Giorno: 10 Giugno 2011

Referendum, l’On. Manuela Ghizzoni, capogruppo del PD in commissione Istruzione alla Camera, invita a partecipare al voto del 12 e 13 giugno e a votare 4 Sì.

“Non è vero che il referendum è inutile. Il 12 e 13 giugno si decide il futuro energetico del nostro Paese, che deve perseguire politiche alternative al nucleare e compatibili con l’ambiente; si decide per confermare una giustizia uguale per tutti e per un Paese dove qualcuno non sia più uguale degli altri; si decide per l’acqua come bene pubblico e collettivo – afferma l’On. Manuela Ghizzoni – invito pertanto ad andare a votare per quattro Sì e a preferire la cabina elettorale a quella balneare, nonostante i tentativi di scippo del Governo e il boicottaggio dell’informazione pubblica per non far raggiungere il quorum”. “In queste settimane ho partecipato come parlamentare alla mobilitazione dei comitati promotori dei referendum– conclude la deputata carpigiana – e ho percepito un grande desiderio di partecipazione democratica. Non sprechiamo questa occasione, nonostante qualcuno tenti di rubarcela. Il 12 e 13 giugno andiamo ai seggi e facciamo sentire la nostra voce”.

"Gli immigrati danno più di quanto ricevono. Ecco i dati Inps raccolti e diffusi dalla Caritas", di Vladimiro Polchi

Hanno versato nelle casse dell’istituto di previdenza 7,5 miliardi di euro nel 2008. Nell’insieme, sono 2.727.254 i lavoratori stranieri assicurati, pari a oltre un ottavo (12,9%) di tutti gli iscritti all’Inps (21.108.368). Scarse invece le prestazioni pensionistiche: all’inizio del 2010 sono stimabili in appena 110mila i pensionati stranieri e quelli entrati in età pensionabile nel corso dell’anno incidono appena per il 2,2%. Danno molto più di quanto ricevono. Sono gli immigrati iscritti all’Inps. Quanto versano in contributi? Tanto: circa 7,5 miliardi di euro nel 2008. Nell’insieme, sono 2.727.254 i lavoratori stranieri assicurati, pari a oltre un ottavo (12,9%) di tutti gli iscritti all’Inps (21.108.368). I numeri. A fotografare il pianeta immigrazione è il IV Rapporto sui lavoratori di origine immigrata negli archivi Inps, curato dai redattori del Dossier Caritas/Migrantes 1 e presentato oggi, 9 giugno, a Roma. I lavoratori immigrati assicurati sono così ripartiti: lavoratori dipendenti da aziende (63,2%); lavoratori domestici (17,6%); operai agricoli (8,5%); lavoratori autonomi (10,8%). Tradotto: ogni 10 lavoratori immigrati, 9 sono impiegati nel lavoro dipendente e uno solo svolge attività autonoma. …

Scuola, Pd in piazza con i genitori contro i tagli

L’on. Ghizzoni e la sen. Bastico saranno domani in piazza Matteotti. Intanto lanciano un appello anche ai parlamentari del centrodestra. Settanta insegnanti in meno alle scuole superiori, 42 in meno alle medie, 11 in meno alle elementari. Solo due posti aggiuntivi in più alle scuole d’infanzia (contro i 16 necessari). In tutto 121 posti in meno nelle scuole di Modena e provincia. E’ l’effetto della terza tranche di tagli previsti dal decreto Gelmini del 2008. “Un provvedimento – commentano l’on. Manuela Ghizzoni e la sen. Mariangela Bastico – che inciderà pesantemente sulla qualità del sistema scolastico, a causa dell’aumento di alunni per classe, della riduzione del tempo scuola, della mancata attivazione di specifici corsi di studio”. Domani mattina l’on. Ghizzoni e la sen. Bastico parteciperanno in piazza Matteotti alla manifestazione organizzata dai genitori di Modena e provincia “per richiamare l’attenzione di tutti sui problemi della scuola pubblica”. “Come sottolineano i genitori modenesi che si sono mobilitati – dicono le due parlamentari modenesi – l’unione fa la forza, e siamo a fianco della loro mobilitazione, pronte …

Copertina sull'Italia "Silvio ha fregato un intero Paese", di Milena Grieco

«Unfit to govern», indegno o inadatto a governare. Prima Pagina The Economist. Nel 2001 una famosa copertina dell`Economist riassunse in poche parole il motivo per cui Silvio Berlusconi non avrebbe mai dovuto diventare primo ministro: «Unfit to govern», indegno o inadatto a governare, per il conflitto d`interessi causato dalla sua posizione di imprenditore più ricco d`Italia e padrone di un impero mediatico, e per i molti processi per corruzione e altri reati che gettano un`ombra sulla sua onestà. Dieci anni sono trascorsi e oggi il settimanale britannico (che in realtà è ormai poco britannico bensì globale, vendendo fuori dal Regno Unito l`80 per cento della sua tiratura di un milione e mezzo di copie) dedica una nuova copertina a Berlusconi, (l’articolo in originale) con un titolo ancora più severo: «The man who screwed an entire country», testualmente «L`uomo che ha fottuto un intero paese», con un doppio senso sui suoi problemi giudiziari per il «bunga-bunga», perché il verbo «screw» significa sia letteralmente fottere, sia fregare, rovinare, distruggere. Un titolo impresso su una fotografia del Cavaliere, …

"Finisce la scuola. E non riapre più per 20mila prof e 15mila Ata", di F.L.

Da settembre grazie a Gelmini 35mila persone senza più lavoro. Tagli, riduzioni e accorpamenti. Per i precari restano gli annunci. Bilanci amari e drammatici alla vigilia della fine dell’anno scolastico per prof e bidelli. Trentacinquemila di loro nel prossimo autunno sanno già ora che non avranno più lavoro. E la politica resta indifferente. L’ultima tranche del triennio orribile voluto da Tremonti-Gelmini si sta consumando. Domani finisce la scuola, temporaneamente, per i ragazzi. Ma, al contrario, non ci sono auguri da fare e ferie da organizzare per 20mila insegnanti e circa 15mila addetti di segreteria o bidelli. La contrazione di classi programmata in modo micidiale dal governo e dalle sue riforme (le uniche realmente fatte, con l’accetta) non lascia scampo agli incaricati annuali. Così come inizierà da lunedì l’affannosa corsa dei perdenti posto o soprannumerari (professori di ruolo a cui sparisce la cattedra nel loro istituto e che spesso, a cinquant’anni, per poter lavorare completano l’orario su due o a volte tre scuole non sempre vicine tra loro). È un fenomeno sociale grave, che riguarda moltissime …

"Palinsesti, in gioco la credibilità della Rai", di Giorgio Merlo

La vicenda Santoro si è chiusa come ormai tutti sappiamo ma il tema di come declinare il pluralismo nel servizio pubblico radiotelevisivo resta tuttora aperto. Non intendo entrare nei dettagli della cosiddetta separazione consensuale tra il conduttore di Annozero e l’azienda. Al di là della sontuosa e cospicua liquidazione – elemento che, quando si parla di Santoro, non è mai una novità – resta un dato: e cioè, è singolare che quando una trasmissione fa ascolti e garantisce buoni introiti pubblicitari venga vista quasi come un inciampo o un incidente all’interno dell’azienda. E, soprattutto, che la suddetta trasmissione non abbia quasi mai potuto lavorare tranquillamente perché fortemente condizionata da settori della politica che la volevano, di fatto, ridurre se non cancellare e silenziare. Certo, Santoro lo conosciamo bene. Almeno noi amanti del servizio pubblico e cittadini che ascoltano con interesse le trasmissioni di approfondimento politico e giornalistico della Rai. Il suo format, soprattutto quest’ultimo, si è sempre caratterizzato lungo il binario dell’avversario politico da mettere in discussione, se non da abbattere. Il tutto, però, attraverso …

"«Ultimi in Europa» I ragazzi bocciano il governo anche sull’Università", di S.C.

«Cerchiamo 110 giovani che frequentano l’Università…». Tutto è nato da un messaggio messo sul sito web del Pd dal responsabile Università e ricerca del partito Marco Meloni. Quelli selezionati si sono ritrovati ieri a Roma,per discutere di quel che vedono e vivono in prima persona. Qualcuno ha anche difeso la legge Gelmini, ma la stragrande maggioranza dei ragazzi e ragazze intervenuti ha raccontato le proprie esperienze per evidenziare i difetti e le ingiustizie di questa riforma. E non solo, visto chel’intero impianto del governo per quel che riguarda gli investimenti pubblici per l’istruzione e il diritto allo studio è stato ampiamente criticato. E a ragione, a giudicare da una serie di ricerche effettuate dal dipartimento Università del Pd prendendo come fonti l’Ocse, l’Eurostat, l’Istat. Gli slogan scelti dal Pd per questa iniziativa, fortemente voluta dal vicesegretario Enrico Letta, erano «la nuova Italia nasce all’Università» e «cambiare l’aria per non cambiare aria». Un riferimento ai cervelli in fuga. Ma dalle ricerche mostrate ieri è evidente che resistere alla tentazione di espatriare non è semplice. L’Italia con …