Giorno: 20 Giugno 2011

"Finisce la stagione della docilità", di Nadia Urbinati

Le analisi dell´esito del voto sono un indicatore non meno interessante del risultato del voto. Prendiamo come caso esemplare il modo con il quale leader politici e commentatori di area centro-destra hanno descritto i cittadini che hanno reso possibile il quorum e poi la sconfitta delle leggi passate da questa maggioranza: “arrabbiati”, “terrorizzati”, “emotivi”. Aggettivi che parlano di attori irrazionali. Un po´ come succede quando si parla di donne, alle quali, vale ricordarlo, non si voleva concedere il diritto di voto perché incapaci di ragionare imparzialmente, di pensare in termini di giustizia, a causa della loro vicinanza alle pulsioni naturali, della loro emotività. Cittadini come donne e come bambini: infantilizzati per non farli cadere in errore, e bollati di irrazionalità quando agiscono di testa loro! Le carte vengono sovesciate. Poiché quando gli italiani si identificano con un capo carismatico sono razionali, mentre quando votano contro le sue indicazioni sono emotivi. Un controsenso plateale se si pensa che il diritto di voto è praticato in silenzio proprio per consentire a ciascun cittadino di scegliere liberamente, con …

"La spinta propulsiva è finita", di Federico Geremicca

E passi per i tanti militanti che affollano il pratone di Pontida vestiti da Alberto da Giussano, con mantello, spadone e tutto il resto, nonostante i trenta gradi all’ombra. E passi anche per quelli che sfoggiano elmi da unni o da vichinghi, con belle corna lunghe e arcuate. Ma quando in attesa dell’arrivo di Bossi il segretario della forte Lega di Bergamo chiama sul palco «i templari del bel fiume Serio» – e loro sul palco ci salgono davvero – allora il dubbio svanisce, e si può dire con certezza che da queste parti qualcosa non va: o almeno non va più. E non va più perché il folklore va bene quando adorna e rappresenta – come è stato fino a ieri – una linea corsara, furba e spesso fin troppo aspra; ma quando quella linea non c’è più, quando l’affanno è evidente e il Capo non ha una rotta da indicare alla sua gente, allora non resta che il folklore: e di folklore anche una forza come la Lega, ben radicata nelle valli di …

"Se tra i giovani torna la voglia di inventare", di Goffredo Fofi

Allo stesso modo in cui ci si sente offesi dalla volgarità, supponenza, superficialità del nostri connazionali, e soprattutto di quelli che hanno il privilegio di potersi esprimere pubblicamente, così ci si sente rinfrancati da quelli tra loro che dimostrano uno “stile” diverso, il bisogno di una profondità, l’inquietudine di una ricerca. Ricerca di che, in definitiva, se non del senso da dare alla propria esistenza in mezzo agli altri? È a partire da questa primaria differenza che mi capita di questi tempi di giudicare i giovani che incrocio, con cui vengo a contatto girando l’Italia. Una premessa. Io mi ritengo molto fortunato, per aver conosciuto e per avere ancora la possibilità di conoscere e frequentare persone di valore, minoranze attive o presenze pulite ancorché passive, e non faccio molta distinzione tra le età, ma certamente il tempo logora, e l’Italia corrompe: è difficile trovare adulti o anche vecchi preoccupati di qualcosa di più che della loro sopravvivenza, del loro star bene e, tra quelli che hanno una qualche figura pubblica, del loro piccolo potere, della …