"Una reazione morale contro l'indifferenza", di Giorgio Napolitano
Caro Magris, lei ha dolorosamente ragione. Tocca noi tutti («pure me stesso mentre sto scrivendo queste righe» : lei ha voluto sottolineare nell’articolo sul Corriere di sabato) l’assuefazione alle tragedie dei «profughi in cerca di salvezza o di una sopravvivenza meno miserabile» che periscono in mare. Le notizie relative ai duecento, forse trecento esseri umani scomparsi giorni fa in acque tunisine non riuscendo a salvarsi da un barcone travolto dalle onde, sono sparite dai giornali e dai telegiornali prima ancora che si sapesse qualcosa di più sull’accaduto. E con eguale rapidità è sembrata cessare la nostra inquietudine per un fatto così atroce. N on si è trattato — lo sappiamo— di un fatto isolato, ma di un susseguirsi, negli ultimi mesi, di tragedie simili. Lei ha spiegato con crudezza come miseria della condizione umana l’acconciarsi a convivere con quella che diviene orribile «cronaca consueta» . Ma se in qualche modo è istintiva l’assuefazione, è fatale anche che essa induca all’indifferenza? A me pare sia questa la soglia che non può e non deve essere varcata. …