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"Nomine, ricorsi e graduatorie, la scuola ricomincia nel caos", di Luciana Cimino

Si parte il 1 settembre ma mancano ancora quasi 70mila immissioni in ruolo in tutta Italia. Il terzo anno scolastico dell’era Gelmini inizia nel caos. Il primo settembre comincia ufficialmente l’anno scolastico 2011/2012. Tutti pronti? Neanche per idea. I presidi non sanno come e quando convocare i supplenti, aspettano indicazioni dagli Ambiti territoriali provinciali (gli ex provveditorati) che a loro volta le attendono dal Ministero. Ma viale Trastevere è latitante. Nessuna circolare per spiegare come procedere nelle assunzioni in ruolo che devono essere necessariamente fatte entro il 31agosto, nessun chiarimento. Ogni provincia fa da sé, il risultato è «un pastrocchio, la situazione nel Paese è complicata, in alcune regioni è drammatica»,denuncia la Flc-Cgil. In poco più di due giorni occorre nominare 30 mila nuovi insegnanti a tempo indeterminato e 36 mila Ata (cioè amministrativi, ausiliari, tecnici).Non solo: bisogna anche effettuare i trasferimenti dei dirigenti scolastici e nominare migliaia di supplenti. Impossibile che tutto ciò avvenga prima dell’inizio delle lezioni, tenuto conto che in 13 regioni e nelle province autonome la campanella suonerà il 13 settembre. Altrimenti detto: in molte scuole l’anno comincerà con cattedre scoperte e/o senza preside. Bene che vada gli studenti avranno un “balletto” di professori a inizio anno. Inoltre le tabelle del personale Ata inviate da Viale Trastevere ai territori si sono rivelate sbagliate per ben tre volte, il che ha aggiunto altro caos al lavoro degli uffici provinciali. La grande immissione in ruolo dei precari, tanto sponsorizzata dal ministro Gelmini, si è rivelata in realtà una burla per i lavoratori irregolari. E all’origine c’è sempre la questione delle doppie graduatorie. Per la prima volta nel nostro Paese, infatti, le nomine vengono effettuate sia dalla graduatoria di quest’anno che da quella del 2010. Lista, quest’ultima, che già la Corte Costituzionale aveva dichiarato illeggittima perché prevedeva l’immissione “in coda” e non “a pettine”. Penalizzava quindi gli insegnanti del sud. A tirare il ministro per la giacchetta era stata la Lega che aveva fatto del grido «fuori gli insegnanti del Meridione» una questione politica. Arrivate le sentenze sia del Tar che del Consiglio di Stato che smontano la politica della Gelmini, il ministero autorizza «il pastrocchio» della doppia graduatoria per non scontentare nessuno. Al caos delle nomine si aggiunge quindi quello dell’eventuale ricorso di tanti docenti che si vedrebbero per questo esclusi dalle liste. «Ci rimettono come al solito i precari – spiega Gigi Rossi della Flc-Cgil – anche perché la decisione unilaterale di non permettere quest’anno la surroga di eventuali assunzioni di personale già di ruolo rischia di determinare una significativa riduzione del contingente destinato agli irregolari». La Flc-Cgil ha chiesto quindi un incontro urgente al ministero, che si terrà il 31 agosto. «È la data ultima ed è già tardi – commenta Rossi – è possibile che tanti docenti saranno nominati supplenti e solo il prossimo anno avranno la nomina che gli spetta, però retrodatata». Per questo «in presenza di situazioni illegittime o irregolari la Flc-Cgil attiverà tutte le iniziative di tutela, anche giudiziaria, per garantire i diritti dei precari». Intanto da questa situazione alcune regioni risultano più penalizzate di altre. È il caso della Calabria che, come denuncia l’Unione sindacale di base, si vede tagliare il 17% dei docenti e il 21% degli Ata, contro una media nazionale del 10,6% per i docente e del 17% per gli Ata. «Tutti i provvedimenti della Gelmini mirano ad un riordino anche “geografico” dei lavoratori della scuola – scrive l’Usb – l’obbligo alla permanenza per almeno 5 anni nella stessa provincia e le graduatorie prolungate a 3 anni stanno spingendo fuori dalla Calabria in modo permanente i nostri migliori giovani. E per chi rimane c’è la disoccupazione alternata allo sfruttamento». Per Francesca Puglisi, responsabile scuola del Pd «bisogna prendere atto del lavoro approssimativo e dannoso della Gelmini con il suo continuo pasticciare, fomentata dalla Lega». Per Puglisi la situazione probabile che si verificherà a inizio anno è che «tanti ragazzi avranno un quadro definitivo dei propri insegnanti fra due mesi, con un grave danno per la qualità della scuola e degli studenti». «Il Pd – continua Puglisi – alla riapertura delle scuole organizzerà una grande mobilitazione, la Gelmini si deve arrendere alla propria incompetenza».

L’Unità 29.08.11