Giorno: 6 Dicembre 2013

“Ripiombati nei primi anni Novanta”, di Mario Lavia

Di ripiombare ai primi anni Novanta l’Italia non aveva certo bisogno. Fino a tre giorni fa l’analogia stava nella catastrofica situazione economica. Da mercoledì sera la somiglianza sta anche nella crisi politico-istituzionale. Ci risulta che da importanti ambienti economico-finanziari, soprattutto inglesi e statunitensi, si siano levate ieri domande inquietanti sulla affidabilità delle nostre istituzioni. Davanti a un parlamento politicamente in crisi (e va sottolineato “politicamente”, contro le teorie sfasciste di Grillo e Santanchè), viene chiesto se le leggi passate, presenti e future abbiano efficacia, ci si interroga sulla tenuta delle nostre istituzioni, sulla capacità dei nostri leader e ministri, sulla validità del governo italiano. Stando così le cose non si possono escludere pesanti attacchi alla nostra economia. Vedremo che farà lo spread. Allarmismo? Per niente. Ieri Napolitano è giustamente intervenuto per cercare di smontare la polemica sulla delegittimazione del parlamento. E però stavolta – come dire – abbiamo la spiacevole sensazione che non sia riuscito a placare gli animi. Ha chiesto, il Presidente, modifiche costituzionali per ridurre i parlamentari e superare il bicameralismo perfetto. Come …

“Microcredito e anziani adottati. Le nuove idee-casa degli studenti”, di Elena Tebano

Non ne poteva più delle lunga processione di case con la muffa sui muri, mobili scalcinati e impianti fuori norma in cui ha passato gli anni dell’università. Cosi Davide De Santis, barese di 28 anni trapiantato in Emilia Romagna, ha deciso di fare qualcosa. A settembre, negli stessi giorni in cui si laureava in Scienze politiche, ha inaugurato i suoi 29 posti letto nel centro di Bologna. «Ho fondato una cooperativa che gestisce 8 appartamenti per studenti. Offriamo condizioni migliori e prezzi più bassi del mercato, 330 euro massimo per chi sta in singola, 200 per chi sceglie la doppia». De Santis e i suoi due soci fanno contratti lunghi con i proprietari delle case, le arredano e le affittano per 12 mesi alla volta agli studenti — il tutto finanziato grazie a 20 mila euro ottenuti con il microcredito. «Non mi aspettavo un inizio così di successo», ammette. Ma stanze a buon mercato di questi tempi sono merce rara. Quando si parla dei costi dell’università quasi sempre la polemica è sulle tasse. La vera …

“Bisogna dare l’altolà ai proporzionalisti del Pd oppure torniamo al passato”, di Goffredo De Marchis

I tifosi del proporzionale? «Esistono e sono pericolosi». Si annidano anche nel Pd? «In questo momento non mi pare. Ma se qualcuno è tentato, lo dica a viso aperto come si fa nei partiti democratici ». La reazione dei sostenitori del maggioritario? «I cittadini che non vogliono tornare al passato hanno subito una possibilità di far sentire la loro voce. Vadano domenica a votare alle primarie». Graziano Delrio, renziano, ministro degli Affari regionali impegnato nella battaglia per la cancellazione delle province, si prepara alla partita finale sulla legge elettorale. Non c’è dubbio che la sentenza della Corte costituzionale abbia cambiato le carte in tavola. Una sentenza politica? «Non la voglio chiamare così. Ma ha certamente degli effetti politici rilevanti. Gli italiani hanno modo di rispondere politicamente a quella decisione andando alle urne domenica. Se non vogliono tornare ai giochi di palazzo, alle coalizioni che non si formano prima delle elezioni, partecipino alle primarie. Il Pd ha una linea chiara: vuole il doppio turno maggioritario di collegio. Su questo punto possono scegliere qualsiasi candidato e non …

“Latte lituano e pomodori cinesi. La babele del Made in Italy”, di Giuseppe Sarcina

Una fetta di prosciutto, una mozzarella, una goccia di olio nascondono formidabili scontri di interesse tra lobby o governi. Regolamenti comunitari e leggi nazionali. Richiami al tricolore, strategie di marketing, politiche di prezzo. Etichette mute o scritte in ostrogoto. In mezzo a tutto questo i consumatori, con sempre meno soldi in tasca e, proprio per questo, sempre più strattonati. Che lingua parla il prosciutto? Mercoledì 4 dicembre gli attivisti della Coldiretti hanno sospeso per qualche ora la libera circolazione delle merci, uno dei principi fondanti dell’Unione europea. Dalle celle frigorifere dei camion hanno scaricato e poi issato come trofei cosce di maiale apparentemente insignificanti. Se non fosse per il timbro stampigliato sulla cotenna: Belgio, Francia, Olanda, Germania. Ecco il teorema dell’organizzazione degli agricoltori: l’industria di trasformazione importa materia prima per confezionare prodotti che poi spaccia come «made in Italy» ingannando il consumatore e bruciando posti di lavoro nei campi e negli allevamenti nazionali. Nel 2012, secondo i calcoli di Coldiretti, sono state importate 57 milioni di cosce di suino, a fronte di una produzione nazionale …

“Un terzo degli italiani è a rischio povertà”, di Laura Matteucci

Un terzo della popolazione a rischio povertà. Peggio di noi, in tutta la zona euro, solo la Grecia. Sono gli ultimi dati disponibili di Eurostat, riferiti al 2012: il 29,9% degli italiani, 18,2 milioni di persone, era a rischio di esclusione sociale o povertà. In Grecia la percentuale raggiungeva il 34,6%, mentre in Spagna, Paese in difficoltà economica e con altissima disoccupazione, si fermava al 28,2%, e in Portogallo al 25,3%. E nulla fa pensare che nel 2013 le cose siano andate meglio. Anche perché dal 2008 al 2012 il peggioramento è stato significativo: nell’anno di inizio della crisi a rischio era il 25,3% degli italiani, nel 2011 il 28,2%. In pratica, siamo passati da uno su quattro a uno su tre. La notizia di Eurostat fa il paio con l’ultima dell’Inps: quasi un pensionato su due (45,2%, 7,2 milioni di persone, dati sempre riferiti al 2012) ha un reddito pensionistico medio inferiore a 1.000 euro mensili. E il 14,3% si trova al di sotto di 500 euro. Il 25% (3,9 milioni) si colloca nella …

“Povera democrazia”, di Massimo Giannini

Il verdetto della Consulta è molto più che l’eutanasia di una legge-truffa addirittura peggiore di quella voluta da De Gasperi e Scelba nel 1953. Con il Porcellum non muore solo un mostro giuridico che per ben otto anni e tre votazioni consecutive ha attribuito ai vincitori un potere abnorme (il premio di maggioranza al 55%) e sottratto agli elettori un diritto enorme (la libera scelta dei propri eletti). Con il Porcellum non muore solo un orribile Frankenstein concepito nel 2006 dai quattro improbabili sedicenti “saggi” del Pdl riuniti in una baita dolomitica, pronti a sacrificare la governabilità del Paese pur di sabotare la vittoria del centrosinistra di Prodi e di assicurare al centrodestra di Berlusconi la “nomina” dei suoi parlamentari. Con il Porcellum muore un intero ceto politico, che per quasi tremila giorni ha discusso a vanvera di riforme elettorali e costituzionali, ha litigato a sproposito di modelli franco-tedeschi e ispanoisraeliani, e non ha voluto né saputo rispondere alla domanda di modernizzazione e di partecipazione che arrivava dai cittadini, sempre più allontanati dal Palazzo ed …