Giorno: 25 Marzo 2014

Alluvioni, la Camera ha approvato mozioni per Emilia e Veneto

Deputati Pd “E’ stata riconosciuta la specificità di un’area colpita da alluvione e sisma”. Il Governo riconosce la specificità di un territorio colpito, nel giro di 20 mesi, prima dal sisma e poi dall’alluvione: la Camera ha approvato oggi una mozione Pd, presentata per l’Emilia dal deputato modenese Davide Baruffi e sottoscritta da tutti i parlamentari modenesi ed emiliani, che chiede all’Esecutivo un intervento specifico per il nostro territorio martoriato dalle emergenze. “Chiediamo di fare presto – spiega l’on. Baruffi – giorni e non settimane per intenderci. Ci aspettiamo immediatamente un provvedimento per Modena che affronti tutte insieme le questioni poste, assegnando ad Errani e ai sindaci tutti gli strumenti e le risorse per poter fare presto e bene”. La Camera ha approvato alcune mozioni parlamentari che impegnano il Governo al sostegno delle popolazioni di Emilia e Veneto colpite tra gennaio e febbraio dall’emergenza alluvione. In particolare la mozione del Pd, presentata dai deputati Sara Moretto per il Veneto e Davide Baruffi per l’Emilia e sottoscritta da tutti i deputati Pd delle due regioni, chiede …

"La sinistra deve ritrovare l’anima", di Michele Prospero

Non è una generica politica ad essere graffiata dal populismo, che in molti paesi d’Europa si aggira come un avvoltoio. E al blasfemo lessico della rivolta contro le tecnocrazie, premiato con il successo annunciato delle truppe di Le Pen figlia alle amministrative francesi, non si può rispondere invocando la correttezza della politica normale. Quella politica che con i suoi lumi deve tornare al governo del continente, come se non ci fosse una precisa scelta politica anche dietro l’egemonia dei signori dell’austerità, del rigore, della finanza. Nata urlando a squarciagola la miracolosa parola d’ordine della libera concorrenza dei mercati, come sigillo di una splendida età di progresso illimitato per individui ridotti a imprenditori di loro stessi, e scagliandosi contro le arcaiche clausole costituzionali novecentesche dell’eguaglianza e dell’inclusione sociale, l’integrazione europea non è stata affatto una esperienza senza politica, ma è stata piuttosto un laboratorio succube di una cattiva politica. La battaglia per arginare la deriva cognitiva del populismo, che crea inimicizie di comodo per non attaccare le fonti reali dei conflitti di classe, non è quindi …

"Le sfide dell'Europa dopo il voto francese", di Nadia Urbinati

La vittoria della destra ultra-conservatrice e anti-europeista al primo turno delle elezioni amministrative francesi era annunciata. E non è semplicemente una questione nazionale. Riguarda la sconfitta del Partito socialista francese, un pezzo importante dell’establishment politico continentale. Come non leggere in questa sconfitta il segno dell’erosione di uno degli ideali europei più vitali del ventesimo secolo? E da dove cominciare per comprendere le ragioni di questa erosione? La storia politica del «Nuovo vecchio mondo», come ha definito l’Unione Europea Perry Anderson, è stata caratterizzata da quello che studiosi e opinionisti hanno denominato “deficit democratico”. Ora, fino a tempi recenti, questo deficit ha riguardato le istituzioni comunitarie non il progetto europeo. Infatti, sul piano della rappresentazione di sé ai suoi cittadini e al mondo, l’Europa ha personificato “valori universali” condivisi e si è proposta come un faro per i «diritti umani inviolabili e inalienabili della persona, della libertà, della democrazia, dell’uguaglianza e dello Stato di diritto», come recita con orgoglio il Preambolo del Trattato di Lisbona. Su questo nucleo di valori democratici è nata l’utopia europeista di …

"Elogio delle Università Statunitensi. Conservano la memoria nel Paese fragile", di Dacia Maraini

In volo, di notte, in una cabina afosa, tengo fra le mani un diario di Albert Camus sul suo viaggio in America nel 1946. La prima notte di viaggio, lo scrittore francese si trova in una cabina di nave con diverse cuccette. Ed è preso dal panico. «Ho impressione di respirare il respiro degli altri e mi viene una voglia furiosa di andare a dormire sul ponte». Ma lo dissuade il freddo. Si rintana nel suo lettuccio con in mano Guerra e pace , «come sarei stato innamorato di Natacha!» scrive desolato. Il viaggio, ogni viaggio, che sia in nave o in aereo, è una piccola scomoda avventura dentro un tempo e uno spazio che ci sono estranei e a volte ostili. Andiamo avanti o indietro? E cosa significa trovarsi con un corpo che conserva tenacemente una memoria temporale diversa da quella in cui ci troviamo a respirare e camminare?Eppure eccomi a passeggiare per i vialetti innevati di una università americana, consapevole che il cuore pulsante di tutto questo sapere sta in una costruzione dall’aria …

"Il decreto sugli scatti diventa legge n. 41", di R.P. da La tecnica della scuola

E’ stata pubblicata nella G.U. del 24 marzo ed entra in vigore il 25. Adesso non ci sono più motivi per aspettare ancora: nei prossimi giorni dovrà prendere avvio la contrattazione fra Aran e sindacati per chiudere la vicenda. Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 24 marzo il testo della legge n. 41 che recepisce, con modifiche, il decreto n. 3 del 23 gennaio scorso in materia di disposizioni temporanee e urgenti in materia di proroga degli automatismi stipendiali del personale della scuola, Il provvedimento di legge, come è ormai noto, dà soluzione alle difficoltà intervenute dopo l’entrata in vigore del DL 122 (il cosiddetto “decreto D’Alia”) che aveva prorogato di un anno il blocco della progressione di carriera legata all’anzianità di servizio previsto dal “vecchio” decreto 78 del 2010. In sede di conversione in legge il decreto ha subito una importante modifica in quanto è stato inserito un comma che impedisce il recupero delle somme erogate al personale Ata destinatario delle cosiddette “posizioni economiche”. La copertura finanziaria per questa disposizione normativa arriva da un taglio …

"Nel paese dei nomòfobi", di Franco Cordero

Etimologia greca: nómos (da némein, spartire) significa regola, limite, misura; sopra Zeus, legislatore celeste, vigono norme fondamentali, perché nel cosmo regna la Moira, un equilibrio impersonale. Molti italiani sono nomòfobi, sordi all’idea d’una razionalità normativa, e smaniano seminando disordine. Il fenomeno esplode un secolo fa, contro Giolitti, colpevole d’essere democratico, impoetico, non eroico. Appartengono allo stesso ceppo estetismo dannunziano, retorica imperialista (l’Italia proletaria, in pectore signora del Mediterraneo), freddo cinismo reazionario (officia Alfredo Rocco, consulente d’industrie covate dallo Stato), impresa futurista (Tommaso Marinetti, uomo da mercato e vaudeville). Scoppiata quasi dal niente una guerra europea, l’impasto virulento innesca febbri interventiste. Le infiorano profeti in cattiva giornata, vedi Gaetano Salvemini. Quel laconico cuneese tentava d’impedirla: l’Italia non ha motivo d’entrare nel mattatoio fumigante, né pare serio colpire gli alleati d’un trentennio; a parte gli aspetti morali, rischia l’osso del collo; bene che vada, uscirebbe stravolta. Lo pensano anche Senato e Camera ma fascisti ante litteram gli saltano addosso: manca poco che l’ammazzino, istigati dal poeta; era pronta la scala con cui espugnare l’appartamento. Lo salva un …

"Quota96. Dietro il no ragioni di bilancio, e non solo Ma così la scuola italiana continua a invecchiare", di Manuela Ghizzoni

Il personale della scuola italiana è il più maturo d’Europa, con la percentuale più alta di insegnanti ultracinquantenni e quella più bassa di under trenta. Occorre riflettere sull’invecchiamento di docenti e di personale Ata. Infatti, se è vero che possono contare su un’esperienza professionale ragguardevole, hanno sempre più difficoltà a stare al passo con il dinamismo della comunità scolastica e ad affrontarne le sfide: dall’inclusione dei ragazzi con disabilità a quella degli alunni non italofoni, dall’innovazione didattica alle esigenze dei nativi digitali, dall’apprendimento informale all’insegnamento per competenze. Pertanto, chi può lascia e, contrariamente al passato, presenta domanda di pensionamento appena raggiunti i necessari requisiti. Magari lo fa con rammarico, ma consapevole che a raccogliere il testimone ci saranno giovani motivati e preparati a sostenere le nuove prove della scuola. Un avvicendamento indispensabile e più urgente rispetto a qualsiasi altro settore del pubblico impiego, per ridurre la distanza anagrafica e generazionale tra docente e discente. Ma non tutti possono lasciare: per un «errore» contenuto nella riforma Fornero – scattata il 1 gennaio 2012 – 4000 tra …