Giorno: 9 Dicembre 2013

Veltroni: “Ora serve unità, io fui vittima delle correnti”, di Corrado Castiglione

A sentire l`ex leader pd Walter Veltroni la vittoria ottenuta con largo margine dal «suo» candidato sembra infondergli sincera soddisfazione e nuovo entusiasmo. Sarà per via di quella promessa annunciata da Renzi di fare piazza pulita delle correnti: una promessa che consente a Veltroni di continuare a sognare un partito senza più quelle divisioni che lo costrinsero a lasciare la guida del Pd dopo poco più di un anno (febbraio 2009). Ma anche perché nell`exploit del sindaco di Firenze – reso ancora più evidente dalla folta partecipazione ai gazebo – in fondo Veltroni rivive la propria esperienza di segretario critico durante il governo Prodi: non a caso oggi Veltroni limita l`azione del governo Letta alla necessaria riforma della legge elettorale, ma poi non intravede all`orizzonte altro che una sfida in cui il naturale candidato premier del Pd sia proprio il suo segretario. Affluenza, forse non è stato un successo come le primarie del 2007 dei 3 milioni e mezzo di elettori, quando fu lei ad essere scelto come segretario, però poco ci è mancato: un …

Prodi: “Ora Matteo sia responsabile o vittoria inutile”, di Carlo Fusi

Romano Prodi segna i confini entro cui, a suo avviso, deve muoversi Matteo Renzi dopo il trionfo nelle primarie. «Visto il numero di coloro che sono andati a votare, non c`è dubbio che l`investitura c`è, ed è forte. Adesso l`obiettivo più importante concerne la necessità di trovare l`unità del partito attorno al nuovo leader. E che comporta anche l`intelligenza del vincitore di, capire che il cambiamento che vuole lo può attuare solo se ha un partito forte e stabile attorno a lui». Dunque dopo averlo annunciato, è stato di parola. Rientrato dalla Russia, il fondatore dell`Ulivo è andato a votare alle primarie del Pd. Poi un`oretta di jogging prima di tornare a casa, dove ad attenderlo c`è Arturo Parisi, l`amico di tante battaglie. «Penso fosse doveroso votare alle primarie – riflette – perché in questo stato di fibrillazione così forte ritengo che il Pd sia l`unico punto di riferimento». Le primarie, aggiunge, sono «il momento dello scontro democratico, ma dopo lo scontro, un partito deve mettersi insieme. Quello che io raccomando, se posso fare una …

In fila con il popolo del Pd “Siamo qui nonostante tutto al partito serve una scossa”, di Sebastiano Messina

Fa freddo, al gazebo di piazza Mazzini, e ogni tanto piove pure. Fa freddo, ma dev’essere un’energia pulita, quella di un’inaspettata passione civile su cui nessuno avrebbe scommesso, a scaldare i volti delle cento persone che alle sette di sera sono in fila per imbucare la scheda nell’urna di cartone, gente paziente e decisa che guarda le luci delle bancarelle di Natale che illuminano la piazza eppure se ne sta qui, in silenzio, aspettando che arrivi il suo turno per votare Renzi. O Cuperlo. O Civati. Sono così tanti che alle sei di sera dal gazebo hanno lanciato l’Sos: «Mandateci subito altre schede, o dovremo chiudere il seggio». Le file in realtà sono due. La prima è per gli iscritti e per chi si è prenotato online: si fa presto, solo sono in otto. Ma è la seconda quella lunga, così lunga che comincia già da via Oslavia e poi gira ad angolo retto. Sono 96, ci metteranno almeno un’ora ad arrivare all’urna di cartone al centro del gazebo bianco. Un mendicante la percorre al …