Giorno: 17 Dicembre 2013

“Quel patto da rifondare”, di Michele Ciliberto

Cosa significa che tre uomini, come in una scena western, inseguano un ladro, prima lo picchino e poi lo ammazzino? E che vuol dire il movimento dei forconi, e i mezzi di cui si serve e che cominciano a spaventare i suoi stessi promotori? Si tratta, in entrambi i casi, di qualcosa che, in modi diversi, tocca il fondamento dello Stato di diritto rivelando un’indifferenza e perfino un disprezzo per la legge che può spingere lo scontro politico a un punto aspro, per certi aspetti inedito. Cosa sta accadendo? Certo, queste forze sono spinte a scendere in campo anche per la crisi del blocco politico e sociale che ha fatto capo, per venti anni, a Berlusconi; né c’è alcun dubbio sulla presenza di frange di estrema destra che acutizzano lo scontro e vogliono servirsene per giocare una partita contro lo Stato democraticoDel resto, di questo è profondamente rivelatore l’atteggiamento due giorni fa di Berlusconi, che voleva addirittura ricevere i forconi in pompa magna e ieri di Brunetta, il quale si esprime in termini che non …

“I fascisti che vogliono impugnare i forconi”, di Gad Lerner

Colpisce la nuova estetica fascista sfoggiata dalla destra italiana, tornata protagonista visibile nelle piazze del malcontento. Casa Pound, che dell’eterno fascismo nostrano è la versione più contemporanea, à la page, ha rivestito come manichini anonimi e minacciosi i suoi militanti romani: giacche a vento scure col cappuccio sollevato, il volto coperto da una maschera tricolore, al collo una fune col nodo scorsoio; così si sono fatti immortalare in marcia fino alla sede della Commissione europea, per sottrarne la bandiera azzurra dell’Unione. Potessimo scherzarci, somigliavano maledettamente all’esercito di modelli in piumino schierati ieri da Moncler davanti alla Borsa di Milano per festeggiare la trionfale quotazione. Solo che i fascisti romani sul sito di Casapound diffondono messaggi come questo di Andrea Marin: «Bruciamo gli stracci blu esposti negli uffici pubblici in Italia e sostituiamoli col tricolore». Trasmettono la voce di Mussolini mixata a un rock metallico che inneggia alla «guerra civile», al sole di Spagna che «brilla sulle nostre camicie nere». E solo un paio di settimane fa hanno ricevuto con tutti gli onori una delegazione dei …