"Sulla sicurezza non si tratta", di Luigi Mariucci
L’azienda che chiede ai propri dipendenti di firmare una cosiddetta «liberatoria» al fine di sottrarsi ad ogni responsabilità penale e civile in caso di nuovi sismi compie certamente un atto ignobile. Con una aggravante: quell’atto oltre che indecente è per di più inutile, perché in nessun modo un lavoratore può disporre della sua vita e della sua sicurezza. Sarebbe come se a un dipendente si chiedesse la disponibilità ad utilizzare sostanze palesemente nocive, come l’amianto. La sicurezza del lavoro non è ovviamente disponibile con atti negoziali privati. Pare tuttavia che questo sia accaduto in alcune aziende delle zone colpite dal terremoto in Emilia Romagna. Non c’è ragione di dubitarne, perché la denuncia viene da una persona seria, componente della segreteria regionale della Cgil. C’è da domandarsi come si sia potuti arrivare a un atto così palesemente insensato. Sono le aziende che vogliono imporre ai dipendenti la ripresa a tutti i costi del lavoro, o sono gli stessi lavoratori che sono ansiosi di tornare a lavorare, di riprendere la vita normale? Tornare alla normalità, riprendere il …