Giorno: 12 Giugno 2012

"Troppi tagli di ore. Per la prof di italiano impossibile bocciare", di A.G.

Troppi tagli di ore. Per la prof di italiano impossibile bocciare La docente lo ha scritto in una lettera inviata al dirigente del suo istituto di Torino: in due anni la riforma Gelmini ha sottratto alla mia seconda 5 ore, così ora per le verifiche individualizzate si possono dedicare solo 12 minuti ad alunno! A farne le spese sono principalmente i ragazzi con disabilità o problemi d’apprendimento. Per far ripetere l’anno scolastico ad un alunno bisogna sempre essere sicuri di avergli cercato di trasmettere un’offerta formativa adeguata. In caso contrario non bisognerebbe prendere in considerazione l’eventualità della ripetizione dell’anno, ma proporre al Consiglio di Classe solamente voti positivi, dalla sufficienza in su. Ad esserne convinta è un’insegnante di italiano, in servizio presso un istituto superiore di Torino, il cui ragionamento è presto detto. Poiché nell’ultimo biennio ad una seconda classe della docente sono state sottratte ben “5 ore settimanali, in conseguenza della riduzione delle ore e dell’annullamento delle compresenze che hanno coinvolto la disciplina con la riforma Gelmini”, la prof ha espresso nero su bianco …

"Chi corre più rischi tra Roma e Madrid", di Moises Naim

Chi sta peggio, Italia o Spagna? Dal punto di vista economico, la Spagna; politicamente, invece, l’Italia. Ma la risposta potrebbe anche essere rovesciata.Dal momento che le difficoltà politiche spesso danneggiano l’economia e quelle economiche avvelenano la politica. La situazione politica spagnola si può deteriorare e il vantaggio di cui gode in questo momento l’Italia rispetto alla Spagna può svanire in breve tempo. In ogni caso quello che importa è che sia Roma che Madrid se la passano male e che la situazione è molto instabile. In questi momenti l’emergenza è la necessità di salvare le banche spagnole, ma fino a pochi mesi fa c’era la possibilità concreta che l’Italia perdesse la possibilità di finanziarsi sui mercati internazionali, una minaccia che prima aveva allarmato la Spagna. E ancora prima c’era stata la crisi politica in Italia, che aveva paralizzato il Paese e portato alla sostituzione di Silvio Berlusconi con Mario Monti. Le emergenze rimbalzano da un Paese all’altro, provocando sussulti che trasformano stabilità e prevedibilità in un ricordo remoto. Possiamo presupporre che le emergenze e le …

"Le manovre di chi specula in malafede", di Stefano Lepri

È davvero assurda l’idea che se le banche spagnole hanno avuto bisogno di soccorso, qualcosa debba accadere anche alle banche italiane. In Spagna pesano i resti di un mostruoso boom immobiliare, almeno 700.000 appartamenti invenduti; nulla di simile c’è in Italia. Tanto i problemi sono stati lasciati degenerare, nell’area euro, che riesce troppo bene alla malafede degli speculatori al ribasso confondersi con i timori di tutti. Era una buona notizia, quella dell’intervento a favore della Spagna. L’irrazionalità dei mercati sembra essere riuscita, nel seguito della giornata, a trasformarla in cattiva. E questo accade proprio in una fase in cui il governo Monti pare perdere la spinta. Dopo averlo esaltato fin troppo all’inizio, ora i mass media internazionali si disamorano di lui. Nulla nei dati giustifica preoccupazioni aggravate verso il nostro Paese, se non l’accresciuta confusione nella sua politica. La recessione italiana dipende innanzitutto da una manovra di bilancio obbligatoriamente brusca perché attuata troppo tardi. Ad ostacolare le misure di riforma strutturale e di rilancio sono problemi pratici di decidere, e di attuare ciò che si …

Il Pd a Bersani “Sul Cda ripensaci”, di Goffredo De Marchis

Un posto di prestigio fuori da Viale Mazzini o la direzione di Raifiction, la struttura che si occupa delle serie tv. Il direttore generale uscente Lorenza Lei cerca una “buonuscita” sotto forma di poltrona. Ieri ne ha fatto cenno durante la visita al presidente del Consiglio. Monti l’ha ricevuta con un certo fastidio, sia per la pubblicità data all’incontro dalla stessa Lei sia per i contenuti del colloquio. MA QUALCOSA di buono è venuto: il governo ha avuto la conferma che il meccanismo per insediare i tre dirigenti scelti da Monti è definitivamente avviato. Il Pdl è pronto a votare un nuovo Cda e la resa della Lei n’è la plastica dimostrazione. Adesso occorre rompere il muro alzato da Pier Luigi Bersani. Noi non indichiamo nomi, non lottizziamo, insiste il segretario. Una posizione isolata ormai, tutto il Pd gli chiede una marcia indietro. «Non lo capite che io sono già in corsa per le primarie, che ci metto la faccia? Non lo sapete che Renzi e Vendola mi aspettano al varco?», è la reazione stizzita …