Giorno: 6 Giugno 2011

Contro le violazioni del ministro, parte il ricorso al Tar

Riceviamo, e pubblichiamo, un comunicato stampa dell’Associazione Per la Scuola della Repubblica Più di 2mila ricorrenti e tante associazioni come sostenitrici: il mondo della scuola si muove contro la circolare 21/2011 che taglierà a settembre 34.000 posti. Appello per la mobilitazione delle Regioni Lo scorso 28 maggio è stato notificato al TAR del Lazio il ricorso sottoscritto da oltre 2 mila genitori, docenti e studenti di tutta Italia contro la Circolare Ministeriale 21 del 14/3/2011 che determina i tagli del personale per il prossimo anno scolastico: 20.000 posti docente e 14.000 non docente, dopo i 67.000 e 43.000 degli scorsi due anni, oggetto dei precedenti ricorsi. Mai il numero dei ricorrenti è stato così elevato! Ciò si deve principalmente alla constatazione che i tagli Tremonti – Gelmini, oltre a devastare la scuola statale, sono stati dichiarati illegittimi dal Tar del Lazio con la sentenza del 14 aprile 2011. Ciononostante, a fronte di una sentenza che annulla i decreti sugli organici del 2009 e del 2010 censurando l’uso delle circolari come fossero leggi, la CM 21, …

Bersani: "Vogliamo essere il primo partito italiano"

Pier Luigi Bersani apre la Direzione Nazionale del PD con la relazione sul voto alle amministrative: “Mai così bene, neanche nel 2006. Governo si dimetta e si vada al voto”. E’ cominciata con una relazione del segretario nazionale del PD, Pier Luigi Bersani, la Direzione Nazionale del Partito in corso presso la sede nazionale. Ne pubblichiamo una breve sintesi Referendum. Bersani promette: “Faremo di tutto per raggiungere il quorum. Sarà arduo ma è possibile raggiungerlo. Sull’acqua non accettiamo speculazioni sulla nostra posizione: un ministro come Ronchi che non sa la differenza tra liberalizzazione e la privatizzazione forzata non dovrebbe avere la patente di ministro. Quale scenario dopo le elezioni amministrative. Bersani spiega che all’Italia servono buone istituzioni, civismo, buona politica. Per questo chiede che ora il governo si presenti dimissionario alla verifica parlamentare dato che la maggioranza attuale non è più quella uscita dalle elezioni politiche. “Siamo al ribaltone e al teatrino della politica. La maggioranza non c’è più nel paese. Siamo all’assenza di governabilità. Berlusconi si presenti dimissionario alla verifica parlamentare poi si vedrà. …

Scuola: Lenzi (Pd), precise garanzie per le immissioni a ruolo

“Il mondo dei precari della scuola è in subbuglio. La responsabilità ricade sul governo e sul ministro Gelmini con l’insensata decisione di permettere le iscrizioni alle graduatorie di altre tre provincie, decisione cui è stata costretta a tornare indietro e che nella sostanza ha reso inutile le graduatorie ad esaurimento volute da Fioroni. Se a questo si aggiunge il drastico taglio di cattedre e quindi di immissioni in ruolo si ha un quadro di quanto sia grave e difficile la vita dei precari della scuola. Il Pd è da sempre contrario a qualsiasi soluzione farraginosa – come più volte ribadito dalla capogruppo Manuela Ghizzoni – che non farebbe che aggravare la situazione riaprendo la strada al contenzioso giudiziario e chiede al Governo la garanzia sul numero preciso di immissioni a ruolo”. Lo ha dichiarato Donata Lenzi, dell’ufficio di presidenza del Gruppo del Pd della Camera. ****** da Tuttoscuola Decreto sviluppo ed immissione in ruolo di docenti: quanti, quando e come Il Governo prima della tornata elettorale per le amministrative ha inserito nel “decreto sviluppo” un …

"La svolta mite del paese stanco di urla", di Ilvo Diamanti

È in pieno svolgimento il terzo turno di questa lunga stagione elettorale. Il dopo-voto. Coincide con la proclamazione dei vincitori e degli sconfitti. Il confronto politico, in questa fase, riguarda gli attori, ma anche le ragioni che hanno prodotto il risultato. Ebbene, sugli sconfitti, ci sono pochi dubbi. Berlusconi, il Pdl, la Lega. Mentre sui vincitori le interpretazioni appaiono meno convergenti. (Lo ha osservato anche Eugenio Scalfari, nel suo fondo di ieri). In particolare, si è fatta largo una spiegazione extraparlamentare. Ben espressa, fra gli altri, da uno studioso autorevole come Luca Ricolfi, sulla Stampa. Il vero vincitore di queste elezioni, secondo questa lettura, sarebbe il “partito di Santoro”. Dove militano gli ospiti eccellenti di “Annozero”. Di Pietro e Vendola. Sullo sfondo: Beppe Grillo. Una spiegazione condivisa e rilanciata, immediatamente dallo stesso Berlusconi. Il quale ha attribuito la sconfitta ai media ostili. Che avrebbero silenziato il centrodestra (!). Se l´è presa, in particolare, con le trasmissioni faziose della Rai. Sopra tutte, “Annozero”. Appunto. Il risultato delle amministrative, in questo modo, viene ricondotto al paradigma dominante. …

"Forchette rotte", di Mila Spicola

Saretta vorrebbe fare il liceo artistico. Farà un corso d’estetista. “Professoressa, il liceo? E come faccio? E poi che faccio?” Luigi vorrebbe andare al liceo musicale. Farà il professionale breve per l’elettotecnico. “Il musicista, professoressa, il musicista classico mi piacerebbe fare. Ma poi di che campo?” Manuela è brava, ma brava davvero. Ti prego fai il classico. “No prof, vado all’alberghiero, farò la cuoca, subito. Tanto la laurea a che serve qua?” Onore ai cuochi, ma perdiamo un talento. Andrea è un genio matematico, sarebbe un ingegnere, un fisico da nobel. “Prof, prendo il professionale informatico, lavoricchio subito”. Magari mi inventa un nuovo facebook… Ma no, che mi consolo? Mentre sono china sui loro compiti? Mentre metto a posto le loro carte per gli esami? Non li vedrò più: tra un po’, andranno per la loro strada. Una strada sempre più distante da quella che potrebbero percorrere se solo fosse diverso. Se Palermo fosse diversa, se l’Italia fosse diversa. Giorni fa ho rivisto Giuseppe, è uscito dalla scuola media tre anni fa, lo vedo spesso …

"Contratti, scontro aperto sul nodo delle deroghe", di Roberto Giovannini

Sembra una questione di lana caprina e poco comprensibile, ma in realtà la partita aperta dalla nota del vicepresidente di Confindustria Alberto Bombassei – in risposta alle perplessità della Fiat di Sergio Marchionne sull’utilità dell’adesione del Lingotto a Confindustria – rischia di incendiare di nuovo il fronte sociale e sindacale. Ecco in sintesi, la proposta di Bombassei: contratti aziendali approvati a maggioranza dai lavoratori, pienamente vincolanti per tutti i sindacati, e soprattutto alternativi ai contratti nazionali di categoria validi per tutto un settore industriale. Il tutto blindato da una norma di legge approvata dal Parlamento. «Le scelte di Confindustria aveva scritto Bombassei – sono ispirate all’unico criterio di creare le migliori condizioni perché le aziende possano essere competitive oggi». Un’idea che ha lo scopo di mantenere tutti (una Fiat sempre più riluttante compresa) sotto l’egida di Confindustria. Ma che sta sollevando molte tensioni. Se ogni azienda può stipulare un contratto aziendale diverso e specifico – molti si chiedono – allora a che serve Confindustria e i suoi contratti nazionali, peraltro ancora graditi alla maggioranza degli …

"La maschera del cavaliere", di Adriano Prosperi

La settimana che si apre è quella del referendum. Non è un appuntamento pacifico. Si leggono ogni giorno interventi appassionati e opinioni molto diverse. Non è l´acqua il vero problema del referendum: e non lo è nemmeno il fuoco della fissione nucleare anche se proprio intorno al nucleare il governo ha ingaggiato una sorda battaglia: non sul merito, visto che il Pdl ha dichiarato di lasciare liberi i suoi seguaci, ma sulla questione preliminare se il quesito debba o no essere sottoposto al voto. Domani la Corte Costituzionale dovrà rispondere al ricorso presentato dal governo attraverso l´Avvocatura di Stato, con l´argomento che la sospensione per dodici mesi del programma nucleare italiano varata dopo la tragedia giapponese del reattore di Fukushima avrebbe modificato sostanzialmente la situazione rendendo improponibile il referendum. La matassa apparentemente complessa del ricorso si dipana facilmente. Il fatto è che nel contesto della tragedia di Fukushima, la domanda relativa al nucleare posta dai promotori del referendum si profila chiaramente come quella più capace di realizzare le due condizioni indicate dall´articolo 75 della Costituzione: …