Giorno: 29 Agosto 2011

"«Sperano di farla franca…» Penati, l’ora degli «sciacalli» Veltroni querela Gasparri" di Felice Diotallevi

Su Filippo Penati continua il pressing di esponenti Democratici che gli chiedono di rinunciare alla prescrizione o di dimettersi dal consiglio regionale lombardo. E lo stesso Pd fa quadrato davanti alla sfacciataggine del Pdl, che con Gasparri, Cicchitto e Giovanardi si arrampicano su strani sillogismi e su spudorate considerazioni sulla prescrizione, quel toccasana che Berlusconi ha voluto imporre al Parlamento per evitarsi un buon numero di processi e di probabili condanne. Così la maggioranza, davanti alla richiesta del Pd verso il suo esponente (che si è autosospeso, pratica sconosciuta a tutti gli indagati del Pdl), insiste: «Non basta». Gasparri è al solito il più dozzinale: «Si scrive Penati, si legge Bersani». Repliche e controrepliche, finchè in serata giunge la notizia della querela che Walter Veltroni intenterà verso il capogruppo Pdl a PalazzoMadama.«Il sistema di potere dei Ds-Pd – aveva detto, a spanne, Gasparri – emerge con chiarezza dalle vicende di Sesto San Giovanni. Continuazione delle tradizionali vicende che hanno visto il principale partito della sinistra al centro di un sistema finanziario ricco di risorse e …

"Tremonti è il padrone dei ministeri e delle tredicesime mensilità dei loro dipendenti", di Osvaldo Roman

ScuolaOggi E davvero singolare, in tempo di manovre economiche contro la crisi, il modo con cui il ministro dell’Economia sta procedendo contro i diritti dei cittadini e contro l’autonomia e l’efficienza dell’amministrazione dello Stato. Le tredicesime e il TFS, così come nel passato gli scatti economici di carriera del personale della scuola e, sia pure con diversa modalità, dei ministeri, non sono, per lui come per la sua maggioranza, diritti acquisiti con la stipula di un contratto, perfino di natura privatistica, lo sarebbe invece l’impegno di non tassare i capitati rientrati con lo scudo fiscale! Così anche, per rapinare ai precari una parte dei loro diritti in materia retributiva si è inventato un contratto integrativo sottoscritto dai soliti volonterosi. Tremonti e i ministri leghisti che inaugurano le sedi decentrate dei ministeri hanno messo in scena la celebrazione ufficiale del loro rifiuto di dare attuazione al Titolo V della Costituzione. che proprio in materia di istruzione ha finora avuto la manifestazione più appariscente. Nei documenti governativi che accompagnano la manovra, si svolge anche quell’incredibile pantomima sui …

"La P3, la P4, il Cavaliere e il mistero dei milioni regalati", di Concita De Gregorio

Quello che abbiamo smesso di chiederci è perché, per conto di chi. Assuefatti all´omeopatico dilagare della corruzione che ha trasformato l´Italia nel paese del “che male c´è, così fan tutti”, tutti colpevoli nessun colpevole, scivoliamo distratti sui resoconti di giornata dei giornali, tanto si sa come va il mondo. Sei Procure, sei filoni di indagine, migliaia e migliaia di pagine agli atti. Berlusconi ha regalato a Dell´Utri dieci milioni di euro? Un uomo generoso, beato lui che ce li ha. Angelucci ha estinto il mutuo da otto milioni di Denis Verdini? Ah. Walter Lavitola, curatore testamentario della un tempo gloriosa testata L´Avanti! paga uno stipendio mensile al procacciatore di protesi e di prostitute Tarantini, rimborsato dal presidente del Consiglio? Era prevedibile, Tarantini del resto (“le donne e la cocaina favoriscono gli affari”, un maestro del pensiero) in qualche modo doveva essere messo in salvo. Meglio soldi che un seggio in parlamento, in fondo. Fu Verdini ad avvisare Caldoro, allora candidato alla presidenza dalla regione Campania, che c´era un dossier “tipo Marrazzo” sul suo conto? Gentile. …

"Nomine, ricorsi e graduatorie, la scuola ricomincia nel caos", di Luciana Cimino

Si parte il 1 settembre ma mancano ancora quasi 70mila immissioni in ruolo in tutta Italia. Il terzo anno scolastico dell’era Gelmini inizia nel caos. Il primo settembre comincia ufficialmente l’anno scolastico 2011/2012. Tutti pronti? Neanche per idea. I presidi non sanno come e quando convocare i supplenti, aspettano indicazioni dagli Ambiti territoriali provinciali (gli ex provveditorati) che a loro volta le attendono dal Ministero. Ma viale Trastevere è latitante. Nessuna circolare per spiegare come procedere nelle assunzioni in ruolo che devono essere necessariamente fatte entro il 31agosto, nessun chiarimento. Ogni provincia fa da sé, il risultato è «un pastrocchio, la situazione nel Paese è complicata, in alcune regioni è drammatica»,denuncia la Flc-Cgil. In poco più di due giorni occorre nominare 30 mila nuovi insegnanti a tempo indeterminato e 36 mila Ata (cioè amministrativi, ausiliari, tecnici).Non solo: bisogna anche effettuare i trasferimenti dei dirigenti scolastici e nominare migliaia di supplenti. Impossibile che tutto ciò avvenga prima dell’inizio delle lezioni, tenuto conto che in 13 regioni e nelle province autonome la campanella suonerà il 13 settembre. …

"Il Pd sfida la Lega: imposta sui grandi patrimoni immobiliari", di Maria Zegarelli

Sarà un altro degli “accordicchi” di Arcore quello di oggi tra Silvio Berlusconi e l’alleato di ferro, ma un po’ scomodo, Umberto Bossi. Ne è convinto il segretario del Pd Pier Luigi Bersani che alla vigilia dell’incontro, parlando con i suoi e commentando le dichiarazioni che spargono ottimismo di Gianni Letta e dei colonnelli del Cavaliere, si dice “preoccupato per la confusione che c’è nella maggioranza” e mette i paletti per delineare i confini della battaglia parlamentare: «Mi auguro davvero che siano disposti a discutere e non mettano la fiducia sulla manovra». Il segretario insiste su un punto: o la manovra viene modificata cancellando quel vizio di origine che è l’iniquità, oppure sarà battaglia in Aula. «Capisco che per loro la nostra impostazione, chi ha di più paghi di più, è un boccone amaro, una impostazione che il premier non vuole accettare», ma insomma, se deve esserci un dialogo, allora su qualche cosa dovranno pur cedere. Il Pd oggi presenterà i suoi emendamenti, circa una cinquantina, ma sono venti quelli davvero centrali, gli stessi che …

"Ecco i tagli e le tasse del PD", di Pier Luigi Bersani

Caro Direttore, alla vigilia della discussione sulla manovra economica in Senato, siamo preoccupati. La maggioranza è confusa. Non c´è chiarezza sul perché la correzione dei conti pubblici, tra intervento di luglio e ultimo decreto, tocchi i 55 miliardi di euro a regime invece dei 40 indicati nei documenti ufficiali come necessari per raggiungere il pareggio di bilancio. Per di più la manovra contiene una delega che prevede tagli di detrazioni fiscali per l´assistenza che, se fosse realizzata per l´entità prevista, sarebbe insopportabile. L´insieme di confusione e mancanza di chiarezza toglie la credibilità all´azione del governo e non convince i mercati. Il Pd ha presentato un pacchetto di correzioni. La sommaria definizione dei comunicati può aver creato la genericità richiamata da Tito Boeri. La lettura degli emendamenti renderà più chiari obiettivi, risorse, senso delle controproposte. Ne indico solo alcune. La pubblica amministrazione. I nostri emendamenti partono dal dimezzamento del numero dei parlamentari e prevedono tra l´altro: l´accorpamento degli uffici territoriali del governo; la drastica riduzione delle circa 30.000 stazioni appaltanti; la riorganizzazione dell´amministrazione giudiziaria; l´eliminazione degli …

"Palermo ricorda Grassi: un uomo ancora Libero", di Luciana Cimino

Sono le 7.45 del 29 agosto quando suona il citofono di Casa Grassi, a Palermo. «Signora suo marito è in casa?». Poche parole, in apparenza innocue ma che raggelano Pina Maisano. Non ha bisogno di scendere le scale. Capisce subito quello che è successo. Palermo ha abbandonato suo marito, Libero, che ora giace riverso per strada colpito a morte da 5 colpi di pistola mentre stava raggiungendo lan sua fabbrica. Cinque colpi in faccia per cancellare un volto diventato simbolo di speranza e legalità. Da allora ogni anno all’angolo di quella strada, Pina e i suoi figli Alice e Davide, attaccano un manifesto vergato con le loro mani che recita: «Libero Grassi, imprenditore, uomo coraggioso, ucciso dalla mafia, dall’omertà dell’associazione degli industriali, dall’indifferenza dei partiti, dall’assenza dello Stato». Non c’è bisogno di una targa, che poi diventa parte del paesaggio urbano e non si nota più, e assieme ad essa scolorisce il ricordo. Più forte è il manifesto, perchè in vent’anni le cose non sono poi di molto cambiate e «la voragine dell’oblio è sempre …