Giorno: 22 Dicembre 2013

“Storia di una crudele illusione”, di Pietro Greco

Cronaca di un rapporto annunciato. La rivelazione de “La Stampa” sul rapporto top secret elaborato lo scorso 4 dicembre dai medici degli Spedali Civili di Brescia sulle cartelle cliniche dei 36 malati trattati con il cosiddetto «metodo Stamina», pone fine – si spera in maniera definitiva – a una vicenda che, vista dall’estero, è risultata persino difficile da credere. Un signore, laureato in psicologia, senza esperienza scientifica e/o medica nel settore, sostiene di aver messo a punto un metodo, a base di cellule staminali mesenchimali, capace di curare decine di malattie degenerative. Chiede di essere creduto sulla parola, perché non rivela né i risultati di test e neppure il contenuto della sua pozione. Incredibilmente un ospedale, quello di Brescia, applica il metodo a un certo numero di pazienti. I genitori di due bambini e un adulto sostengono di aver ottenuto miglioramenti dopo la cura. Ma ora gli stessi Spedali Civili rivelano che nessun medico ha trovato il minimo riscontro a queste affermazioni. I documenti pubblicati da La Stampa rivela che gli stessi medici degli ospedali …

“America ok, ma soltanto per se stessa”, di Francesca Guerrera

Big Ben ha detto stop. Dubito che Ben Bernanke abbia mai visto Portobello, ma la frase ormai storica di Enzo Tortora descrive perfettamente il momento cruciale dell’economia americana. Da mercoledì pomeriggio, gli Usa devono ritornare a camminare con le proprie gambe perché Big Ben ha cominciato a togliere le stampelle della Federal Reserve. Ridurre lo stimolo che la Fed pompa nell’ economia americana ogni mese da 85 miliardi a 75 miliardi non sembra granché ma è in realtà una decisione storica. Il messaggio lanciato da Bernanke un mese prima di lasciare la banca centrale americana è chiaro: la ripresa è solida, i consumatori stanno ritornando in negozi e agenzie immobiliari, le aziende sono in buona salute, i mercati in grande spolvero. A cinque anni dalla crisi finanziaria più devastante del dopoguerra, la Fed incomincia a togliersi di mezzo, lasciando l’economia più capitalista del mondo e i liberi mercati a fare il loro mestiere. A dire la verità, Bernanke e i suoi hanno aggiunto una dose di zucchero alla pillola un po’ amara del taglio di …

“Cassa integrazione record, 1 miliardo di ore”, di Riccardo Rimondi

Non ha ancora superato il miliardo, ma lo farà entro fine anno, per la terza volta dall’inizio della crisi. Secondo la Cgil, anche nel 2013 il numero di ore di Cassa integrazione oltrepasserà quella barriera psicologica già scavalcata nel 2010 (1,2 miliardi) e nel 2012 (1,1 miliardi). «Si prospetta l’ennesimo anno record in termini di ricorso alla Cig da quando, ormai sei anni fa, siamo stati investiti da una violenta crisi» afferma il segretario confederale della Cgil, Elena Lattuada, attaccando la Legge di Stabilità «che non mette in campo misure per invertire la tendenza. La discussione sulla riforma degli ammortizzatori sociali è mossa solo in termini di taglio delle risorse e mancano misure di contrasto alla crisi. Il Paese è in ginocchio e la situazione sociale diventa sempre più insostenibile: serve una svolta e serve ora». A tutto il 30 novembre sono stati accumulati 990 milioni di ore, un dato sostanzialmente invariato rispetto all’anno scorso (—1,41%). Un numero che lo studio del sindacato traduce in oltre mezzo milione di persone a zero ore, circa 517 …

“Noi e loro muti d’orrore”, di Concita De Gregorio

Dice: sono marocchini, tunisini. Se ne stiano al paese loro. Cosa volete che ce ne importi degli africani, non vedete che non c’è da mangiare per noi. Dice: non li vedete i forconi in piazza, e voi ancora lì al tepore delle vostre belle case a menarla con la solidarietà, con l’accoglienza. Dice: pensate agli italiani, prima. Va bene, allora cominciamo da qui. Da una conversazione qualsiasi di quelle che toccano ogni giorno, a volerle ancora sostenere. Quando sei in fila all’Agenzia delle entrate o alle Poste a pagare un bollettino, al forno a comprare il pane. Non ce n’è per noi, cosa volete che ce ne importi di quelli, che poi alla fine sono anche mezzi criminali. Sempre, quasi sempre. Va bene. Allora diciamo che sì, è così: se non ti salvi tu non puoi salvare gli altri, te lo spiegano bene ogni volta che l’aereo decolla. Prima assicurati di aver messo la tua maschera di ossigeno e il tuo giubbotto, poi aiuta il vicino. Il bambino, la donna incinta, il vecchio. Non importa. …

“Se questa è una scuola”, di Mila Spicola

Mi contatta una mamma e mi segnala che il figlio, chiamiamolo Mario, che frequenta il primo superiore di un noto Istituto Tecnico di Palermo, a scuola è stato aggredito dai compagni «più anziani» e sbattuto contro il muro più volte. «O cavolo, e i miei colleghi?» «I professori non c’erano, i ragazzi erano soli da tre ore perché mi han detto che non ci sono soldi per chiamare i supplenti». Lei se n’è lamentata, coi professori, con il dirigente scolastico ma purtroppo la scuola non ha fondi, non si possono sempre chiamare i supplenti e la mancanza di personale ATA impedisce la custodia dei ragazzi quando c’è un buco. La cosa è stata verbalizzata nel consiglio di classe e così la scuola s’è messa il ferro dietro la porta. Cosa è stato verbalizzato? Che in una scuola italiana si possano lasciare dei minori (con evidenti problemi disciplinari) senza custodia? Ma stiamo scherzando? «Mi fai vedere questo verbale?» Certo. Lo leggo e si scoperchia il pentolone noto a me ma, parrebbe, ignoto ai più, dell’andamento gestionale …

“Chi spara sull’euro”, di Mario Pirani

È difficile interpretare in quale fase si trovi l’Italia. De Rita, nell’ultimo rapporto Censis, indica come la più grave fra le convinzioni che dominerebbero i flussi dell’opinione pubblica, la paura che il Paese si trovi sospeso sull’orlo del baratro: un improvviso ritiro dei sottoscrittori internazionali dalle aste del debito pubblico, difficoltà nei pagamenti degli stipendi e nei rapporti interbancari, accentuarsi incontrollato dei disordini politici potrebbero imprimere un precipitare agli inferi e la perdita del controllo politico e sociale. Nei momenti più bui lo sconforto e la sfiducia prevalgono, poi un dato ottimistico sulla diminuzione dello spread, sull’aumento delle esportazioni mani-fatturiere, su un passeggero miglioramento della Borsa spingono a dar fiducia alle voci governative secondo cui il peggio sarebbe superato. Ma troppi annunci salvifici ci hanno in precedenza vaccinato. Oggi si presenta, però, un fatto nuovo, la conquista clamorosa della direzione del Pd da parte di Matteo Renzi, i tre milioni di voti che l’hanno accompagnata con relative manifestazioni di entusiasmo — un evento ormai ben raro — il diffondersi di un ottimismo di sinistra, di …