Giorno: 21 Giugno 2011

Scuola, Pd: voto di fiducia è inno al precariato

Ghizzoni: dl sviluppo è pietra tombale per precari scuola. “Con la fiducia di oggi il governo mette una pietra tombale sulle attese dei precari della scuola. E lo fa in tre mosse: la prima, l’esclusione della scuola dall’applicazione della normativa europea che prevede la trasformazione del contratto a tempo determinato in a tempo indeterminato se svolto consecutivamente per tre anni nello stesso ente o azienda. Una mossa truffaldina per aggirare le molte sentenze dei Tar favorevoli ai precari. La seconda, il fantomatico piano di assunzioni in ruolo per il triennio 2011-2013 non è accompagnato da nessuna quantificazione. Evidentemente ci si appellerà al buon cuore di Tremonti che sappiamo essere di ghiaccio. La terza, l’estromissione all’ultimo minuto da parte del governo dei 20 mila giovani ai abilitati e abilitandi dalle graduatorie per accedere alle assunzioni in ruolo e alle supplenze annuali. Non c’è che dire un ignobile inno al precariato”. Lo dichiara la capogruppo del Pd nella commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni.

Franceschini, "Il PD considera la sicurezza una importante battaglia e l’ha posta tra i temi programmatici da svolgere"

“Sulle tematiche della sicurezza abbiamo bisogno di colmare un ritardo. Per troppo tempo abbiamo lasciato che la parola sicurezza non fosse in cima alle nostre priorità politiche, mentre lo era per la vita dei cittadini”. Parte da qui l’intervento alla Prima conferenza nazionale sulla Sicurezza di Dario Franceschini, capogruppo del PD alla Camera: “Una forza riformista e progressista deve sapere che il tema sicurezza riguarda soprattutto le periferie delle città ed i ceti meno abbienti, per questo il Partito democratico lo considera una importante battaglia e l’ha posto tra i temi programmatici da svolgere, in modo tale che quando andremo al governo saremo pronti. Di fronte ci troviamo un fallimento del centrodestra che ha enfatizzato e drammatizzato attraverso i media il tema della sicurezza nel Paese. Il governo da un lato ha alimentato l’insicurezza nei cittadini e dall’altro ha fallito totalmente proprio sui temi ‘bandiera’: l’immigrazione e la sicurezza, dimostrato dal dilettantismo di fronte al problema di Lampedusa. Erano partiti con le ronde, che per fortuna il buon senso non l’ha fatte applicare e nel …

"Tecnologia e sapere. Il ruolo degli intellettuali all'epoca di web e TV. Difendiamo la scuola e l’università pubbliche", di Nicla Vassallo

L’intellettualità, la filosofia in particolare, ci aiuta a svelare le complessità del nostro mondo, ma pure a evidenziarne, addirittura a denunciarne le carenze. C’è tutta una parte di umanità contemporanea che nutre fiducia in chi non dovrebbe, che viene indotta a credere in valori che tali non sono, che vede bellezze dove si situano invece bruttezze, che coltiva l’ignoranza in luogo della conoscenza. La filosofia chiarisce i concetti necessari, oltre che per pensare e ragionare bene, per condurre esistenze degne di venire vissute. Tra questi concetti,nona caso domina quello di conoscenza. Perché senza aspirare alla conoscenza non saremmo esseri umani: questa è una lezione che, nata con la filosofia antica, non ha mai cessato di caratterizzare l’intera intellettualità occidentale. Senza conoscenza, ci troveremmo, se va bene, in uno stato vegetativo. Quantinemici,però. I vari egocentrismi, personalismi, narcisismi di molti individui hannoa lungo offuscato la possibilità di comprendere il mondo. Occorre tempo per scusare il loro oscurantismo in «fase terminale». Per la maggior parte, tali individui non condividono, con altri, valori importanti, quali la verità, ovvero la …

"Fammi passare quell'emendamento", di Giovanni Bianconi e Fiorenza Sarzini

Ordini, consigli e indicazioni di voto: l’atteggiamento di Luigi Bisignani, nelle telefonate intercettate, è quello di un ministro, un sottosegretario o un leader di partito. Così, ad esempio, in una telefonata a Italo Bocchino e poi a Cirino Pomicino sollecita il passaggio di un emendamento per il finanziamento dei parchi che interessava al ministro Stefania Prestigiacomo. «Mi raccomando in commissione…» , quasi intima Bisignani ai suoi interlocutori. Si comporta come un ministro o un sottosegretario, un capogruppo parlamentare, un leader di partito. Invece non è niente di tutto questo, né riveste alcun incarico. Ma dà tanti e tali ordini, consigli e indicazioni di voto che per i pubblici ministeri di Napoli è al centro di un’associazione segreta «diretta a interferire sulle funzioni di organi costituzionali, amministrazioni pubbliche, enti pubblici» e altro ancora. Come? Gestendo informazioni e conoscenze. Spiega ai magistrati il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta: «Luigi Bisignani è persona estroversa, brillante, e ben informata… È amico di tutti, è l’uomo più conosciuto che io conosca. Bisignani è un uomo di relazione» . …

"Sviluppo, il governo cancella la norma aprigraduatorie", di Alessandra Ricciardi

Il governo cancella l’emendamento di maggioranza Pdl-Lega (nella identica versione presentato anche dal Pd) di riapertura delle graduatorie permanenti. Nel maxiemendamento che riscrive gli interventi corretti al decreto legge Sviluppo, su cui oggi si voterà la fiducia alla camera, l’esecutivo è tornato alla versione precedente dell’articolo. Di fatto così rimettendo fuori dalle graduatorie permanenti, bloccate per legge dal 2008, altri 20 mila docenti, tra quanti sono in possesso della laurea abilitante in scienza della formazione, e non si sono iscritti, e coloro che si sono abilitati o lo stanno facendo in strumento musicale e didattica della musica. Nel novero dei nuovi ingressi erano ricompresi, come ha evidenziato il senatore di Futuro e libertà Giuseppe Valditara, anche coloro che hanno ottenuto abilitazioni all’insegnamento presso università straniere. Il governo sembra riuscito a superare le perplessità del presidente della camera, Gianfranco Fini, che finora ha sempre richiesto il rispetto di una prassi parlamentare secondo la quale gli emendamenti approvati nella commissione di merito debbano essere recuperati in un eventuale maxiemendamento governativo su cui venga posto il voto di …

"Così funzionava la macchina del fango", di Liana Milella

Se l´erano scritto da soli l´Undicesimo comandamento. Si declinava così: «Il possesso d´informazioni genera potere». Lo pensava già Licio Gelli. Lo ricopiano loro. E lì s´incardina, trae linfa e s´accresce la “macchina del fango”. Con un faro puntato su palazzo Chigi e sugli uomini di Berlusconi. Esso regola ogni passo della loro giornata e della loro vita. È il grimaldello per giustificare lo spregiudicato obiettivo di penetrare all´interno dello Stato, sia la magistratura, le polizie, gli 007, o nelle imprese pubbliche e private, o nella la stampa. Tutto è piegato ad esso. Solo per questo lavorano la mente Luigi Bisignani, uomo di loggia di lungo corso, e Alfonso Papa, la toga asservita, solerte, ma vittima del suo debordante debole «per le femmine». Che, senza soldi, è costretto a farsi pagare da altri. I pm Francesco Curcio ed Henry John Woodcock definiscono quell´Undicesimo comandamento «un´evidenza solare». Si traduce in quattro, semplici mosse: «Acquisire indebitamente notizie, intimidire, blandire, poi passare al ricatto e alla richiesta di favori». Uno scenario devastante e del tutto privo di scrupoli. «Un …

"Insegnare? Professione per pochi", di Alessandra Ricciardi

Il ministero ha stimato il fabbisogno di nuovi docenti fino al 2015. Nelle università corsi a rischio. A una prima lettura, sembra tutto ok, anzi. Sapere che la scuola italiana, da qui a 4 anni, ha bisogno di 23 mila nuovi docenti da abilitare alla professione può apparire addirittura consolante, dal punto di vista delle opportunità formative ma anche occupazionali. Ma quando si leggono i dati disaggregati per grado di scuola e per classe di concorso, la percezione cambia radicalmente. Perché i 23 mila docenti che le università potranno formare fino al 2015 si traducono tra primaria e secondaria, spalmati tra matematica, lettere, inglese e lingue, storia e filosofia, latino e greco, e poi suddivisi su tre annualità accademiche, in una manciata di posti. Risicate chance lavorative che parlano di una professione in declino, in cui c’è poco spazio per nuovi docenti. In alcuni casi, come per esempio la classe 050 alle superiori, ovvero Lettere, vi sarebbero in tutta Italia solo 75 posti disponibili da occupare. Del resto, ci sono già circa 230 mila insegnanti …