Giorno: 9 Giugno 2011

Serve uno sforzo per garantire un futuro alle nuove generazioni. Bersani a Italia110 risponde alle domande dei ragazzi su regole, merito, innovazione

“Vuole replicare a Berlusconi? No andiamo avanti con le domande dei ragazzi”. 5 minuti di applausi per Bersani a Italia110 che non si ocupa dei problemi del premier ma di quelli dei giovani italiani. Comincia all’attacco: “Per dieci anni abbiamo occultato i problemi per maggior gloria di Berlusconi. Da anni e con accellerazione negli ultimi 2 anni stiamo perdendo posizioni rispetto a tutit i paesi europe: in temrini di PIL, formazione ed istruzione, redditi pro capite“. Siamo condannati a un destino di declino allora? No, ma perché “non abbiamo la forza di guardare in faccia i problemi e suscitare energie collettive per affrontarli. Non c’è uno sforzo corale dall’euro ad oggi. Adesso serve uno sforzo per garantire una prospettiva alla nuova generazione. E alla buon’ora anche Confidnustria se ne accorge”. Per questo serve una riscossa italiana “con riforme strutturali per dare crescita, ridurre il debito che grava sul futuro dei nsotri ragazzi, riforma fisclae, liberalizzazioni, una PA efficiente. Oppure prendiamo una brutta china”. Tante le domande sui referendum: “Arriveremo al quorum, lo dico agli scettici: …

"Tra precarietà e partecipazione. L'identikit dei giovani italiani", di Carmine Saviano

Una ricerca di Termometro Politico disegna i tratti degli Under 35. Pronti a difendere le pensioni dei genitori, ma il sogno resta il posto fisso. Poca voglia di politica e tanta fiducia nel Presidente della Repubblica e nella magistartura. Bocciato senza appello Silvio Berlusconi: solo il 20% gradisce il suo operato Assediati dalla precarietà. E con il dito puntato contro l’evasione fiscale, causa principale delle ingiustizie sociali del Belpaese. In cerca del lavoro a tempo indeterminato e pronti a difendere le pensioni dei genitori. Sono alcuni dei tratti che, secondo un sondaggio di Termometro Politico, disegnano l’identikit degli under 35. Una ricerca ricca di dati che è stata presentata oggi a Roma durante “Italia110. Cambiamo aria per non cambiare aria”, iniziativa targata Partito Democratico cui hanno partecipato Pierluigi Bersani ed Enrico Letta. Un incontro in cui 110 universitari hanno discusso con esponenti della mondo della politica e dell’impresa. Per mettere nero su bianco le possibili cure per il welfare state italiano. Il lavoro. La ricerca si basa sui dati raccolti attraverso 800 interviste telefoniche. E …

Bersani: «Ecco la legge elettorale per andare oltre il Porcellum»

Un sistema misto a doppio turno con una soglia di sbarramento e il diritto di tribuna. È questa la proposta di riforma della legge elettorale decisa oggi dal Pd in un vertice tra il segretario Pier Luigi Bersani e i big del partito. «L’attuale legge elettorale – afferma Bersani – è indecente. La nostra proposta non è né ungherese né svedese, né turca… ma italiana e attorno ad essa faremo una discussione aperta con le forze di opposizione perché noi ai prossimi appuntamenti politici ed elettorali vogliamo andare dicendo che il Porcellum non va bene». Prima di depositare la proposta di legge, ha spiegato Bersani, «vogliamo discutere con le forze di opposizione». Dopo essersi divisi a lungo tra sostenitori del maggioritario e proporzionalisti il Pd sembra trovare la quadra sulla legge elettorale. «Su questa proposta siamo tutti d’accordo», assicura il segretario Pier Luigi Bersani al termine del vertice nel quale i Democratici hanno messo a punto una proposta su un modello maggioritario a doppio turno con una quota proporzionale e un sistema di soglia di …

"Vogliono demolire RaiTre. Maggioranza diserta il Cda"

Rai sempre più nel caos, Raitre al centro dello scontro con i programmi senza via libera perché la maggioranza la sabota. Il Cda di oggi è saltato perché i membri voluti dalla maggioranza non si sono volutamente presentati, i palinsesti autunnali sono fermi – ed è già tardi per decidere, scontri e tensione. E l’Usigrai, il sindacato, minaccia lo sciopero se il consiglio di amministrazione di Viale Mazzini lunedì non vara i palinsesti. Cda saltato, tensione alle stelle, palinsesti al palo. E resta irrisolto il nodo della conferma dei programmi di Raitre: l’uscita di Michele Santoro ha fatto saltare i nervi nell’azienda ora alle prese con le riconferme e con uno scontro ai piani alti. Il presidente Garimberti e i consiglieri di opposizione attaccano la maggioranza, giudicata irresponsabile per l’assenza in Cda oggi. E il direttore generale Lorenza Lei richiama alla responsabilità e punta all’ok – possibilmente unanime – nel Cda di lunedì. Alla riunione convocata per stamani, il Consiglio è durato giusto il tempo di constatare l’assenza del numero legale: tutti assenti nella stanza, …

"Riformiamo la Rai per esserne orgogliosi", di Matteo Orfini

Secondo il responsabile cultura Pd l’azienda «ha bisogno di ripartire scrollandosi di dosso mesi di paralisi. Per questo chiederemo di calendarizzare la proposta di Rognoni al più presto in Parlamento». Il caso Santoro e più in generale le cronache di questi giorni trasmettono la sensazione desolante di una Rai ferma e ingovernabile, paralizzata dalla politica in un perenne stato d’eccezione. Al paese servirebbe, invece, un’azienda in grado di svolgere la funzione di servizio pubblico innovando contenuti e contenitori, sperimentando, guidando la transizione digitale, aggredendo i nuovi mercati che si aprono, nel Mediterraneo e non solo. Può fare tutto questo la Rai di cui quotidianamente seguiamo le convulsioni? Può farlo un’azienda in cui palinsesti, nomine e assunzioni sono di fatto delegate alla magistratura (per fortuna, viene da dire, dato che se ciò accade è per sanare abusi)? Un’azienda che, salvo la straordinaria eccezione del programma di Fazio e Saviano e il coraggioso tentativo di Potere, è sempre uguale a se stessa da dieci anni? Se oggi paventiamo il rischio di perdere le star più note è …

"Acqua, prima due Sì poi nuove regole", di Marco Causi

La riforma dei servizi pubblici locali approvata a colpi di voti di fiducia fra il 2008 e il 2009 è, allo stesso tempo, pericolosa e carente. Il pericolo è una spinta non controllata in direzione di privatizzazioni senza liberalizzazioni. La carenza è l’assenza di un quadro di regolazione forte, affidato alle cure di vere Autorità indipendenti, e innovativo, in grado di modernizzare le regole stabilite durante gli anni ’90 e ormai obsolete, come ad esempio quelle per la determinazione delle tariffe. Abrogare l’articolo 23 bis, con un “sì” convinto ai “referendum sull’acqua”, permetterà al parlamento di lavorare su una vera riforma che non soltanto elimini i pericoli di quella varata dal centro-destra, ma inoltre ampli il campo di intervento. Attenzione: un simile lavoro andrà comunque messo in campo anche nel caso di fallimento dei referendum. La pericolosità della riforma emerge innanzitutto nelle norme che obbligano le società pubbliche non quotate concessionarie di servizi pubblici a far spazio a soci privati oppure a passare per una gara: un obbligo non richiesto dall’Europa, tanto che nessun cittadino …