Giorno: 1 Giugno 2011

"Nucleare, sì al referendum. Bersani: trucchi caduti", di Andrea Carugati

Il 12 e 13 giugno si voterà anche per il referendum sul nucleare. L’ufficio elettorale della Corte di Cassazione ha stabilito, infatti, che le modifiche apportate dal governo alle norme sul nucleare non precludono la celebrazione della consultazione popolare. La Cassazione ha quindi confermato che i cittadini potranno esprimersi anche sul quesito depositato a suo tempo dall’Idv, che resta in campo assieme agli altri tre, due sull’acqua e uno sul legittimo impedimento di premier e ministri a partecipare alle udienze. È stata così accolta l’istanza presentata dal Pd che chiede di trasferire il quesito sulle nuove norme appena votate nel dl omnibus: quindi la richiesta di abrogazione rimane la stessa, ma invece di applicarsi alla precedente legge si applicherà appunto alle nuove norme sulla produzione di energia nucleare (art. 5 commi 1 e 8). Si brinda sotto il Palazzaccio Un presidio organizzato dai Verdi ha accolto, stappando con una bottiglia di spumante, la decisione della Corte di Cassazione di andare alle urne per il nucleare. «Oggi – ha detto Angelo Bonelli dei Verdi – ha …

"Così il paese spreca (ancora) il talento delle donne", di Maria Silva Sacchi

Un incredibile spreco di talenti. Nelle sue ultime considerazioni da governatore della Banca d’Italia Mario Draghi per la prima volta parla apertamente della questione femminile che caratterizza il nostro Paese. «La scarsa partecipazione femminile al mercato del lavoro è un fattore cruciale di debolezza del sistema» , ha detto ieri Draghi, ricordando come le donne si laureino di più e meglio degli uomini, e da tempo non più solo nelle materie umanistiche. Eppure «in Italia l’occupazione femminile è ferma al 46%della popolazione in età da lavoro, 20 punti in meno di quella maschile» ; «è più bassa che in quasi tutti i Paesi europei, soprattutto nelle posizioni più elevate e per le donne con figli» ; le retribuzioni «a parità di istruzione ed esperienza, sono inferiori del 10%a quelle maschili» ; il tempo di cura della casa a carico delle donne «resta in Italia molto maggiore che negli altri Paesi» . Aiuterebbero — ha concluso Draghi — «maggiori servizi e una organizzazione del lavoro volti a consentire una migliore conciliazione tra vita e lavoro, una …

Pronta la squadra di Fassino. Pisapia: un vice donna. Bassetti: «Se ne freghi delle pressione politiche», di Sara Bianchi

Piero Fassino, adesso che è ufficialmente sindaco di Torino, è pronto a presentare la sua squadra. Lo farà domani a Palazzo di Città, ma su alcuni nomi ormai restano pochi dubbi. A partire da Maurizio Braccialarghe, direttore del centro di produzione Rai torinese, che dopo qualche giorno di riflessione avrebbe detto sì all’ex ministro e sarebbe pronto a prendersi in carico la Cultura. Mentre Tom Dealessandri, già vice di Chiamparino, si avvia alla riconferma della delega al lavoro e alla formazione. Fassino ha ribadito quanto promesso in campagna elettorale: in giunta il 50% saranno donne, 5 su 10 (escludendo sindaco e vicesindaco) e giovani. Non è detto che la provenienza dai partiti sia un elemento di scelta prioritario, perché il sindaco intende privilegiare la competenza rispetto alle materie trattate. Porte aperte dunque a esponenti della società civile. In campagna elettorale Piero Fassino ha fatto dell’ascolto e della partecipazione due fattori centrali. E ora ha in mente di applicare quello stesso processo partecipativo nello sviluppo della governance cittadina. Per questo, oltre alla giunta, metterà in campo …

Il Pd: «Berlusconi se ne vada Dai referendum la botta finale», di Simone Collini

Il Pd chiede in Parlamento le dimissioni di Berlusconi e mette in moto la macchina organizzativa per i referendum. Bersani: «Se ci sono i margini per fare una nuova legge elettorale bene, altrimenti al voto subito». La richiesta formale di dimissioni in Parlamento e la battaglia nel Paese per dare la stoccata finale col referendum del 12 e 13. Il Pd dà il via alla seconda fase della strategia che dovrebbe portare alla chiusura della stagione berlusconiana. Pier Luigi Bersani riunisce la segreteria di buon’ora per fare il punto dopo la vittoria al voto amministrativo, per l’ennesimo brindisi delle ultime ventiquattr’ore, ma soprattutto per pianificare le prossime mosse. Il leader del Pd ha chiesto ai suoi di mettere subito in moto la macchina organizzativa per i referendum, e già oggi inizieranno a essere trasmessi su Youdem e sul web tre videomessaggi dedicati ai quesiti sull’acqua, il legittimo impedimento e il nucleare (in attesa che si pronunci la Cassazione), mentre nei prossimi giorni partirà una massiccia campagna radiofonica e oltre cinque milioni di lettere verranno spedite …

"La vittoria del centrosinistra. La scossa forte e l’euforia fuori luogo", di Claudio Magris

«Tempo di demolire, tempo di costruire; tempo di lutto, tempo di baldoria» , dice l’Ecclesiaste. È giusto festeggiare il risultato di queste elezioni amministrative, che fa intravvedere la possibilità di voltar pagina, una pagina politica italiana finora improntata a una crescente indecenza. Sarebbe tuttavia irresponsabile prolungare l’euforia oltre la sera di festa, perché per i vincitori di queste elezioni non comincia una marcia trionfale assicurata bensì una dura e incerta prosa di lavoro quotidiano. Forse sperabilmente è iniziato un nuovo corso del Paese, ma non c’è alcun futuro felice garantito. Queste elezioni il centrosinistra le ha vinte certo pure per la qualità, l’equilibrio e la civiltà che hanno contrassegnato la sua campagna elettorale e lo stile dei suoi candidati vincenti. Ma le ha vinte anche per gli errori degli avversari e soprattutto del presidente del Consiglio, che trasformando queste elezioni amministrative in un referendum politico su se stesso ha accresciuto l’importanza della propria sconfitta, divenendo, con molti atteggiamenti oltre ogni misura e inaccettabili per molti elettori di centrodestra, una caricatura perfino di se stesso. Ma …

"I grillini votano Pisapippa", di Giovanni Cocconi

«Il bello di Internet è che quando uno dice una stronzata chiunque lo può sputtanare» ripete spesso Beppe Grillo. Che ieri, se ha dato un’occhiata a blog e social network, forse si è accorto di averne detta una («Pisapippa») peggiore di quella che aveva pronunciato in piazza Duomo il 4 maggio scorso. «Pisapia è un bollito, non vincerà mai». Profetico. Anche perché molti dei migliaia di milanesi che al primo turno avevano votato il Movimento 5 stelle, due settimane dopo hanno scelto proprio il «Pisapippa», come confermano i 50mila voti in più raccolti al ballottaggio. E questo nonostante l’appello di Grillo all’equidistanza tra Moratti e Pisapia, l’invito a non schierarsi tra il vecchio e il nuovo. Per fortuna i grillini non sono ancora disposti a morire per il loro idolo e sono andati in massa a votare «Pisapippa», a dimostrazione che il movimento è dal basso anche se il leader insiste a dare la linea dall’alto. «A Milano ha vinto il Sistema» ha commentato ieri il comico genovese dal suo blog. Proprio così, il Sistema …

La caduta della perfetta «Padanopoli», di Gian Antonio Stella

Ordinanze contro il kebab, i mendicanti, le lucciole, i nottambuli e poi ronde padane e misure contro la festa per l’Unità d’Italia: i bossiani di Novara l’avevano seguito punto su punto il «manuale del bravo leghista». Macché: una disfatta. E adesso sono tutti lì che si interrogano: ma come è successo? Ci sono due foto, sulla Tribuna Novarese di ieri, sotto il titolo «Amarezza e sgomento» , che dicono più delle parole. Massimo Giordano, per nove anni sindaco della città e oggi assessore regionale allo Sviluppo Economico, ha gli occhi sbarrati: come è successo? Accanto, Mauro Franzinelli è impietrito: come è successo? Manca Roberto Cota. Che dopo aver diffuso due righe di commento («Sono molto dispiaciuto… Rifletteremo…» ) pare evaporato. Bossi! E adesso, cosa dirà l’Umberto Bossi della clamorosa caduta della roccaforte del Carroccio? La città di Cota! La città di Giordano! Quando era venuto per un comizio, avevano detto al Senatur che qui non c’erano proprio problemi. E lui, si legge sulla Padania, aveva incitato tutti: «Bisogna vincere al primo colpo! “As vinc al …