Giorno: 13 Giugno 2012

Lo spread vola fino a quota 490 Bersani, Alfano e Casini da Monti “Garantitemi maggiore coesione”, di Elena Polidori

Un vertice d’urgenza sulla crisi. Il premier Mario Monti si consulta con Napolitano e convoca i leader dei partiti Alfano, Bersani e Casini. Vuole stringere i bulloni della maggioranza. Caldeggia un mandato forte per chiedere al Consiglio Ue di fine mese, misure concrete contro l’emergenza e la speculazione. «E’ un momento difficile, serve compattezza », ecco il suo messaggio, dopo un’ora di colloqui. I leader gli assicurano sostegno pieno e impegno sulle riforme, spending review inclusa. Monti è preoccupato. Da quando la Spagna ha chiesto aiuti Ue per le sue banche, sui mercati continuano a diffondersi timori sulla solidità dell’Italia e dunque sul rischio di un contagio. Non a caso lo spread, una sorta di termometro della fiducia, schizza fino al record di 490 punti, il massimo da gennaio, prima di ripiegare a quota 475. Il rendimento del Btp decennale oltrepassa la soglia- limite del 6% (6,3). Anche la Borsa è presa di mira. Piazza Affari soffre e le banche scivolano, peraltro in un contesto europeo positivo, come pure Wall Street. Al dunque perde lo …

"La Rai nel garbuglio", di Fabrizia Bagozzi

Giovedì prossimo il voto in Vigilanza. Che potrebbe slittare. L’accelerazione impressa da Mario Monti con l’indicazione di Anna Maria Tarantola alla presidenza della Rai e Carlo Gubitosi alla direzione generale ha portato la commissione di vigilanza a fissare il giorno per l’elezione dei sette membri di sua competenza. Si voterà giovedì 21 giugno, cioè dopo la presentazione dei palinsesti agli investitori pubblicitari. Sicché la data c’è, ma non la certezza su come andrà a finire. O meglio, c’è chi è disposto a scommettere fin da ora che la seduta (e anche qualche altra dopo) potrebbe slittare per mancanza del numero legale. Dunque anche ma non solo per il persistere di Bersani sulla linea aventiniana. E sempre che nel vertice convocato in serata (quando Europa è già in stampa) da Monti con Alfano, Bersani e Casini, non arrivi, in corner, un accordo. Magari un via libera alla proposta Pd-Udc sull’indicazione di tutti i nomi da parte del governo e su cui, però, il Pdl si è finora messo di traverso. Per ora, comunque, il segretario democratico …

"Benedetti i soldi per la scuola", di Marco Rossi Doria

La scuola è tornata in prima pagina con un dibattito in campo aperto sul tema del merito. Di questo va dato atto al ministro Francesco Profumo, che ha avviato questa importante .discussione.A maggior ragione perché non sono scese in campo le solite squadre del pro e del contro, ma tante interpretazioni della parola «merito» nel contesto della scuola. Il nostro faro è l’articolo 34 della Costituzione. La scuola è aperta a tutti. Questo è il grande auspicio dei costituenti. In parte avverato, in parte no. È avverato perché l’80% dei ragazzi finisce la scuola superiore, perché 184mila bambini e ragazzi disabili la frequentano, perché 710mila ragazzi e bambini di cittadinanza non italiana, spesso nati in Italia, vi hanno trovato il vero porto d’ingresso e la base di ogni futura e auspicata piena cittadinanza. Un sistema che fa questo è aperto a tutti. Siamo bravi. I docenti, in primo luogo, sono bravi. Ma al contempo quel sistema non può dirsi ancora abbastanza aperto perché il 20% degli alunni non finisce le scuole superiori o la formazione …

"Gli angeli del Parmigiano dalle Dolomiti alpini e vigili per salvare le forme cadute", di Jenner Meletti

Sono arrivati dalle Dolomiti per soccorrere il parmigiano. I vigili del fuoco volontari del Trentino, assieme agli alpini, aiutano le forme cadute nei magazzini come fossero dei feriti finiti in un canalone. «È come intervenire in una frana — racconta Niko Posenato, ispettore distrettuale dei vigili di Riva del Garda — solo che qui a creare pericolo non sono sassi e fango ma questi formaggi da 40 chilogrammi ». Poche parole, occhi sempre attenti: nessuno degli uomini deve farsi male. «La tecnica è quasi la stessa. Quando abbiamo iniziato il lavoro, ci siamo imbragati e ci siamo fatti alzare da un sollevatore telescopico. Così appesi potevamo liberare le scalere più alte, senza paura di finirci sotto, in caso di crollo per collasso delle scalere stesse o per una nuova scossa. La nostra filosofia, qui nel caseificio o sulle nostre montagne, è sempre la stessa: fare presto e bene, stando attenti alla vita di tutti, la nostra compresa». Cooperativa Le Tullie di Rolo, trentamila forme in due magazzini che il terremoto ha aperto come una scatola …

"Le nomine Agcom e il primato del pluralismo", di Vladimiro Zagrebelsky

Sarebbe bene sostituire la misteriosa sigla della Agcom con il suo nome vero, per ricordare la natura e la missione di quella Autorità indipendente, che è istituita «per le garanzie nelle comunicazioni». Essa svolgerà un ruolo decisivo nella assegnazione delle frequenze per le trasmissioni televisive: un ruolo determinante per ciò che vedremo, ascolteremo e sapremo nei prossimi anni. La gravità degli attuali problemi economici, che monopolizzano le attenzioni e preoccupazioni, spinge a vedere solo il profilo economico di questioni che invece riguardano anche altre ed importanti esigenze. E’ significativo che le critiche largamente portate alle recenti nomine dei componenti della Autorità finiscano spesso con il riflettersi solo sulle previsioni di comportamento di questo o quel commissario nelle decisioni che hanno conseguenze economiche sui vari operatori televisivi, attuali o potenziali. Nessuno, specie di questi tempi, può sottovalutare la portata economica delle decisioni da prendere. Ma essa non deve esaurire l’ attenzione di chi le prende, né la vigilanza della pubblica opinione. In un suo intervento a «Otto e mezzo» de La7, l’altro giorno il segretario del …

"La “ditta”, Penati e la questione morale", di Gad Lerner

CHI lo conosce non dubita che Filippo Penati abbia sempre lavorato per il suo partito prima che per sé stesso. Ha condiviso senza interruzioni le sorti della “ditta”.Così usava chiamarla ironicamente Bersani: dalla militanza comunista ai Ds fino al Partito democratico. Il segretario del Pd delegò Penati come suo emissario nel Nord Italia, prima di sceglierlo come braccio destro a Roma. Per un decennio gli sono state affidate relazioni delicate con ambienti imprenditoriali, soprattutto nel settore delle infrastrutture. È impensabile che Penati le abbia coltivate prescindendo da una visione condivisa. Per questo gli atti resi pubblici dalla magistratura di Monza con la richiesta di rinvio a giudizio per corruzione, concussione e finanziamento illecito dei partiti, esigono un chiarimento politico per il quale non serve attendere gli esiti giudiziari della vicenda. Cavarsela ricordando che Penati si è autosospeso dal partito, tanto più ora che Bersani avanza la propria candidatura al governo del paese, apparirebbe come una reticenza inspiegabile. Dalla lettura degli atti istruttori emergono domande squisitamente politiche: è opportuno che un dirigente di partito rivesta una …

"Berlino-Parigi la commedia degli errori", di Barbara Spinelli

Da qualche giorno si parla, non senza speranza, della proposta avanzata il 7 giugno da Angela Merkel alla televisione tedesca. Un’unione economica e politica dell’Europa, grazie alla quale la moneta unica potrà sormontare i propri squilibri, l’indebitamento degli Stati diverrà comune debito europeo, l’Unione potrà emettere eurobond garantiti solidalmente, sorvegliare le banche unificandole. L’obiettivo sarebbe una Federazione, ottenibile attraverso nuove graduali cessioni di sovranità nazionali: ancora in mano agli Stati, esse sono impotenti di fronte ai mercati. La terra promessa è bella, ma è tutt’altro che chiaro se il Cancelliere voglia, e presto, quel che annuncia. Se non stia guadagnando tempo, dunque perdendolo. Comunque, l’idea è di sfidare il suo principale interlocutore: il nuovo Presidente francese. Ricordi, la Francia, che se l’Europa non si fa la colpa è sua, non dei tedeschi. È da decenni che Parigi avversa cessioni di sovranità, e ora è messa davanti alle sue responsabilità. Né pare recedere: due ministri, degli Esteri e dell’Europa, votarono contro la Costituzione nel 2005. La rigidità francese è certo corresponsabile del presente marasma — Hollande …