Giorno: 10 Dicembre 2013

“Sono finiti gli Anni Settanta”, di Mario Calabresi

Gli Anni Settanta sono finiti domenica sera, sono stati archiviati dal maggiore partito della sinistra italiana e dai suoi elettori. La notizia è significativa perché solo lì poteva accadere, come solo lì potranno essere ridisegnati i rapporti tra la politica e il sindacato in Italia. Nel 1992 Bill Clinton venne eletto presidente degli Stati Uniti, il primo a non essersi formato durante la Seconda Guerra Mondiale come tutti i suoi predecessori e come i suoi sfidanti in quell’elezione (Bush padre) e quattro anni dopo (Bob Dole). Tra i suoi predecessori la stessa rottura era stata fatta da John Kennedy, primo presidente del Novecento a non essere nato nell’Ottocento. In entrambi i casi ci fu un cambio di retorica e di riferimenti culturali che aiutarono l’America a cambiare rotta. Oggi abbiamo un segretario del Partito democratico che è andato in prima elementare quando erano già cominciati gli Anni Ottanta e un presidente del Consiglio che in quel decennio ha fatto il liceo. Di quel periodo si è già parlato ampiamente, dei riferimenti, delle mode e della …

“Guardami, ora non mi fai più paura” Lucia incontra chi l’ha voluta sfregiare, di Jenner Meletti

«Niente». È niente quell’uomo che è a tre metri da lei, stesso banco, a sinistra. L’uomo che ha mandato due sicari a bruciarle la faccia con l’acido. Lucia Annibali guarda avanti, guarda la faccia del giudice. Non vale la pena guardare l’uomo che le diceva “hai il viso più bello del mondo” e poi l’ha fatta sfigurare. Meglio guardare avanti. Dietro ci sono i due albanesi che nella sera del 16 aprile l’aspettavano a casa sua con l’acido solforico. «Cosa stai provando?», le chiede sottovoce l’avvocato difensore, Francesco Coli. «Niente», risponde lei. «Tengo duro. La più forte sono io». Poi si gira un attimo, per guardare il volto di Rubin Talaban, arrivato da Shkoder in Albania, l’uomo che per lei era solo un passamontagna nero. Era l’ultima cosa che aveva visto, quella sera. Poi ci furono soltanto la mano che lanciava l’acido, l’urlo di dolore, il buio che le copriva gli occhi. «Volevo vedere — dice Lucia — che faccia avessero, quei due. Non li avevo mai visti prima. Quello con il passamontagna è stato …

“Arriva un carabiniere per salvare Pompei”, di Salvatore Settis

Con la norma “Valore cultura” il governo Letta ha assegnato a se stesso un compito impossibile: trovare per Pompei un “direttore generale di progetto” preposto non solo all’area archeologica (compresi gli appalti). Ma anche al rilancio economico- sociale e alla riqualificazione ambientale e urbanistica di un’enorme area «Grande Pompei», con relativo piano strategico, turistico e di gestione. Cucito questo vestito troppo grande per chiunque, era press’a poco impossibile trovare chi vi stesse dentro: donde la girandola di candidature dei giorni scorsi. Può far scalpore che le sorti di Pompei siano affidate ad un carabiniere: ma in terra di grande criminalità organizzata in realtà è una scelta che non deve stupire. La soluzione trovata è elegante, anche se ancora imperfetta. L’accoppiata del generale dei Carabinieri Giovani Nistri e del Direttore generale ai beni culturali per l’Abruzzo Fabrizio Magani ha l’indubbio vantaggio di riportare Pompei nell’ambito dovuto (il ministero dei Beni Culturali, che ha ora competenza anche sul turismo). Magani sta dirigendo assai bene in Abruzzo la difficilissima situazione post-terremoto, ed è riuscito con grande tenacia e …