Giorno: 23 Agosto 2011

"Test Invalsi? Ecco i veri limiti", di Cinzia Gubbini

Perchè la valutazione dell’Invalsi può e deve essere sottoposta alla critica Domenico Chiesa è presidente del Forum regionale per l’educazione e la scuola del Piemonte, un’associazione che raccoglie le 13 più importanti associazioni professionali di insegnanti, dirigenti e scuole che operano in regione. Inoltre coordina il servizio della provincia di Torino “laboratorio del biennio”. L’ obiettivo è sostenere le scuole superiori nell’assolvimento dell’obbligo scolastico fino a 16 anni, e tra i settori di lavoro c’è quello del fornire strumenti per la documentazione, il monitoraggio e la valutazione degli interventi migliorativi messi in atto nella scuola superiore. E’ con lui che parliamo dei test Invalsi, quest’anno proposti anche nelle scuole superiori e che tante proteste hanno suscitato nel mondo della scuola. Un dibattito interessante quello che si sta sviluppando, macchiato però da chiusure, paure, ideologie contrapposte. La questione della valutazione, invece, è un elemento cruciale per rimettere in moto un processo positivo nella scuola italiana. Ma i limiti dei test Invalsi sono certamente molteplici, e Chiesa propone in questa intervista di aprire un dibattito e una …

"Noi partigiani diciamo: non toccate il 25 aprile", di Carlo Smuraglia*

Agli Onorevoli Presidenti dei Gruppi parlamentari del Senato e della Camera dei Deputati Onorevoli Presidenti, quando i quotidiani hanno dato notizia del progetto di inserire – tra le varie misure della più recente manovra – anche l’accorpamento delle festività laiche infrasettimanali alla domenica successiva, il Comitato Nazionale dell’Anpi ha espresso subito la più viva preoccupazione con un comunicato che faceva riferimento, in modo particolare, a tre festività di eccezionale rilievo e valore storico (25 aprile, 1 maggio e 2 giugno). Nel frattempo, ci sono pervenute – da ogni parte d’Italia – manifestazioni di esplicito dissenso rispetto a quel tipo di misure, accompagnate anche dall’opinione di non pochi economisti, secondo i quali l’incidenza delle stesse, sul piano economico, sarebbe sostanzialmente irrilevante. C’è un diffuso allarme, al riguardo di queste misure, in gran parte del mondo democratico e dei cittadini che credono all’importanza di alcuni valori imprescindibili. L’Anpi, ovviamente, è consapevole della necessità della pronta adozione di misure anche drastiche, per affrontare la grave crisi che si sta attraversando (non solo in Italia) ed evitare il peggio, …

"La ricerca perduta", di Pietro Greco

Alla fine anche gli ultimi nodi sono venuti al pettine. In un solo anno, tra il 2008 e il 2009, la produzione scientifica dell’Italia è crollata del 22,5% passando da 52.496 articoli pubblicati si riviste internazionali con peer review ad appena 40.670. Ponendo fine a una crescita, ininterrotta e senza pari in Europa, che durava da trent’anni. Che aveva consentito alla scienza italiana di mascherare, attraverso la produttività dei singoli (altro che fannulloni) le fragilissime basi del sistema e di assorbire, persino, l’«effetto Cina». È questa, in estrema sintesi, la novità contenuta nell’articolo «Is Italian science declining?» (La scienza italiana è in declino?) che Cinzia Daraio, docente di Economiae organizzazione aziendale all’università di Bologna, e l’olandese Henk Moed del centro di studi scientifici e tecnologici dell’università di Leida, hanno pubblicato sulla rivista, con peer review, «Research Policy», che si occupa, appunto di politica della ricerca. I due ricercatori hanno preso in esame una serie di indicatori bibliometrici dal 1980 al 2009.E hanno constatato come, in questi 30 anni, il sistema di ricerca italiano abbia avuto …

"La sconfitta finale per gli stregati dalle dittature" di Bernard-Henri Levy

Quante se ne sono sentite! La guerra si era impantanata. Gli insorti erano disorganizzati, indisciplinati, buoni a nulla. Il Consiglio nazionale di transizione (Cnt) era diviso, spaccato in fazioni rivali, dilaniato da faide tribali. D’altro canto, al momento opportuno le tribù fedeli a Gheddafi avrebbero opposto, nei loro bastioni della Tripolitania, una resistenza accanita, di lunga durata. E, quanto a Nicolas Sarkozy, si era imbarcato in un’avventura incerta, mal programmata e in cui i suoi stessi alleati politici cercavano solo di salvarlo. La verità è che, ancora una volta, abbiamo assistito alla contrapposizione tra due grandi partiti vecchi come la politica. Da un lato, l’eterna famiglia non tanto dei nemici dei popoli, o degli amici dei despoti, ma di chi è paralizzato dal Potere e stregato dalla Tirannia; l’eterna famiglia, sì, di coloro che non riescono a immaginare, e sottolineo immaginare, che l’ordine della dittatura sia transitorio, effimero come tutti gli ordini umani, se non di più. E, dall’altro, il grande partito di coloro ai quali questa strana passione, questa paralisi dell’anima inflitta dalla Gorgone …

"Le due guerre di Libia" di Lucio Caracciolo

La fine del regime di Gheddafi segna l´inizio della vera lotta per il potere in Libia. La liquidazione del despota era il punto di fusione delle molte anime della ribellione. Ora si tratta di stabilire chi e cosa succederà al duce libico. Operazione non rapida e certamente sanguinosa: pur privato delle leve del potere, Gheddafi non sembra disposto a sgombrare il campo senza incendiarlo, ricorrendo ovunque possibile all´arma estrema della guerriglia. Il regime non può più governare la Libia, ma non rinuncia a distruggerla. Dalle macerie della dittatura fiorirà uno Stato unitario, più o meno assimilabile a una democrazia, con un leader eletto e riconosciuto da tutti i cittadini libici (pur se non sappiamo chi e quanti sono, in assenza di un censimento)? Oppure sarà guerra civile permanente? O il pendolo della storia si fermerà in qualche punto intermedio fra i due estremi? Di sicuro, per ora, c´è che il vecchio regime sta sbriciolandosi e che milioni di libici festeggiano, liberi finalmente di immaginare una vita migliore. E mentre si dedicano a stroncare le sacche …