Mese: Giugno 2011

"La povertà in Italia: un problema del sud", di Nerina Dirindin

Il rapporto annuale dell’Istat descrive un’Italia in cui coesistono regioni del Nord con livelli di benessere o inclusione sociale analoghi a quelli della Svezia e regioni del Sud con rischi di povertà o esclusione prossimi a quelli della Romania. Le politiche sociali dei comuni non riescono peraltro a contrastare i divari, anche perché il Nord continua a destinare per la lotta alla povertà molto di più del Sud. E intanto il governo riduce i fondi per le politiche sociali, nonostante gli impegni presi con l’Europa. Il Rapporto annuale dell’Istat descrive un paese in cui coesistono regioni (nel Nord) con livelli di benessere o inclusione sociale analoghi a quelli della Svezia e regioni (nel Sud) con rischi di povertà o esclusione prossimi a quelli della Romania. Le politiche sociali dei comuni non riescono peraltro a contrastare i divari, anche perché il Nord continua a destinare per la lotta alla povertà molto di più del Sud. E intanto il governo riduce i fondi per le politiche sociali, nonostante l’impegno, nell’ambito della Strategia Europa 2020, a far uscire …

"I Bronzi ora diventano bulletti Lo sfregio dello spot calabrese", di Gian Antonio Stella

«Ritirate quello spot: ci danneggia!» . I bronzi di Riace in versione «giovanottoni volgarissimi e abbronzati» che nella pubblicità della Calabria fanno «pari montagna, dispari mare» mostrando chiappe e pudenda come due bulli di un club nudista, hanno lasciato molti calabresi a bocca aperta: «Ma è questo il modo di trattare due capolavori?» . Tutto è cominciato con un corsivo su il Quotidiano della Calabria che consigliava al presidente della Regione Giuseppe Scopelliti: «La Calabria è troppo bella per essere manipolata maldestramente al fine di farne uno spot. Poche immagini di questa terra straordinaria e delle sue opere valgono più di un brutto messaggio pubblicitario in cui si deturpano anche i Bronzi di Riace» . Ma era solo l’inizio. Il giorno dopo, il calabrese Salvatore Settis, che da anni difende l’onore dei calabresi nel mondo non con le chiacchiere o le ire funeste dettate da campanilismo permaloso ma dirigendo prima il Getty Center di Los Angeles e la Scuola Normale di Pisa, poi insegnando al Prado o presiedendo oggi il Consiglio scientifico del Louvre, ha …

"Pd, il fratello maggiore", di Franco Monaco

Ometto ogni elemento di analisi del quadro e vengo subito al punto che mi preme: quello della linea politica del Pd. Pur facendo nostro il saggio monito di Claudio Magris a non indulgere all’euforia e al trionfalismo, è legittima una moderata soddisfazione. Merita isolare un dato in particolare: si rafforza il Pd e, contestualmente (lo sottolineo), si rafforza il centrosinistra e non solo quello dei partiti. Il Pd si configura quale major party, “fratello maggiore” che si fa carico del compito di organizzare un vasto campo di forze politiche, sociali, civiche. Con umiltà e generosità. Pur senza rinunciare a un suo protagonismo, come dimostra il gran numero di candidati vincenti di estrazione Pd. Del resto, a confutare la tesi di un Pd subalterno e marginale solo perché il vincitore di Milano non porta l’etichetta Pd merita notare che, quando si accetta la sfida delle primarie, a partire dal giorno successivo, il candidato vincente è il candidato di tutti. Sotto questo profilo, Milano è davvero un caso esemplare: quando, nelle primarie, il Pd milanese, sbagliando, ha …

"Mezzo milione di famiglie non riesce a pagare l’affitto. I proprietari evadono il fisco", di Bianca Di Giovanni

La casa sfugge ancora al fisco e pesa sempre di più sulle tasche degli inquilini. Il doppio allarme arriva dalla Cgil, che ha sfornato gli ultimi dati sull’evasione e sull’emergenza abitativa per le fasce più deboli. Proprio nel giorno in cui scatta la possibilità per gli affittuari di denunciare i proprietari che non dichiarano l’importo delle locazioni, a cui saranno applicate supersanzioni, introdotte con l’avvio della cedolare secca (l’aliquota piatta al 21% o al 19% in caso di contratti concordati). DRAMMA ABITAZIONE «Il settore della casa vive una situazione drammatica, da un lato l’Istat ci dice che il15%delle famiglie italiane che vivono in affitto, circa 500 mila, non riescono più a pagarlo, da un altro lato l’83,7% dei redditi immobiliari evade il fisco. Serve una rivoluzione culturale per il settore abitativo che è un’infrastruttura fondamentale per far funzionare il Paese». Così il segretario nazionale del Sunia Daniele Barbieri, intervenendo a Firenze all’assemblea regionale del sindacato degli inquilini. A dare la cifra complessiva delle abitazioni con affitti in nero è Laura Mariani, responsabile delle politiche abitative …

"Il diritto oscurato", di Giovanni Valentini

E adesso? Quale altro espediente potrà mai inventarsi Berlusconi per cercare di sventare in extremis il referendum sul nucleare? Si rivolgerà alla Ue, all´Onu, alla Corte di Strasburgo o dell´Aja? Dopo aver tentato prima lo scippo e poi l´esproprio del referendum ai danni degli elettori, con il via libera della Consulta ora palazzo Chigi non ha più scuse o pretesti per bloccare la consultazione.Dovrà rimettersi finalmente alla volontà popolare, rassegnarsi al responso delle urne. Era già sconcertante che il governo avesse provato con la legge-trucco a modificare in corsa le norme sul nucleare sottoposte all´iter referendario. E la Cassazione gli ha dato torto, riconoscendo che l´oggetto resta sostanzialmente invariato e trasferendo automaticamente il quesito sulle nuove norme. Ma è ancor più paradossale che lo stesso governo, dopo aver definito inutili i referendum, abbia fatto ricorso successivamente a quella Corte costituzionale che in passato il presidente del Consiglio è arrivato a definire sprezzantemente un “covo di toghe rosse”. E ha avuto torto una seconda volta, nonostante i sospetti – alla prova dei fatti malevoli e infondati …

"Il disastro di Berlusconi e Tremonti", di Guelfo Fiore

«Abbiamo un debito pubblico enorme che ci costa moltissimo di interessi. Ecco l’eredità che ci hanno lasciato i democristiani e i socialisti». Questa volta non è Silvio Berlusconi ma Umberto Bossi (alla Padania di ieri). Fosse stato il premier, ci avrebbe infilato dentro pure i comunisti, che torna sempre utile. Ma la musica è la stessa. Bossi come Berlusconi: abbiamo le mani legate per colpa di quelli lì, della spesa facile e spensierata dei tipi della Prima repubblica, vorremmo ma non possiamo, prendetevela con loro e non con noi. Per carità, la montagna del debito pubblico del belpaese è stata tirata su con decenni di certosina e allegrotta attitudine conducendo l’Italia alla soglia del default, evitata per un pelo – come sanno tutti quelli che allora percepivano un reddito – dalle sanguinose stangate del governo Amato nel ’92. Ma Bossi e Berlusconi, e Tremonti, non si sono materializzati ieri nei palazzi del Potere. Tanto per dire, tra il primo gennaio 2000 e il 31 maggio 2011, il leader del Pdl è stato seduto a palazzo …

"In un Carroccio inquieto cresce la tentazione di smarcarsi" di Massimo Franco

I maligni potrebbero pensare ad un’uscita concordata con il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti. Ma la raccomandazione con la quale ieri la Commissione europea ha chiesto all’Italia di «essere pronta» a scongiurare qualsiasi aumento della spesa pubblica era nelle cose. Rimanda alle «debolezze strutturali» della sua economia. E ricorda che la credibilità del piano che corregge i conti è «credibile fino al 2012» : non fino al 2014. Il fatto che il documento spunti dopo l’incontro ad Arcore fra Silvio Berlusconi, la Lega e lo stesso Tremonti, conferma soltanto quanto sia difficile sciogliere «il dilemma fra rigore e sviluppo» . Le parole affidate da Umberto Bossi alla Padania di ieri parlano di un premier paladino di una riduzione delle tasse; e di un ministro dell’Economia a difesa dei conti pubblici. La novità è che Bossi li invita a «trovare la quadra» . È un linguaggio abbastanza inedito. Fino al voto amministrativo di metà maggio, il capo del Carroccio parlava di Tremonti come dell’unico esponente del governo del quale ci si dovesse fidare: le tensioni di solito …