Mese: Giugno 2011

"Finisce la scuola. E non riapre più per 20mila prof e 15mila Ata", di F.L.

Da settembre grazie a Gelmini 35mila persone senza più lavoro. Tagli, riduzioni e accorpamenti. Per i precari restano gli annunci. Bilanci amari e drammatici alla vigilia della fine dell’anno scolastico per prof e bidelli. Trentacinquemila di loro nel prossimo autunno sanno già ora che non avranno più lavoro. E la politica resta indifferente. L’ultima tranche del triennio orribile voluto da Tremonti-Gelmini si sta consumando. Domani finisce la scuola, temporaneamente, per i ragazzi. Ma, al contrario, non ci sono auguri da fare e ferie da organizzare per 20mila insegnanti e circa 15mila addetti di segreteria o bidelli. La contrazione di classi programmata in modo micidiale dal governo e dalle sue riforme (le uniche realmente fatte, con l’accetta) non lascia scampo agli incaricati annuali. Così come inizierà da lunedì l’affannosa corsa dei perdenti posto o soprannumerari (professori di ruolo a cui sparisce la cattedra nel loro istituto e che spesso, a cinquant’anni, per poter lavorare completano l’orario su due o a volte tre scuole non sempre vicine tra loro). È un fenomeno sociale grave, che riguarda moltissime …

"Palinsesti, in gioco la credibilità della Rai", di Giorgio Merlo

La vicenda Santoro si è chiusa come ormai tutti sappiamo ma il tema di come declinare il pluralismo nel servizio pubblico radiotelevisivo resta tuttora aperto. Non intendo entrare nei dettagli della cosiddetta separazione consensuale tra il conduttore di Annozero e l’azienda. Al di là della sontuosa e cospicua liquidazione – elemento che, quando si parla di Santoro, non è mai una novità – resta un dato: e cioè, è singolare che quando una trasmissione fa ascolti e garantisce buoni introiti pubblicitari venga vista quasi come un inciampo o un incidente all’interno dell’azienda. E, soprattutto, che la suddetta trasmissione non abbia quasi mai potuto lavorare tranquillamente perché fortemente condizionata da settori della politica che la volevano, di fatto, ridurre se non cancellare e silenziare. Certo, Santoro lo conosciamo bene. Almeno noi amanti del servizio pubblico e cittadini che ascoltano con interesse le trasmissioni di approfondimento politico e giornalistico della Rai. Il suo format, soprattutto quest’ultimo, si è sempre caratterizzato lungo il binario dell’avversario politico da mettere in discussione, se non da abbattere. Il tutto, però, attraverso …

"«Ultimi in Europa» I ragazzi bocciano il governo anche sull’Università", di S.C.

«Cerchiamo 110 giovani che frequentano l’Università…». Tutto è nato da un messaggio messo sul sito web del Pd dal responsabile Università e ricerca del partito Marco Meloni. Quelli selezionati si sono ritrovati ieri a Roma,per discutere di quel che vedono e vivono in prima persona. Qualcuno ha anche difeso la legge Gelmini, ma la stragrande maggioranza dei ragazzi e ragazze intervenuti ha raccontato le proprie esperienze per evidenziare i difetti e le ingiustizie di questa riforma. E non solo, visto chel’intero impianto del governo per quel che riguarda gli investimenti pubblici per l’istruzione e il diritto allo studio è stato ampiamente criticato. E a ragione, a giudicare da una serie di ricerche effettuate dal dipartimento Università del Pd prendendo come fonti l’Ocse, l’Eurostat, l’Istat. Gli slogan scelti dal Pd per questa iniziativa, fortemente voluta dal vicesegretario Enrico Letta, erano «la nuova Italia nasce all’Università» e «cambiare l’aria per non cambiare aria». Un riferimento ai cervelli in fuga. Ma dalle ricerche mostrate ieri è evidente che resistere alla tentazione di espatriare non è semplice. L’Italia con …

Condannato l'imprenditore che consegnò ai Berlusconi il nastro Fassino-Unipol

Fabrizio Favata è stato condannato, con giudizio abbreviato, a 2 anni e 4 mesi nell’ambito del caso dell’intercettazione telefonica sottratta alla segretezza delle indagini, passata alla famiglia Berlusconi per fare un “favore” al premier e poi pubblicata su Il Giornale di famiglia. Il “favore” era quello di gettare discredito sull’allora segretario dei Ds Piero Fassino che parlava con il numero uno di Unipol Giovanni Consorte. La conversazione venne pubblicata nel corso degli accertamenti su ‘Il Giornale’. Il pm Maurizio Romanelli per Favata aveva chiesto la condanna a 2 anni e 8 mesi. Il gup di Milano, Stefania Donadeo, ha anche ratificato i patteggiamenti per gli imprenditori Eugenio Petessi (1 anno e 4 mesi) e Roberto Raffaelli (1 anno e 8 mesi). Petessi e Raffaelli sono i titolari della società che effettuò le intercettazioni, pubblicate dal quotidiano. Gli imputati rispondevano a vario titolo di concorso in rivelazione del segreto d’ufficio, estorsione e tentata estorsione, ricettazione, frode fiscale e appropriazione indebita. Anche l’editore de ‘Il Gionale’, Paolo Berlusconi, è stato rinviato a giudizio. Il processo, con rito …

Pronta la giunta rosa di Pisapia: 7 donne

Maria Grazia Guida sarà vicesindaco. A Boeri le deleghe su Expo e Cultura. Niente assessori per Idv e RadicaliLa presentazione della nuova giunta comunale è fissata per venerdì alle 15, ma la squadra di Giuliano Pisapia è già pronta. Come era stato anticipato, la poltrona numero due di Palazzo Marino andrà alla presidente della Casa della Carità, Maria Grazia Guida. In giunta ci sarà ovviamente anche il recordman di preferenze per il Pd, l’architetto Stefano Boeri, già antagonista di Pisapia alle primarie, che avrà due deleghe pesantissime: Expo e Cultura. Nella pattuglia democratica anche il capogruppo uscente Pierfrancesco Majorino (Welfare) e il trentenne Pierfrancesco Maran. Otterrà un posto in giunta anche Carmela Rozza, mentre Daniela Benelli entrerà in quota Sinistra Ecologia e Libertà. A Franco D’Alfonso, animatore della lista civica per Pisapia, andranno le deleghe per lo sicurezza. Il toto giunta Il toto giunta Il toto giunta Il toto giunta Il toto giunta Il toto giunta Il toto giunta Il toto giunta IN QUOTA SINDACO – In quota «sindaco» saranno invece nominate Cristina Tajani (Lavoro …

"Autocritica del tifoso", di Massimo Gramellini

Diciamo la verità: lo scandalo del calcio non sta scandalizzando nessuno. Era appena scoppiato e già mi chiamava un amico, splendida persona e paladino dei valori dell’azionismo piemontese. Per deprecare l’accaduto? No, per sapere se le disgrazie dell’Atalanta avrebbero permesso al nostro Toro di salire in serie A. Il giorno dopo Vittorio Feltri ha scritto un articolo spietato contro i calciatori corrotti, che però si concludeva con l’invito a non punire le squadre per le responsabilità dei singoli. Vittorio Feltri è dell’Atalanta. Ma non c’è conciliabolo da bar in cui i conversatori non regolino le loro opinioni sulla base di un unico metro di giudizio: le convenienze della squadra del cuore. Ho peccato di ingenuità quando scrissi che i «mercenari dell’anima» stavano corrompendo il sogno bambino dei tifosi. A noi tifosi, dell’integrità dello sport non importa niente. Importa mettere nei guai la contrada nemica, meglio se con l’inganno e la sopraffazione. La partita di calcio non è l’oasi in cui l’adulto ritorna alla passionalità pura delle emozioni infantili, ma un rito di scarico delle schifezze …

"Un Paese che non c'è", di Cesare Martinetti

Il ritorno in libertà di Cesare Battisti segna l’ultimo atto di una vicenda che si chiude con una sconfitta totale dell’Italia. Non solo per la giustizia negata di cui si lamenteranno – a ragione – i parenti delle vittime di Battisti e della sua banda (i Pac, proletari armati per il comunismo). Ma anche e soprattutto per il vuoto di credibilità internazionale del nostro Paese. Va detto subito, a scanso di equivoci, che non stiamo parlando di un governo o di questo governo, ma dell’Italia in quanto insieme di storia, valori, rappresentazione di se stessa. Non dell’Italia da cartolina per la quale andiamo fortissimo, ma dell’Italia in quanto idea che questo nostro Paese ha di se stesso. Il caso Battisti racconta proprio questo: un Paese che non ha una storia elaborata e condivisa e che quindi quando c’è da mettere sul piatto della bilancia il peso del proprio essere, si rivela contraddittoria, inconsistente e alla fine perdente. Vediamo da vicino questo caso Battisti, annoso e complesso, ma proprio per questo rivelatore. In sintesi: il suddetto, …