Giorno: 27 Giugno 2012

"La destra in trincea", di Giovanni Valentini

Sono persone prive di scrupoli, affaristi spregiudicati. La mossa ampiamente annunciata con cui il centrodestra ha fatto mancare ieri il numero legale, nella seduta della Commissione di Vigilanza che avrebbe dovuto nominare i nuovi consiglieri di amministrazione della Rai, è uno schiaffo al governo Monti che ha già designato il presidente e il direttore generale. Ma è soprattutto un’offesa alla tv di Stato, al pluralismo e alla libertà d’informazione. E anche l’ennesima, spettacolare, indecente rappresentazione di quel conflitto di interessi che spinge tuttora Silvio Berlusconi ad anteporre la sua azienda al Paese, gli affari privati agli obblighi e ai doveri pubblici. Per fare qualche esempio facilmente comprensibile, è come se il proprietario della Coca-Cola impedisse di rinnovare il board della Pepsi-Cola. Come se il presidente della Bmw bloccasse il ricambio al vertice della Mercedes. O ancora, per usare all’inverso un paradosso di casa nostra, è come se Montezemolo e Della Valle paralizzassero le Ferrovie dello Stato per favorire i collegamenti del loro treno Italo. È improbabile che Berlusconi voglia tirare la corda fino a tirare …

"Le due sponde del Reno", di Bernardo Valli

I berlinesi dovrebbero imparare dagli assai più furbi cugini viennesi che sono riusciti a spacciare Beethoven per austriaco e Hitler per tedesco. Loro sono un po’ imbranati. In un tempo remoto li chiamavamo (che vergogna!) crucchi. Un’espressione sfrattata dai vocabolari e dai cervelli. Ma che si ripresenta nei cuori presi da irragionevoli, momentanee collere. Nell’Europa senza quasi più frontiere, su un piano più modesto ma ben più attuale, Berlino non ce la fa. È impacciata, è troppo brusca, non riesce a correggere l’immagine di Angela Merkel presentata come una massaia spilorcia, pronta a lesinare su tutto, e riluttante a spartire la crisi dell’euro con i mediterranei in difficoltà, ritenendoli inaffidabili perché spendaccioni. Se il comportamento dei tedeschi, arroccati in un’arroganza che è spesso scarsa capacità di comunicare, risveglia, sia pure in una versione annacquata, fantasmi ormai ridicoli; il risentimento di molti europei nei confronti della Germania, dilatato dalle passioni e dai timori accesi dalla crisi, non è solo in larga parte ingiustificato ma anche per tanti aspetti ridicolo. Se si valutano con obiettività i motivi …