Giorno: 13 Dicembre 2013

“Quelli che bruciano i libri”, di Luigi Manconi

Ci salveranno i poeti? Il dubbio è ricorrente nella storia della cultura, ma proprio per il paradosso che richiama (la fragilità della poesia/l’enormità del mondo) finisce con l’attraversare anche la vicenda sociale e politica dei nostri giorni. La conferma più inequivocabile viene dal fatto che oggi, in Europa, c’è chi brucia i libri dei poeti e che, a gettare l’allarme, siano proprio due poeti. È successo appena qualche giorno fa, quando Edith Bruck e Nelo Risi mi hanno scritto per raccontare quanto segue. Miklós Radnóti, uno dei più grandi poeti ungheresi del ’900, fu ucciso il 10 novembre del 1944 mentre, insieme ad altri 3000 prigionieri, veniva ricondotto in Ungheria dalla Serbia. Nato da una famiglia ebrea a Budapest, dopo gli studi in filosofia si era dedicato alla poesia, collocandosi fra i principali esponenti di una corrente letteraria di ispirazione popolare, formatasi in Ungheria negli anni 30. Dopo la morte, il suo corpo fu gettato in una fossa comune vicino al villaggio di Abda, nei pressi di Gyor. Qualche tempo dopo, tra i brandelli della …

“I ribelli senza leader”, di Paolo Griseri

Senza leader e senza richieste. Il nuovo movimento dei forconi è forte perché finora nessuno è stato in grado di definirlo. Sfugge, scappa dai cappelli della politica e dalle definizioni dei mass media. Molto più bravo a dissimularsi della Pantera studentesca del’90. È certamente un contenitore di rabbia, «l’effetto del colpo di rinculo del ceto medio», come spiega il presidente del Censis, Giuseppe De Rita. «La polverizzazione del Novecento», sintetizza il sociologo Marco Revelli. In ogni caso, la presa d’atto che d’ora in poi dormire sonni tranquilli sarà un lusso riservato all’élite. Se si dovesse trovare una storia simbolo per definire quanto sta accadendo nelle città italiane, quella di Alessio M. avrebbe buone possibilità di diventarlo. Lunedì mattina Alessio ha fatto la sua parte in quella specie di assalto al Palazzo d’Inverno che è stato lo scontro di fronte alla sede della Regione Piemonte a Torino. Era nel gruppo che ha fatto rifornimento di mattoni in un vicino cantiere prima di scagliarli con forza contro gli agenti protetti dai caschi. E’ stato arrestato. Ieri ha …

“Ma che c’entra il disagio con la violenza?”, di Maurizio De Giovanni

Quindi, se non altro, gli italiani si ritrovano in piazza. Dovrebbe essere per certi aspetti, se ci pensate, confortante: non facciamo altro che dirci che non esistono più passioni comuni, sentimenti, istanze sociali e ideologie; che rimpiangiamo il fermento degli anni settanta, i cori, le mozioni collettive e la voglia di cambiare il mondo e un sistema insoddisfacente; che la nostra società è ormai composta da egoismi e limitate visioni, in cui ognuno pensa a se stesso e poco più. Scuotiamo il capo di fronte a certe utilitaristiche occupazioni studentesche, a base di criolina o altre sostanze chimiche, che non esprimono un vero disagio ma più semplicemente la volontà di saltare qualche noioso compito in classe; e allarghiamo sconsolati le braccia quando vediamo che le tenute antisommossa sono indossate dalla polizia ormai solo per fronteggiare gli ultras ottusi e ignoranti di qualche squadra di calcio, gente che mette in campo soltanto la bestiale ignoranza e nessun valore. I Forconi, invece, sembrano essere altro. Roma, Milano, Genova paralizzate da un movimento di violenza montante, che sembra …