"-Precari a chiamata diretta, no grazie", di Pippo Frisone
A pochi giorni dall’aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento che ha rimesso in movimento le speranze di oltre 230mila precari, Governo, Centro-destra e Confindustria si sono trovati subito d’accordo a intonare il de-profundis a un sistema di reclutamento basato su anzianità e titoli culturali. E’ proprio vero. La lingua batte dove il dente duole. E di lingua in questi giorni, Gelmini, Aprea e Marcegaglia ne hanno sbattuta parecchia sul dente del reclutamento degli insegnanti nella scuola statale. A pochi giorni dall’aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento che ha rimesso in movimento le speranze di oltre 230mila precari, Governo, Centro-destra e Confindustria si sono trovati subito d’accordo a intonare il de-profundis a un sistema di reclutamento basato su anzianità e titoli culturali. Basta con le graduatorie! Facciamo come nel privato, docenti a chiamata diretta! Sì, a chiamata diretta, non dagli ammuffiti uffici di collocamento ma dai cosiddetti Albi regionali, veri e propri albi professionali, riservati al personale docente provvisto di abilitazione all’insegnamento, perché il docente non è equiparabile ad un impiegato ma è un professionista. E quindi Albi …