Giorno: 12 Giugno 2012

«Giusto premiare il merito ma la scuola sia per tutti», intervista a Luigi Berlinguer di Mariagrazia Gerina

C’è una rivoluzione che non può essere interrotta. «Si chiama scuola di tutti», scandisce l’ex ministro dell’Istruzione, Luigi Berlinguer, ora europarlamentare del Pd. Uno che non teme di dover andare controcorrente, se ce ne è bisogno. «Il merito è di sinistra, è vero», ribadisce. E però, dopo aver letto come il suo “successore” Francesco Profumo intende promuoverlo, prova a dare qualche suggerimento: «Va benissimo voler premiare chi è bravo purché non sia un ritorno al bel tempo andato, quando Berta filava e i tre quarti degli adolescenti venivano tagliati fuori dalla scuola». Oggi – ricorda, dall’alto dei suoi ottant’anni – ci sono metodi più moderni per innalzare la qualità dell’istruzione. E avvicinarsi all’Europa. «Il guaio è che in Italia gli opinion makers quando parlano di scuola sembrano sempre voler dire: “quanto stavo bene, come era bello il mio liceo”». È anche a loro che, da decano, l’ex ministro manda a dire: «Ragazzi, il mondo è altrove». Dov’è il mondo? «La più grande rivoluzione del nostro tempo è la scuola per tutti e l’Italia non la …

"“Situazione iniqua e ingestibile, il governo deve rimediare” Damiano: sui numeri io credo all’Inps", di R. Gi.

Posso ben dire che io l’avevo detto». Cesare Damiano, ex ministro del Lavoro, Pd, sul numero degli «esodati» chiede al governo di riferire in Parlamento, «viste queste indiscrezioni su una relazione dell’Inps, consegnata prima dell’emanazione del decreto, che parla di 390.200 persone senza lavoro e pensione». Che è un numero attendibile… «Se l’Inps dice 390.000, noi ovviamente crediamo all’Inps. E alla sua formidabile banca dati. È da dicembre che abbiamo sollevato il problema, perché era evidente che la riforma delle pensioni conteneva l’errore di abolire in un colpo solo le «quote di anzianità», che avevo introdotto da ministro nel 2007. Così centinaia di migliaia di persone hanno visto allontanarsi la pensione di cinque o sei anni, restando senza retribuzione, senza ammortizzatori sociali e senza pensione. Una cosa socialmente iniqua e ingestibile. Avevamo avvertito il governo, e dopo una dura battaglia parlamentare abbiamo ottenuto una risposta almeno per 65.000 persone, ma non basta». Ma perché solo 65.000? «Perché sono partiti dalle risorse disponibili, e le hanno tradotte in numeri. E così un diritto che c’è o …

"Treni dei pendolari a rischio estinzione le Ferrovie minacciano il grande addio", di Ettore Livini

Non bastano ritardi cronici, aumenti dei biglietti, tagli alle linee e disservizi quotidiani. Sulla testa dei pendolari su rotaia rischia di abbattersi ora la madre di tutte le tegole: la cancellazione (causa crisi) dei treni regionali dal 2013. «Allo stato non ci sono soldi a disposizione – ha detto ieri papale papale l’ad delle Fs Mauro Moretti –. Se non arrivano, non potremo garantire questi collegamenti». La situazione finanziaria del trasporto locale, in effetti, è difficilissima. Il governo Berlusconi ha ridotto nel 2010 del 20% gli stanziamenti a 1,56 miliardi l’anno. Monti, raschiando il fondo del barile, è riuscito a racimolare duecento milioni in più. La coperta è lo stesso cortissima: le regioni dovrebbero pagare quest’anno a Trenitalia 1,6 miliardi per il servizio. Ma all’appello mancano 400 milioni che nessuno sa bene dove e quando potranno essere recuperati. E per il 2013, allo stato, i fondi sono ridotti al lumicino. «Ce ne stiamo occupando», ha garantito ieri il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera. Tra i diretti interessati però l’allarme è altissimo: «Se Moretti si …

"Infanzia e primo ciclo, si cambia. Via le aree, tornano le discipline, meno peso all'informatica", di Mario D'Adamo

Discipline e non più aree o assi disciplinari nelle indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo dell’istruzione. Il ministro Francesco Profumo, finita la sperimentazione, vuole trasformarle in regolamento al più presto, in ogni caso entro il 31 agosto, in modo che siano applicative da settembre. In caso contrario, c’è il rischio che tornino in vigore integralmente quelle di Letizia Moratti. Intanto, dirigenti e insegnanti potranno dire la loro attraverso una consultazione telematica che dovrà concludersi entro il prossimo 30 giugno. Non si tratta di nuove indicazioni ma di revisione di quelle allegate al decreto legislativo n. 59 del 2004 del ministro Moratti, già per altro sottoposte ad aggiornamento durante il biennio di governo del centrosinistra, ministro dell’istruzione Giuseppe Fioroni, che le adottò con decreto del 31 luglio 2007. La revisione, avviata da Mariastella Gelmini in articulo mortis del suo governo, circolare n. 101 del 4 novembre 2011, e ora in fase di avanzata elaborazione con l’attuale ministro, trae la sua fonte di legittimazione nel regolamento sull’ordinamento delle scuole dell’infanzia e …

"Anticorruzione: maxiemendamento e voto di fiducia", di Francesco Grignetti

La decisione è stata presa, si tratta ora di vedere se però non metterà in movimento una macchina infernale. Il governo intende sbloccare di forza il ddl Anticorruzione e chiederà domani un voto di fiducia su un maxi-emendamento che riscrive una volta per tutte le nuove norme penali e, molto probabilmente, anche le norme sulla eleggibilità o ineleggibilità dei candidati alle elezioni. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, conferma: «Abbiamo dato l’informazione al presidente della Camera… Adesso bisogna vedere, perché non abbiamo ancora scritto il maxi-emendamento». Scontato che il governo non cadrà sull’Anticorruzione, c’è però da registrare la malcelata soddisfazione del Pd («Se la fiducia viene posta sul testo della commissione, noi siamo pronti a votarla», diceva ieri Pier Luigi Bersani) e l’arrabbiatura profonda del Pdl. Il centrodestra non voleva assolutamente questo voto di fiducia. Teme imboscate e non gli piace il testo così come è. Perciò Angelino Alfano è sceso sul piede di guerra. Ha incontrato i capigruppo di Camera e Senato e ha fatto filtrare quale potrebbe essere la …

Viaggio nella zona rossa con i cacciatori di crepe “Ecco le case inagibili”, di Luigi La Spezia

«Se suona a vuoto vuol dire che si è staccato solo l’intonaco in superficie…». Tamburella con le nocche delle dita sul muro attorno alla crepa e sentenzia: «Non è nulla, non è una lesione seria». Nelle dita del geometra Francesco Maccio, direttore antincendio dei vigili del fuoco di Bologna, è rimasta l’esperienza dei terremoti dell’Aquila, Umbria, Marche, persino dell’Irpinia e ora lui è qui a saggiare la consistenza dei muri di Crevalcore, paese di 13mila abitanti, con una “zona rossa” dove abitavano 1.800 persone e che è ancora un deserto battuto dal vento. È da gente così che dipende l’assoluzione o la condanna delle case degli sfollati che aspettano con ansia di sapere se le abitazioni sono “agibili” e quindi possono tornare sotto il proprio tetto o passare invece altre settimane in tenda. La Protezione civile, dai dati diffusi ieri, ha già controllato in Emilia e Lombardia 5.372 edifici. Solo il 38% per cento sono risultati agibili, per il resto, il 32% sono inagibili, il 5% inagibili per rischio esterno, il 19% temporaneamente e il …

"Esodati, sono 390mila. Bufera su Fornero", di Massimo Franchi

Gli esodati sono 390mila. A certificarlo è una relazione che l’Inps ha mandato al ministero del governo nella quale sono definiti voce per voce i numeri dei “dannati” della riforma Fornero. comprende tutti coloro che hanno fatto un accordo per l’uscita dal lavoro e ora sono a rischio di restare senza occupazione e senza pensione per l’aumento dell’età pensionabile prevista dalla riformaFornero. Coloro che nei prossimi anni avrebbero raggiunto i vecchi requisiti per andare in pensione. Il documento è stato protocollato in uscita dall’Inps il 22 maggio. Ed era quindi a conoscenza di Elsa Fornero alla firma del decreto interministeriale sui 65mila che è stato firmato dalla ministra il 23 maggio e da più di una settimana quando arrivò la firma e il via libera definitivo di Mario Monti. La stessa Elsa Fornero per mesi ha negato che esistesse una stima precisa del numero degli esodati. La stessa Fornero ha “piegato” i paletti del suo decreto interministeriale per «salvaguardare » solo 65milia persone per i prossimi due anni, escludendo migliaia e migliaia di esodati. Ad …