Giorno: 15 Ottobre 2012

"Il Pd doppia il Pdl. Un partito Monti varrebbe il 20%" di Carlo Buttaroni

La Seconda Repubblica sta finendo come è finita la prima. Sono passati vent’anni. E l’opinione pubblica è nuovamente di fronte a vicende giudiziarie che riguardano la politica. O, meglio, una parte della politica. La caduta della Prima Repubblica fu una tragedia per la statura dei leader coinvolti, questa sembra una farsa per la variopinta galleria di personaggi, talmente improbabili da sembrare caricature di loro stessi. Colpisce l’analogia tra le due epoche: nella primavera del 1992 la leva per scardinare il sistema politico, messo alla sbarra dalla magistratura e dall’opinione pubblica, fu individuata nella riforma elettorale. La convinzione era che il passaggio dal sistema proporzionale a quello maggioritario, insieme all’abolizione delle preferenze, avrebbe fatto pulizia. Com’è andata a finire, dopo due decenni, è sotto gli occhi di tutti. Oggi, la speranza è di nuovo affidata a una riforma elettorale, che, paradossalmente, potrebbe segnare il ritorno al vecchio sistema proporzionale e alle preferenze. Cioè, a quelle norme abrogate anni fa. Il punto è che non c’è norma che tenga fronte alla spudoratezza. D’altronde Franco Fiorito che nell’immaginario …

"Bersani lancia la sfida: il Pd è la sola speranza", di Simone Collini

«Mio padre era capace di abbandonare tutto, qui in officina, se arrivava un bambino con la bicicletta rotta a chiedere aiuto». Ci pensa un po’ su. «Ecco cosa vuol dire darsi da fare». Poi Pier Luigi Bersani si guarda intorno, il ponte meccanico con sopra una macchina da riparare, strumentazioni elettroniche moderne, una vecchia Due cavalli faccia al muro. «Qui non era mica così in grande. Si era partiti dal niente. C’erano i fondamentali. C’era la voglia di rimboccarsi le maniche». Lui aiutava fuori, alla pompa di benzina. Qui dentro in officina no, pensava a tutto Giuseppe, che tutti chiamavano Pino. Che votava Dc. E che era tutt’altro che entusiasta del modo in cui il figlio minore impiegava il suo tempo libero. Poco distante da questo distributore Esso c’è il “Bar Colombo”. «Lì feci il mio primo comizio. Mi ricordo, era un lunedì di mercato, la piazza era piena. Ad ascoltarmi ci saranno state sì e no venti persone. Le idee che portavo non è che fossero di una popolarità smisurata. Ma la vera ansia …

"Bersani lancia la sfida: il Pd è la sola speranza", di Simone Collini

«Mio padre era capace di abbandonare tutto, qui in officina, se arrivava un bambino con la bicicletta rotta a chiedere aiuto». Ci pensa un po’ su. «Ecco cosa vuol dire darsi da fare». Poi Pier Luigi Bersani si guarda intorno, il ponte meccanico con sopra una macchina da riparare, strumentazioni elettroniche moderne, una vecchia Due cavalli faccia al muro. «Qui non era mica così in grande. Si era partiti dal niente. C’erano i fondamentali. C’era la voglia di rimboccarsi le maniche». Lui aiutava fuori, alla pompa di benzina. Qui dentro in officina no, pensava a tutto Giuseppe, che tutti chiamavano Pino. Che votava Dc. E che era tutt’altro che entusiasta del modo in cui il figlio minore impiegava il suo tempo libero. Poco distante da questo distributore Esso c’è il “Bar Colombo”. «Lì feci il mio primo comizio. Mi ricordo, era un lunedì di mercato, la piazza era piena. Ad ascoltarmi ci saranno state sì e no venti persone. Le idee che portavo non è che fossero di una popolarità smisurata. Ma la vera ansia …

"Il Nobel all'Europa e la sfida della democrazia", di Nadia Urbinati

La democrazia riceve il Nobel per la Pace. Perché ha trasformato l’Europa da continente di sanguinosi e atroci conflitti a unione di intenti nella libertà e nella tolleranza, le condizioni che creano la pace e allontanano le ragioni della guerra. È la democrazia che ha portato i popoli europei a creare un’unione e a godere di un benessere largo del quale hanno beneficiato sia i molti che i pochi. Ed è la democrazia ad essere in grave crisi oggi, insieme all’identità dell’Unione Europea, insieme alla crescita delle diseguaglianze sociali e, come si vede nell’umiliata Grecia, insieme alla pace sociale. L’Italia è sull’orlo di questo ciclo vorticoso di crisi e instabilità. Per ragioni simili e diverse a quelle che segnano i paesi del Sud Europa. L’Italia è ad un tempo un laboratorio e un monito di questa fase di appannamento del regime democratico. Ezio Mauro parlava su questo giornale di democrazia malata, descrivendo i sistemi di corruzione che coprono tutta la penisola, le gravissime combutte dei politici eletti con la malavita organizzata che ha suoi uomini …

"Il Nobel all'Europa e la sfida della democrazia", di Nadia Urbinati

La democrazia riceve il Nobel per la Pace. Perché ha trasformato l’Europa da continente di sanguinosi e atroci conflitti a unione di intenti nella libertà e nella tolleranza, le condizioni che creano la pace e allontanano le ragioni della guerra. È la democrazia che ha portato i popoli europei a creare un’unione e a godere di un benessere largo del quale hanno beneficiato sia i molti che i pochi. Ed è la democrazia ad essere in grave crisi oggi, insieme all’identità dell’Unione Europea, insieme alla crescita delle diseguaglianze sociali e, come si vede nell’umiliata Grecia, insieme alla pace sociale. L’Italia è sull’orlo di questo ciclo vorticoso di crisi e instabilità. Per ragioni simili e diverse a quelle che segnano i paesi del Sud Europa. L’Italia è ad un tempo un laboratorio e un monito di questa fase di appannamento del regime democratico. Ezio Mauro parlava su questo giornale di democrazia malata, descrivendo i sistemi di corruzione che coprono tutta la penisola, le gravissime combutte dei politici eletti con la malavita organizzata che ha suoi uomini …

"Patto produttività, 72 ore per l'accordo", di Massimo Franchi

Il 18 ottobre si avvicina. La deadline di giovedì fissata da Mario Monti per trovare un’intesa imprese-sindacati sulla produttività (con cui il premier vorrebbe presentarsi al vertice Europeo) è sempre più vicina. Nel pomeriggio è previsto un nuovo incontro tra le parti nel quale, per la prima volta, dovrebbe essere presentato e discusso un testo preparato da Confindustria, la parte che più spinge per arrivare ad un accordo. Da qua a dire che entro giovedì quel testo sarà sottoscritto, ce ne passa. Non pochi sono i nodi, fin qui solo accennati. Molti e diversi sono i capitoli a cui i vari attori danno importanza. Se per le imprese i temi fondamentali sono flessibilità dell’orario e inquadramento, per i sindacati invece il capitolo più importante è quello di un possibile aumento dei salari netti e (in primis per la Cgil) quello della certificazione della rappresentanza. Molte sono anche le particolarità di una trattativa cominciata a palazzo Chigi l’11 settembre con l’invito del governo a tornarvi con un accordo tra le parti: la produttività è strettamente legata …

"Patto produttività, 72 ore per l'accordo", di Massimo Franchi

Il 18 ottobre si avvicina. La deadline di giovedì fissata da Mario Monti per trovare un’intesa imprese-sindacati sulla produttività (con cui il premier vorrebbe presentarsi al vertice Europeo) è sempre più vicina. Nel pomeriggio è previsto un nuovo incontro tra le parti nel quale, per la prima volta, dovrebbe essere presentato e discusso un testo preparato da Confindustria, la parte che più spinge per arrivare ad un accordo. Da qua a dire che entro giovedì quel testo sarà sottoscritto, ce ne passa. Non pochi sono i nodi, fin qui solo accennati. Molti e diversi sono i capitoli a cui i vari attori danno importanza. Se per le imprese i temi fondamentali sono flessibilità dell’orario e inquadramento, per i sindacati invece il capitolo più importante è quello di un possibile aumento dei salari netti e (in primis per la Cgil) quello della certificazione della rappresentanza. Molte sono anche le particolarità di una trattativa cominciata a palazzo Chigi l’11 settembre con l’invito del governo a tornarvi con un accordo tra le parti: la produttività è strettamente legata …