Giorno: 18 Dicembre 2013

Sisma, parlamentari Pd “Sono 16 i nostri emendamenti accolti”

Grande risultato complessivo del lavoro congiunto dei parlamentari modenesi del Pd. “C’è chi fa chiacchiere e lancia accuse, chi organizza viaggi turistici e spot, e c’è chi, come il Pd, porta a casa risultati concreti, spesso ottenuti con fatica e senza clamore mediatico”: concluso il lavoro della Commissione Bilancio della Camera sulla Legge di stabilità e in fase di conclusione anche la discussione sul decreto Enti locali al Senato, i parlamentari modenesi del Pd Davide Baruffi, Carlo Galli, Manuela Ghizzoni, Edoardo Patriarca, Giuditta Pini, Matteo Richetti e Stefano Vaccari, tracciano un bilancio complessivo del frutto del loro pervicace impegno, di queste ultime settimane, sui temi attesi nell’area del cratere sismico. Facendo un conto totale sono ben 16 gli emendamenti targati Pd accolti, in diversi provvedimenti legislativi. Introducono tutti importanti novità legislative richieste a gran voce nelle zone colpite dal sisma del 2012. Eccone l’elenco completo in ordine di accoglimento: 1) la proroga di tre anni del pagamento delle tasse 2) l’esclusione dal computo del patto di stabilità delle risorse destinate ai lavori di ricostruzione dei …

Speranza: «Esodati e diritto allo studio, la manovra è più sociale», di Bianca Di Giovanni

«Questa legge di Stabilità ha un forte segno politico impresso dal Pd, che va verso l`equità e la crescita». Roberto Speranza, capogruppo dei democrat, ci tiene a segnalare il contributo del suo partito alla legge di bilancio nel passaggio alla Camera. Il presidente dei parlamentari Pd sa bene che alcune componenti della società si aspettavano forse di più. «Non ci nascondiamo dietro a un dito – spiega – sappiamo che l`intervento è limitato, ma resta il fatto che c`è un`inversione di tendenza». Speranza parla mentre in commissione Bilancio continua la maratona sugli ultimi emendamenti da votare. Alcune partite sembrano ancora aperte. Quali sono i segnali di equità che avete voluto dare? «Prima di tutto le modifiche al taglio del cuneo che sono state introdotte. Riducendo essenzialmente la platea dei beneficiari ai lavoratori sotto i 27mila euro di reddito annuo, garantiamo oltre 200 euro in più in busta paga a 12 milioni di persone, da erogare in unica soluzione nel mese di marzo. Lo so che alcuni alzeranno il sopracciglio, asserendo che la somma non è …

“Le università online non passano l’esame”, di Corrado Zunino

Diciannove pagine del ministero dell’Istruzione seppelliscono le undici università telematiche italiane. Sei mesi di lavoro della commissione interna dedicata (due professori emeriti più il vicecapo di gabinetto), tre riunioni, diverse audizioni, i pareri del Cnsu (Consiglio degli studenti) e i dossier dell’Anvur (i valutatori). A fine ottobre la sentenza, attesa in verità: le università telematiche italiane hanno pochi (o più spesso nessuno) insegnanti a tempo indeterminato, hanno pochi studenti, pochi immatricolati e spesso un numero di lauree incongruo rispetto agli iscritti. A volte hanno problemi infrastrutturali. Chi non risolverà presto queste assenze, queste chiare mancanze, dovrà chiudere. «Pena l’estinzione dell’università stessa», aveva già scritto l’Anvur. Dice ora il ministro Maria Chiara Carrozza, a sintesi del lavoro: «Basta alle deroghe per le telematiche. Devono avere regole certe come le università tradizionali, devono seguire criteri stringenti per l’accreditamento e il reclutamento del personale docente. Dobbiamo poter valutare, con gli stessi criteri validi per le università tradizionali, l’efficacia e l’efficienza dei corsi impartiti. Lo faremo nel prossimo piano triennale». Fino ad oggi i corsi sono stati valutati prima, …

“Quota 96”, la suprema Corte dice no!, di Pasquale Almirante

Con Ordinanza 318/2013 depositata il 17/12/2013 la Corte Costituzionale non riconosce al personale della scuola della “Quota 96” il diritto alla pensione. Tutto torna in mano alla politica, se ad essa piaccia La Consulta dunque nella sentenza emessa oggi, 17 dicembre, dichiara la “manifesta inammissibilità” della questione di legittimità costituzionale dell’art. 24, ma non entra affatto, tuona il prof. Giuseppe Grasso dal blog dei “Quota 96”, nel merito dell’ordinanza emessa dal Tribunale del Lavoro di Siena, che aveva accolto la richiesta di pensionamento di una docente, e quindi viene giudicata “manifestamente inammissibile per una pluralità di ragioni”. “Ritenuto che nel corso di una controversia di natura previdenziale proposta da una docente a tempo indeterminato nei confronti del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, il Tribunale ordinario di Siena, in funzione di giudice del lavoro, ha sollevato, in riferimento agli artt. 2, 3, 11, 38, 97 e 117, primo comma, della Costituzione – quest’ultimo richiamato in relazione all’art. 6, paragrafo 1, della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, ratificata con la …

“Legge elettorale con chi ci sta. Renzi sonda i berlusconiani”, di Mario Lavia

Primo confronto con Brunetta, il Mattarellum come ipotesi di intesa. Mentre il presidente del consiglio fa mostra di ottimismo: «Mangeremo il panettone anche l’anno prossimo». Il tiki taka continua e si può essere certi che non finirà tanto presto. Enrico Letta e Matteo Renzi, Matteo Renzi ed Enrico Letta: il 2013 si va chiudendo all’insegna di questo enigmatico tandem tutto made in Pd. Anche nella sonnacchiosa giornata politica di ieri – si sente che Natale si avvicina – sono stati loro due a “fare i titoli” dei siti d’informazione, con il premier tutto proteso a spargere ottimismo («Mangeremo il panettone anche l’anno prossimo») e il secondo che ha twittato per un’ora sempre dando l’impressione di correre, di avere fretta. E di volersi muovere a tutto campo, oltre i confini della maggioranza, e infatti ha cominciato a sondare i berlusconiani. Ieri sera un uomo del leader del Nuovo Pd, Dario Nardella, ne ha parlato con Renato Brunetta. Giorgio Napolitano, uno che mastica politica come nessun altro, è arciconvinto che Letta e Renzi debbano marciare insieme: e …

“Qualche idea per dare diritti senza toglierli a chi li ha”, di Cesare Damiano

Da un po’ di tempo a questa parte nel dibattito politico va di moda contrapporre i diritti e le tutele delle vecchie generazioni a quelli delle generazioni più giovani. Mettendo da parte gli eccessi polemici proviamo a fare qualche ragionamento di merito. Con la riforma Dini del 1995 il sistema previdenziale ha adottato il contributivo pieno per coloro che entrano nel mondo del lavoro a partire dal 1°gennaio 1996. Questa data diventa, simbolicamente, lo spartiacque tra due modalità di calcolo, retributivo e contributivo. Il primo consente di avere condizioni più favorevoli: ad esempio, la pensione erogata con il sistema retributivo dopo 40 anni di lavoro equivale all’80% della media delle retribuzioni degli ultimi 10 anni, di solito i più favorevoli sotto il profilo della busta paga. Questa modalità di calcolo è stata conquistata nel 1969, dopo le imponenti mobilitazioni sindacali dell’epoca. Il metodo contributivo, invece, eroga una pensione calcolata sulla base dei versamenti effettuati lungo l’intero arco della vita di lavoro e, attraverso i coefficienti di trasformazione, è collegato all’andamento del Pil: un indicatore negativo, …

“A chi torna utile un Parlamento diviso”, di Franco Cordero

Nove contro sei, mercoledì 4 dicembre la Consulta emette una sentenza bivalente, sicché rimane oscura l’intenzione politica sommersa: da un lato pungola assemblee ignave (così finirà l’Italia se non riformano la macchina elettorale); dall’altro, dissotterra una proporzionale pura consolidando i cimiteri delle “larghe intese” (in lingua diretta, “lasciamo le cose quali sono”). Attori più o meno importanti hanno un tornaconto nell’immobilità. Identifichiamoli salendo dai piccoli con pennacchio governativo, quali sono i sedicenti postberlusconiani: l’altro ieri gli rendevano servizi declamando col cuore in mano; e nella partita elettorale maggioritaria hanno tutto da perdere fino al grado zero (vedi Italia dei Valori, Verdi, Rifondazione comunista, Comunisti italiani, Futuro e Libertà). Non era pensabile la propensione suicida al doppio turno. Infatti, scatta l’ultimatum d’una colomba ministeriale furiosa perché l’iter del ddl sulla riforma elettorale passa alla Camera dal Senato, dove dormiva sonni profondi: altolà; e fissa un termine, 15 giorni, scaduti i quali il governo cade. Stanno ancora peggio i resti d’un centro che sarebbe dovuto nascere sul tronco del governo Monti. La microgalassia vuol sopravvivere, quindi difenderà …