Giorno: 10 Dicembre 2013

“Separazione fra scuola e lavoro, uno stereotipo che va superato”, di Gianni Trovati

Quello della separazione netta tra il tempo della scuola e quello del lavoro è uno stereotipo da superare, perché il 48% dei ragazzi che si sono diplomati la scorsa estate ha svolto almeno un periodo di stage durante le superiori, e il 61% di loro ha avuto anche un’esperienza di lavoro vera e propria, ovviamente stagionale nella stragrande maggioranza dei casi. Il problema vero è quello dell’orientamento, perché il 44% dei neo-diplomati si dice almeno in parte pentito delle scelte fatte e specifica che, se potesse tornare indietro, cambierebbero indirizzo o scuola (e spesso entrambi). Altri numeri preoccupanti arrivano quando si guarda al futuro immediato: meno di sei neo-diplomati su dieci puntano con sicurezza all’università, e il 16% dei ragazzi dichiara di non avere idea di che cosa fare, una preoccupante quota di «incerti» che sale al 25% negli istituti tecnici. Sono questi i numeri chiave del nuovo rapporto AlmaDiploma, presentato ieri a Roma dal Consorzio AlmaLaurea che da anni ha esteso le proprie rilevazioni al mondo della scuola superiore, e abbraccia ormai poco meno …

Immigrazione, deputati Pd “Ripensare la legislazione e i Cie”

Approvata alla Camera mozione firmata dai modenesi Baruffi, Galli, Ghizzoni e Patriarca. La legislazione formulata dal centro-destra ha fallito, non ha né diminuito il numero dei clandestini né aumentato quello delle espulsioni: occorre ripensare completamente la normativa in materia di immigrazione. E’ questa la richiesta contenuta nella mozione di indirizzo al Governo, approvata lunedì 9 dicembre alla Camera, che porta anche la firma dei deputati modenesi Baruffi, Galli, Ghizzoni e Patriarca. “Occorre abrogare il reato di clandestinità – dicono i deputati modenesi – trasformare i Cie e riscriverne completamente le regole di gestione”. A più riprese i parlamentari Pd hanno, in questi anni, visitato il Cie modenese, l’ultima visita in ordine di tempo è stata quella effettuata, nel luglio scorso, dal senatore Vaccari e dai deputati Baruffi e Patriarca: è proprio partendo dall’approfondita conoscenza della situazione modenese, e delle altre realtà in cui sono presenti centri di trattenimento, che è nata la mozione di indirizzo al Governo in materia di immigrazione approvata, lunedì 9 dicembre, alla Camera dei deputati che chiede il complessivo riordino della …

“Il team del rottamatore. I ruoli e gli equilibri nella segreteria di Renzi”, di Rudy Francesco Calvo

Dodici dirigenti più un portavoce affiancheranno il nuovo segretario nella gestione del Pd. Gli uomini forti sono soprattutto tre, altri incarichi pensati per obiettivi specifici. C’è un civatiano, prosegue il dialogo con Cuperlo. Non c’è un vicesegretario, così come manca un coordinatore della segreteria. Ma la squadra presentata ieri da Matteo Renzi nella sua prima conferenza stampa al Nazareno («Ma è sempre così?», ha chiesto sottovoce, davanti ai flash dei numerosissimo fotografi presenti, a Guglielmo Epifani accanto a lui, che però non gli ha risposto) ha già due uomini forti ben individuati: Luca Lotti, responsabile organizzazione, e Stefano Bonaccini, al quale sono stati affidati gli enti locali. A questi, si affianca Lorenzo Guerini, che nel ruolo di portavoce si occuperà dei rapporti con l’esterno del partito, dopo aver curato quelli con le altre componenti interne nella faticosa battaglia per definire le regole congressuali. Quando il sindaco di Firenze diventerà anche formalmente segretario del Pd, cioè domenica dopo l’ufficializzazione dell’esito delle primarie in assemblea nazionale, saranno loro ad occuparsi della gestione day by day del partito, …

“Scuola, c’è poco da essere ottimisti”, di Andrea Gavosto

Molto rumore per nulla? La scorsa settimana sono stati resi noti i risultati per il 2012 che l’indagine internazionale PISA dell’Ocse fornisce ogni tre anni sulle competenze degli studenti di 15 anni. La comunicazione dei risultati dell’Italia e i resoconti dei media nazionali hanno dato grande enfasi al miglioramento che sarebbe avvenuto negli ultimi anni, in matematica – focus dell’ultima rilevazione – come pure in lettura e scienze, le altre aree regolarmente sotto osservazione. Tale miglioramento, pur non evitando ai risultati del nostro Paese di restare in aggregato significativamente al di sotto della media Ocse, andrebbe accolto con soddisfazione. «L’Italia ha migliorato i suoi risultati senza rinunciare al principio di equità nel sistema di istruzione» ha dichiarato il ministro Carrozza. Alla luce di questa lettura dei dati, è possibile che l’opinione pubblica si sia fatta l’idea di una scuola italiana infine avviata sulla giusta strada. Le cose non vanno proprio così. In attesa di ulteriori approfondimenti, per rendersene conto basta leggere il rapporto e la sintesi che l’Invalsi ha pubblicato sugli esiti di PISA 2012 …

“Coppie di fatto boom”, di Mariagrazia Gerina

Istantanee di coppia. Francesco e Marco vivono insieme da anni e si sentono vittime di un paradosso: «Gli altri si scambiano una promessa per la vita, noi per ora possiamo solo nominarci nel testamento». Cosa che hanno fatto da tempo. Poi è arrivata la bimba, che nella vita di tutti i giorni li chiama papà ma all’anagrafe è figlia di uno solo dei due. E di nuovo sono stati costretti a celebrare l’evento cambiando il testamento. Giovanna e Fabrizio sono una giovane coppia, vivono insieme da due anni, dividendo spese di affitto e bollette, senza troppi problemi. Però vogliono essere sicuri di potersi prendere cura l’uno dell’altro, anche in caso di malattia o di un incidente. Valeria è già rimasta scottata una volta: lavorava al negozio del marito, ma senza contratto. Ora convive con un nuovo compagno che vuole rassicurarla, garantendole nero su bianco un sostegno economico anche se si dovessero lasciare. Desideri e paure quotidiane delle coppie di fatto. Erano 500mila nel 2007, sono diventate quasi un milione. Nel 2007 erano soprattutto famiglie ricostituite, …

“Radiografia del gazebo”, di Ilvo Diamanti

Le primarie del Pd hanno garantito a Matteo Renzi un successo ampio e netto — quasi il 70% dei consensi. Legittimato da una mobilitazione larga quanto inattesa. Circa 3 milioni. Più o meno come nel 2009 e nel secondo turno dell’anno scorso. Quando, però, si trattava di primarie di coalizione per scegliere il candidato premier del Centrosinistra. Un’affluenza tanto ampia non era scontata. Due settimane fa, infatti, la quota di elettori del Pd e del Centrosinistra che dichiarava l’intenzione di partecipare alle primarie era, di circa un terzo, inferiore alle occasioni precedenti (Sondaggio Demos). Effetto, soprattutto, della delusione, in seguito al risultato delle elezioni di febbraio. Quando il centrosinistra non è riuscito a vincere, nonostante la mobilitazione e le attese alimentate dalle primarie svolte in novembre. Invece, anche in questa occasione, molti elettori hanno messo da parte disincanto e frustrazione. Così, per una volta di più, domenica sono tornati ai seggi allestiti dal Pd. Ci hanno ripensato per diverse ragioni. Anzitutto, il vizio della partecipazione. La convinzione democratica. La convinzione che la “volontà popolare” sia …

“La protesta e la speranza”, di Michele Ciliberto

Qualcuno, forse, obietterà che io sono un marxista, ed è possibile. Non credo però che si possano comprendere la “sorpresa” delle primarie di domenica e il successo di Matteo Renzi se non si parte da qui: dalla crisi profondissima che devasta da anni ormai l’Italia e dai caratteri peculiari che essa ha assunto. Si tratta di una crisi che ha toccato, peggiorandole, le condizioni materiali di larga parte della popolazione italiana; ma non si è fermata a questo, pur fondamentale, livello. È una crisi che è risalita al piano complesso e delicatissimo delle identità individuali, dei valori intorno ai quali ciascuno costruisce se stesso e si proietta nell’avvenire, progettando la proprio vita e quella delle persone più vicine. Lo ha fatto dissolvendo, progressivamente, l’idea stessa di futuro, la speranza di poter vivere una vita decente, autonoma, libera, colpendo allo stesso modo – e qui sta un elemento di novità – classi subalterne e classi proprietarie: «capitale» e «lavoro», avrebbe detto una volta un marxista. Le cronache sono piene di operai che salgono sulle gru perché …