Giorno: 9 Novembre 2011

"I fondi per l’Ambiente e il gioco delle tre carte I soldi tornano indietro", di Marco Bucciantini

E’come il gioco delle tre carte. Quella vincente c’è, ma non esce mai. Perché la mano che guida il gioco ha interesse a nasconderla, e incassare così i soldi dell’avventore. Con i finanziamenti per l’ambiente e il territorio è la stessa manfrina. I soldi aleggiano, come la carta vincente. Poi spariscono, non li vede nessuno: non gli enti locali interessati, non i cittadini in forma di opere realizzate per la loro sicurezza. Quei soldi restano al banco, e si scoprono solo le due carte perdenti. Due colpi da baro che assicurano il medesimo effetto: i soldi vengono promessi, annunciati, ma non vengono mai spesi. E restano così al governo, che può impiegarli (o solo prometterli) altrove. Altre volte i soldi ci sono, ma è una finzione: le opere sono progettate e decretate. Ma non vengono mai “cantierizzate”. Per molti motivi: per mancanza di forza politica, per impedimenti tecnici, per eccesso di burocrazia. Ma il perché non è discriminante, come ha confermato la Corte costituzionale appena 3 mesi fa, giudicando un ricorso della Regione Liguria proprio …

"Viva l’alluvione, se caccia i rom", di Antonio Tabucchi

Da alcuni anni abbiamo in casa un partito fortemente ostile al nostro paese, e il cui scopo è la secessione dall’Italia: la Lega Nord per l’indipendenza della Padania. Sta in una contea inesistente dai confini inesistenti, immaginaria come la Cacania di L’uomo senza qualità di Robert Musil, che è il regno della fantasia. Nel loro caso una fantasia limitata, ma sufficiente a creare altre fantasie. Li ispirano le teorie razzia-li che in Italia ebbero fortuna durante il fascismo, e in un paese come il nostro, che risulta da una mescolanza di popolazioni della nostra lunga storia (pre-romani, romani, etruschi, normanni, arabi) pretenderebbero di essere una razza a parte, discendenti dai mitici celti. Da questi hanno preso simboli anch’essi mitici con i quali hanno sostituito i veri simboli nazionali; insultano la nostra bandiera e chiamano “terroni” gli altri italiani. E COME i presunti celti vorrebbero essere biondi e con gli occhi azzurri, ma sono smentiti dal loro stesso soma. Sono piuttosto bellicosi, e più di una volta hanno minacciato di prendere le armi e di invaderci. …

"Per le opposizioni la partita non finisce", di Rudy Francesco Calvo

E ora? La tempistica scelta da Berlusconi complica l’ipotesi di un governo di larghe intese. Ora le opposizioni garantiranno una rapida approvazione della legge di stabilità, per accelerare il più possibile le dimissioni del governo. «Certo, non sarà la nostra manovra, ma non possiamo fare altro», spiegano fonti parlamentari democrat. Poi si apre una pagina bianca, tutta da scrivere, checché ne pensi Berlusconi. Pd, Idv e Terzo polo hanno proceduto finora di pari passo e così faranno anche in quelli che si preannunciano come gli ultimi giorni del ventennio berlusconiano. A imporlo sono, da una parte, i mercati e, dall’altra, il capo dello stato: il maxiemendamento (ancora inesistente) contenente le misure anti-crisi imposte dall’Ue arriverà in aula al senato martedì prossimo, senza lo scudo della fiducia e senza le barricate delle opposizioni. Tempo pochi giorni e il testo passerà alla camera, dove sarà approvato in via definitiva con pari trattamento. I più ottimisti fissano così già alla fine della prossima settimana le dimissioni di Berlusconi, più realisticamente si dovrà attendere quella successiva, attorno al 23 …

"Prevenzione sul lavoro, per non piangere dopo", di Claudio Stanzani

Oggi a Roma la Conferenza nazionale del Pd su salute e sicurezza. Sempre, dopo un grave incidente sul lavoro, come di recente a Barletta, quando ancora è forte il dolore per le vittime e la rabbia dei tanti che invocano sanzioni esemplari per i colpevoli, un poco alla volta il silenzio e la rassegnazione riprendono il loro posto nei media, nelle parti sociali e nella politica. Fino alla volta successiva. E ancora una volta le domande restano senza risposte se non, forse, nei dibattiti delle aule giudiziarie. Perché quei lavoratori erano entrati senza protezione in quel cassone? Perché altri senza formazione erano addetti a lavorazioni ad alto rischio? Perché in quel territorio nessuna sapeva di quelle aziende illegali e di quei lavoratori immigrati in nero? Perché non si aiutano le piccole aziende a stare sul mercato in modo da garantire lavoro e sicurezza? Perché qualcuno continua a considerare la tutela della salute e la sicurezza dei lavoratori solo un costo? Perché? Il compito della politica è quello di non far cadere queste domande e ricordare …

"PDL e Lega bocciano i fondi per l'editoria", di Roberto Monteforte

Maggioranza e governo nella commissione Bilancio del Senato hanno bocciato l’emendamento presentato dai senatori del Pd Lusi e Vita con i quali si restituivano al Fondo per l’editoria i 75 milioni di euro tagliati questa estate. L’emendamento si poneva l’obiettivo di garantire le risorse necessarie per assicurare l’esistenza a quel centinaio di quelle testate non profit, cooperative, di partito e di idee che non rispondono alle logiche del mercato e che rischiano seriamente di chiudere alla fine dell’anno. Sollecitato dai direttori di queste testate il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nei giorni scorsi aveva lanciato un appello al governo e alle forze politiche affinché venisse tutelato il pluralismo nel nostro paese. Aveva auspicato che, in un quadro di forte rigore nei criteri di assegnazione del finanziamento pubblico, fossero garantita l’esistenza a realtà editoriale significative per la storia sociale e politica del nostro paese. A rischio sono testate come il Manifesto, Avvenire, Europa, l’Unità, il Secolo d’Italia, il Riformista, sino a Salvagente, a Rassegna sindacale, ai settimanali diocesani, che danno voce all’Italia dei «territori». L’appello del …

"Il Grande dissipatore", di Filippo Ceccarelli

Esiste un certo numero di fatti, documenti e testimonianze che sconsiglierebbero di stringere accordi con Berlusconi. La sua parola non è esattamente da considerarsi la più sincera, la più certa, la più affidabile in circolazione. Ma ieri sera egli ha «preso atto» – espressione per lui del tutto inusuale – di non avere più una maggioranza. E dopo aver gettato un pensiero ai guai della situazione economica e all´attacco dei mercati, in verità già piuttosto gravi diversi mesi orsono, ha finalmente detto quello che rende questo 8 novembre una data per tanti versi rimarchevole: mi dimetto. Fino a prova contraria. Le dimissioni infatti non rientrano nel suo abito mentale. Almeno due volte nella storia egli ha promesso un passo indietro; e anche di recente giochicchia con questa storiella che lui si è scocciato, ha ormai una specie di successore e vuole fare «il padre nobile». Quando si hanno tantissimi soldi, un´adeguata dotazione di giornali e tv e un´abbondanza di furbizia è molto difficile passare per bugiardo matricolato. Ma era una verità matematica che aveva trionfato …

L’Ue non si fida più «Italia, necessarie misure aggiuntive», di Marco Mongiello

L’Ue è fortemente preoccupata per la crisi italiana. In una lettera inviata venerdì si chiedono spiegazioni e si avanza la possibilità che servano «misure aggiuntive» per superare la crisi. Allarme per lo spread. «La situazione economica e finanziaria dell’Italia è molto preoccupante» e le risposte «sulle misure da attuare devono arrivare il prima possibile con questo o con un altro governo». Alla fine di una lunga e convulsa giornata di riunioni a Bruxelles è questa la conclusione a cui è arrivato il commissario Ue agli Affari economici e monetari Olli Rehn, che ieri ha fatto partire d’urgenza la missione di monitoraggio dell’Italia. Secondo gli esperti della Commissione europea inoltre la manovra di bilancio approvata quest’estate non è sufficiente. In un questionario inviato venerdì per chiedere dettagli sulle riforme promesse da Berlusconi i funzionari dell’Ue hanno scritto che «nell’attuale contesto economico la strategia di bilancio pianificata non assicura il raggiungimento del pareggio di bilancio nel 2013» e quindi «saranno necessarie misure aggiuntive per raggiungere gli obiettivi per il2012 e il 2013». Al momento la richiesta di …