Giorno: 11 Marzo 2014

"Sempre più laureati senza impiego (e chi ce l’ha guadagna poco)", di Valentina Santarpia

Un laureato impiega almeno un anno per trovare un lavoro, precario e da poco più di mille euro netti al mese: ma se il graduato in questione è donna e, peggio ancora, se ha ottenuto il suo titolo in un ateneo del Sud, i tempi per ottenere un posto dignitoso si allungano e la busta paga, al contrario, si intirizzisce. La — desolante — conferma arriva dal sedicesimo rapporto di Almalaurea, realizzato su 450 mila laureati dei 64 atenei del consorzio, che inquadra il futuro lavorativo di chi, dopo aver raggiunto il massimo livello di istruzione, si confronta col mondo del lavoro, uscendone spesso con le ossa rotte. Anche se chi ha una laurea resta avvantaggiato rispetto a chi ha raggiunto solo il diploma di scuola media superiore, perché a 5 anni dal titolo solo l’8% dei laureati non lavora, il quadro generale è quello di «una sensibile, ulteriore frenata della capacità di assorbimento del mercato del lavoro». Nel dettaglio: tra i laureati di primo livello (laurea triennale, o breve), il tasso di occupazione è …

"Più equità contro la crisi", di Ronny Mazzocchi

La prima cosa che balza all’occhio nel dibattito in corso sulle strategie per il rilancio della crescita del nostro Paese è che sin dall’inizio l’opzione della riduzione del carico fiscale è sembrata l’unica ad essere in campo. Non è nemmeno stata presa in considerazione la possibilità di un intervento pubblico diretto dal lato della spesa, capace di attivare consumi e investimenti. Quindi senza quell’aleatorietà a cui sono invece sottoposte tutte le altre opzioni ancora oggetto di discussione. Si tratta di un autentico paradosso, visto che anche il Fondo monetario internazionale da tempo non perde occasione di ricordare come – almeno in periodi di crisi economica – gli effetti di un aumento della spesa sarebbero di gran lunga più espansivi di quelli che genererebbe una riduzione delle imposte di eguale ammontare. È evidente che le classi dirigenti italiane non si sono ancora emancipate dal paradigma culturale che ha dominato l’ultimo trentennio e che considerava sempre e comunque la manovra della spesa pubblica come una strada impercorribile, vedendo invece nella riduzione delle imposte l’unica via d’uscita ai …

Stile pizzeria. Povera Pompei Quando i restauri sono «low cost», di Luca Del Fra

Lo hanno battezzato con ironia «Bella Pompei, pizzeria forno a legna». Con malevolo sarcasmo una villetta abusiva costruita da un geometra della terra dei fuochi. È il restauro della casa del Criptoportico, il primo intervento del Grande progetto Pompei, che arriva dopo quattro lunghi anni dai grandi crolli del 2010 e lascia molte perplessità. Rischia di essere l’ennesima di- sfatta per il sito archeologico che da celebre sta diventando famigerato. Più che gettare la croce su qualcuno, occorrerebbe aprire una seria discussione. Architetto viennese di nobile famiglia ungherese, Andràs Palffy è considerato per i suoi progetti uno dei guru del restauro architettonico internazionale e non ha dubbi: «L’intervento sul Criptoportico mi sembra distrugga più di quanto non conservi». La premessa è che «In ogni restauro occorre differenziare ciò che è storico dalla struttura che lo conserva: in questo caso ci troviamo di fronte a una ricostruzione in stile disneyano, ma realizzata con mezzi modesti. Se oggi è possibile distinguere i mattoni moderni da quelli antichi, tra due anni quanti visitatori saranno in grado di farlo? …

Italicum e parità di genere: ha vinto il fronte dei conservatori (delle disuguaglianze)

Dopo molti stop and go, la lunga giornata dell’Italicum a Montecitorio si è conclusa con l’affossamento degli emendamenti sulla parità di genere. Uno ad uno sono caduti tutti, da quello sull’alternanza di genere nelle liste a quello sul 50% dei capolista, fino alla soluzione di compromesso che prevedeva una quota di capolista per ciascun genere non superiore al 60%. Le deputate del Pd hanno lasciato l’aula in segno di protesta contro quei compagni di partito che hanno votato contro: almeno 40 i sì mancanti nell’ultimo voto. E la democratica Giuditta Pini non usa mezzi termini per maledire i compagni onorevoli: “che lo spirito di Lorena Bobbit accompagni stanotte i colleghi che hanno bocciato l’emendamento”, scrive in un tweet. Ma la delusione è amara per tutte le 90 deputate (anche di Fi, Ncd, Sc, Udc e Pi) che hanno firmato nei giorni scorsi un appello ai leader dei propri partiti, scontrandosi con un fronte maschile trasversale più numeroso, compatto e inflessibile del loro. Ed è una dolorosa battuta d’arresto anche per il movimento di donne che, …

Università, Dionigi: “Troppi laureati? La politica deve trovare lavoro ai giovani”, di Giulia Zaccariello

Il rettore dell’Università di Bologna è intervenuto nel corso della presentazione di un’indagine di Almalaurea sui livelli occupazionali degli universitari. Secondo i dati, i giovani che si iscrivono sono solo il 30% (un tasso molto più basso rispetto agli altri Paesi europei e agli obiettivi richiesti da Bruxelles). Il giudizio è categorico: “Dire che ci sono troppi laureati in Italia è una bestemmia”. E a dirlo è il rettore dell’Università di Bologna, Ivano Dionigi, che nel corso della presentazione di un’indagine di Almalaurea sui livelli occupazionali degli universitari, ha voluto mandare un messaggio chiaro alla politica. Senza usare mezzi termini. Per il rettore va dimenticata l’immagine di un Paese che sforna un numero eccessivo di laureati. Al contrario, andrebbe avviata una riflessione su alcuni dei dati emersi dal rapporto. In particolare quello che parla della percentuale dei diciannovenni che decidono di iscriversi all’ateneo, oggi ferma al 30%. “Una tragedia” secondo il rettore. ”Un dato, quello sulle iscrizioni del 2012, che allontana in partenza quello che era l’obiettivo fissato dalla Commissione Europea per il 2020, ovvero …

"Il cartello dei sessisti", di Chiara Saraceno

Non è passata l’alternanza uomo-donna nelle liste elettorali. La curiosa neutralità del governo e del decisionista Renzi su questo punto e il voto segreto hanno lasciato libero il campo al “cartello” che da sempre e trasversalmente difende strenuamente la quota azzurra. Anche parte del Pd, in contrasto con lo statuto e le dichiarazioni ufficiali, si è schierata a difesa del mantenimento dello status quo. Una situazione che lascia alla discrezione delle segreterie dei partiti se e quante donne mettere in condizione di essere elette di fatto proteggendo lo status quo in cui gli uomini sono maggioranza. Perché solo di questo si tratta. È un errore, infatti, parlare di quote rosa ogni volta che si cerca di scalfire il monopolio maschile, di ridurre le “quote azzurre”, che molti uomini (ed anche qualche donna) continuano a ritenere un naturale diritto divino in tutti i luoghi di potere politico ed economico. Sarebbe molto più corretto parlare di norme antimonopolistiche, che impediscano la formazione di un “cartello” basato sul sesso. Sarebbe più chiaro qual è la posta in gioco …

Gas Rivara, Ghizzoni e Vaccari “Il Pd sempre contrario al progetto”

I parlamentari modenes Ghizzoni e Vaccari rispondono alle accuse del Movimento 5 stelle Nel dare notizia dell’ennesima archiviazione da parte del Ministero dell’Ambiente relativa al progetto del deposito di gas interrato di Rivara, il Movimento 5 stelle, così come pubblicato da Prima pagina nella giornata di lunedì 10 marzo, attacca il Pd accusandolo di “ambiguità e contraddizioni”. Ecco la risposta dei parlamentari modenesi Pd Manuela Ghizzoni e Stefano Vaccari che, da tempo, seguono la vicenda: “Nel dare notizia dell’archiviazione da parte del Ministero dell’Ambiente dell’istanza di pronuncia di compatibilità ambientale rilasciata ad Indipendente Gas Management, il Movimento 5 stelle sembra avere toni quasi di rammarico, per poi riprendersi dicendo che tanto ciò che conta sarà il ricorso alla giustizia amministrativa. Cari amici a 5 stelle dovete arrendervi al fatto che la politica sta ottenendo risultati e il Pd, in primis, in tutti questi anni ha lavorato, a tutti i livelli, per contrastare un progetto che non solo le amministrazioni locali, ma anche le perizie hanno certificato come pericoloso per un territorio che, la realtà, ha …