ogni votazione. Sono territori …

"Italia malata di bassa crescita. E il governo ammutolisce", di Bianca Di Giovanni

«L’Italia ancora una volta rimane indietro. Aumenta il conto delle riforme mancate, o incomplete o inadeguate. Con la Germania il confronto è impietoso». Il Centro studi di Confindustria lancia un nuovo allarme sulla situazione economica del Paese, sparando ad alzo zero sulle politiche «mancate». E il governo ammutolisce. Silvio Berlusconi non risponde a chi gli chiede commenti. «Sì, ho sentito…», replica laconico. Maurizio Sacconi sminuisce: «Sono esercizi che durano un giorno, non credo valga la pena di commentare». Renato Brunetta parla di «questioni di lana caprina». Su tutti spicca Paolo Romani, che per «contratto» dovrebbe occuparsi di sviluppo: «I dati non sono poi così negativi». DATI Certo, ci vuole coraggio a considerarli positivi. Gli esperti rivedono al ribasso le stime di crescita: il Paese è fermo all’1% quest’anno (dall’1,2 stimato in precedenza), all’1,1% l’anno prossimo (dall’1,3%) e all’1,3 l’anno successivo. la frenata estiva è stata più dura del previsto. La risalita è lenta e impervia. La crisi è stata un tonfo: -6,8. In pochi trimestri si è tornati indietro di otto anni e mezzo. Oggi …